2 maggio 2011

Nota del Mattino del 02 maggio 2011.



1. BARACK OBAMA ANNUNCIA LA MORTE DI OSAMA BIN LADEN.
Il presidente degli Usa, Barack Obama, ha annunciato la morte di Osama Bin Laden, leader di Al Qaeda, colui che rivendicò l’attentato alle torri gemelle l’11 settembre del 2001. Sarebbe stato ucciso da un commando Usa in Pakistan, insieme da altri quattro militanti di Al Qaeda. Per Obama è un fatto che rilancia la sua presidenza anche in vista delle elezioni per il secondo mandato. Ancora non è chiaro invece se e come questo fatto possa influire sulle diverse missioni militari avviate dagli Usa proprio in seguito all’11 settembre.




2. IL PD: RIMETTERE AL CENTRO LA POLITICA PER LA CRESCITA E PER IL LAVORO.
Il 1 maggio è stata l’occasione per tornare a parlare del tema più importante in questo momento: il lavoro. Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, ha registrato un messaggio video (www.youdem.tv o www.partitodemocratico.it), ripreso poi dalle agenzie di stampa.
(AGI) - "Il Pd vuole essere il partito del lavoro". Così afferma il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, nel videomessaggio registrato in occasione del 1 maggio, rivolgendosi a "chi il lavoro ce l'ha, ma ha paura di perderlo, a chi non ce l'ha e lo cerca, ma anche a coloro che nemmeno lo cercano più". In Italia, sostiene Bersani, c'è troppo poco lavoro, troppo poco lavoro per le donne, troppo poco lavoro per i giovani: "Solo uno su cinque è occupato. E quasi sempre lo è con un contratto precario". Bisogna lottare contro la precarietà: "Il lavoro precario deve costare di più di quello stabile, c'è bisogno di un salario minimo per chi non è coperto dal contratto nazionale; servono investimenti pubblici per dare un po' di lavoro". Dunque, più crescita, una politica economica diversa, e una politica industriale. "Noi vogliamo essere il partito del lavoro e rimettere al centro dell'attenzione questo problema".
Stefano Fassina, responsabile economico della segreteria del Pd. (Adnkronos) - "Il lavoro deve essere rimesso al centro dell'agenda politica. Il governo ascolti l'appello di Pier Luigi Bersani. L'occupazione, e in modo particolare quella giovanile e femminile, è l'assoluta priorità del Paese. Anche oggi l'Istat ci ricorda i quasi 600.000 posti persi dall'inizio della crisi ai quali si aggiungono i circa 400.000 lavoratori e lavoratrici in Cassa Integrazione. Circa 1.000.000 di occupati in meno". Lo afferma Stefano Fassina, responsabile Economia del Pd. "Serve un piano per disincentivare il ricorso al lavoro precario attraverso l'allineamento dei costi con il lavoro stabile, serve introdurre un salario minimo per i lavoratori esclusi dal contratto nazionale. E serve, soprattutto, aprire una stagione di riforme per la crescita, condizione indispensabile per una ripresa occupazionale, oltre che per il risanamento dei contri pubblici. Il tempo dell'attendismo e della propaganda è finito. Il futuro dei lavoratori, in particolare delle generazioni più giovani, è il futuro dell'Italia. Soltanto così si celebra davvero la festa del lavoro".
In occasione del 1 maggio il Pd, per mano del segretario nazionale, ha anche inviato una lettera a Cgil, Cisl e Uil sul tema dell’unità sindacale. (AGI) - Il segretario del Pd Pierluigi Bersani vede nella decisione di Cgil, Cisl e Uil di celebrare "anche quest'anno" con una manifestazione nazionale unitaria il Primo Maggio un "segnale positivo per una ripresa del cammino unitario del sindacalismo italiano, nel pluralismo delle sue storie e delle sue esperienze, nell'interesse dei lavoratori e delle lavoratrici e di tutto il Paese". Bersani lo scrive in una lettera che ha indirizzato ai segretari generali delle tre confederazioni in occasione della giornata della festa del lavoro, sottolineando che il
ruolo del movimento sindacale "sia anche oggi decisivo per superare la crisi che stiamo vivendo e a cui il mondo del lavoro paga il prezzo più alto". Bersani aggiunge "credo che ci muovano preoccupazioni comuni per un'economia che non cresce, per il lavoro che manca per troppe persone, per la precarietà e l'incertezza in cui vivono larghi settori giovanili, per l'impoverimento di molte famiglie e l'indebolimento della coesione sociale". Per il segretario del Pd "sono queste, e non altre, le vere priorità del Paese alle quali siamo tutti chiamati a dare risposta, ciascuno nel proprio ambito di responsabilità, ma partecipando di un progetto solidale per il futuro dell'Italia".
3. ECONOMIA. DAL GOVERNO NON CI SONO RIFORME PER LA CRESCITA E IL LAVORO. LO DICONO DRAGHI, MONTI E SABATO, NELL’ASSEMBLEA GENERALE A BERGAMO, LO DIRA’ ANCHE LA CONFINDUSTRIA. TUTTO CONFERMA LA VALIDITA’ DEL PNR DEL PD.
Dopo il governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, in questo ultimo fine settimana è stata la volta dell’economista Mario Monti, ex commissario europeo alla concorrenza, a ricordare che nella politica del governo manca una componente essenziale: le riforme per la crescita dell’economia e per dare lavoro. Le indicazioni, sia di Draghi, che di Monti, avvalorano per larga parte le proposte messe a punto dal Partito democratico nel suo contropiano nazionale per le riforme, a cominciare dalla necessità di introdurre le liberalizzazioni. Sabato 7, a Bergamo, sarà la volta della Confindustria. Anche la Confindustria parlerà dell’assenza di riforme per la crescita e per il lavoro.




4. LIBIA. COME PREVISTO, LA LEGA GRIDA FORTE MA PER FINTA: E’ SCONTATO CHE ALLA FINE APPOGGIA SEMPRE BERLUSCONI. MERCOLEDI’ SI VOTANO LE MOZIONI. IL PD HA UNA LINEA CHIARA. DA OGGI SI TRATTA CON LE ALTRE OPPOSIZIONI.
Come previsto, Bossi, Calderoli e Maroni urlano forte quando stanno di fronte ai propri elettori, ma poi finiscono sempre per sostenere Silvio Berlusconi. Questa volta, per non suscitare l’ira della propria base, hanno dovuto reggere qualche giorno di più e inventarsi anche una soluzione di copertura. Ma alla fine il risultato è sempre lo stesso: trattano qualche posto (il vice sindaco a Milano, qualche presenza nel rimpasto di governo, qualche dirigente al vertice Rai) e votano per reggere il governo Berlusconi.
La mozione annunciata dalla Lega sulla missione in Libia (tra oggi e domani la presidenza della Camera dirà se è ammissibile o meno) da questo punto di vista è un concentrato di furbizie e sotterfugi. Il ministro Roberto Calderoli ha strumentalmente invitato il Pd e le altre opposizioni a votarla. La risposta l’hanno data a caldo Dario Franceschini, presidente del gruppo parlamentare della Camera, Rosy Bindi, presidente del Pd, Massimo D’Alema , presidente del Copasir.
Franceschini: "Non ci faremo coinvolgere dai giochetti della Lega. Il Pd ha una posizione lineare che difende l'immagine internazionale dell'Italia e rispetta le risoluzioni delle Nazioni Unite e al contempo fa emergere le insanabili fratture in politica estera di una maggioranza che non c'è più". "Questa posizione porteremo mercoledì in aula cercando di costruire un'intesa tra i gruppi di opposizione. Tutto il resto non ci interessa, compresa l'offerta di Calderoli che fa parte del solito gioco della Lega di dire una cosa e poi farne un'altra in aula. Sono pronto a scommettere che lunedì sera, come al solito, Bossi andrà ad Arcore e uscirà con la coda tra le gambe". Rosy Bindi: "Capisco che la Lega deve conciliare l'inconciliabile, ma non può chiedere a noi di andare in aiuto della rottura della maggioranza. Noi - ha aggiunto - abbiamo presentato una mozione proprio per salvare la faccia al Paese, che loro la stanno
facendo perdere alla comunità internazionale. Quindi noi ci muoviamo coerentemente anche rispetto a quello che abbiamo già votato".
Massimo D’Alema: ''A mio giudizio la Lega non ha la forza e la libertà politica per andare a uno scontro vero con Berlusconi''.




5. OGGI BERLUSCONI DI NUOVO DI FRONTE AI GIUDICI DI MILANO INSIEME AL FIGLIO PIER SILVIO E A CONFALONIERI.
Dopo aver partecipato alla cerimonia di beatificazione di Giovanni Paolo II in piazza San Pietro e avere assistito alla partita del suo Milan, il presidente del consiglio Silvio Berlusconi ieri è ritornato ad Arcore per prepararsi all'udienza preliminare di oggi sul caso Mediatrade, dove è imputato insieme al figlio Pier Silvio, a Fedele Confalonieri, Frank Agrama e altre otto persone per irregolarità nella compravendita dei diritti televisivi. Diritti che, secondo l'accusa, sarebbero stati acquistati a prezzi gonfiati per creare fondi neri.
In un mese, è la terza volta che Berlusconi torna a palazzo di giustizia a Milano dove ha aperti quattro processi: il Ruby-Gate, e i casi Mills, Mediaset e Mediatrade.
Nella ricostruzione dei fatti i pm Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro avevano parlato di un sistema ideato agli inizi degli anni Ottanta che avrebbe permesso al premier e ad altri imputati di appropriarsi indebitamente di circa 34 milioni di dollari grazie all' acquisto a ''prezzi gonfiati'' dei diritti tv ''forniti dalla Paramount e in misura minore da altri produttori internazionali'' attraverso ''società di comodo'' riconducibili ad Agrama, il produttore-intermediario americano definito ''socio occulto'' di Berlusconi. Il denaro che sarebbe stato successivamente depositato ''sui conti correnti presso l'Ubs di Lugano'' e su altri conti 'in Svizzera e altrove'', nella disponibilità di fiduciari di Agrama, e aperti a nome degli allora manager Roberto Pace e Gabriella Ballabio.
Oggi, davanti al Tribunale non ci sarà il gazebo dei militanti come le altre volte, anche se i fan attenderanno il presidente del Consiglio all'ingresso di via Freguglia dove il 28 marzo scorso, al termine dell'udienza, Berlusconi ha tenuto un comizio. Non vi è dubbio che anche oggi Berlusconi sfrutterà questa occasione per fare proclami e discorsi a uso e consumo dei suoi telegiornali e di quelli della Rai.

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