16 maggio 2011
Nota del mattino del 16 maggio 2011.
1. IN QUESTE ORE L’AFFLUENZA AL VOTO DIVENTA DECISIVA. PER QUESTO BERLUSCONI SARA’ PRESENTE AL PROCESSO MILLS E SI FARA’ VEDERE IN TV. PER QUESTO NON BISOGNA MOLLARE NEMMENO PER UN MINUTO.
Anche questa mattina il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sarà presente al processo Mills, nel quale è accusato di corruzione (Mills, il corrotto, è già stato condannato; il processo di Berlusconi è stato stralciato grazie alla serie di interventi legislativi che hanno messo fin qui al riparo dai magistrati il premier). Userà questa presenza per farsi vedere. Non si sa se romperà anche questa volta il silenzio elettorale, ma certo lavorerà per apparire in tv: ha una gran paura che Letizia Moratti a Milano e Lettieri a Napoli non possano farcela al primo turno e che Fassino a Torino e Merola a Bologna invece ce la facciano: sarebbe il segnale del cedimento. E Berlusconi sa bene che, se la sua presa si allenta, potrebbe cominciare l’abbandono da parte degli alleati. Per questa ragione è pronto a tutto pur di mandare a votare tutti i suoi elettori.
Per questa stessa ragione in tutti i comuni e le province al voto bisogna fare il massimo sforzo e lavorare fino all’ultimo minuto, fino all’ultimo voto utile per il centrosinistra.
2. I DATI CONFERMANO GRANDE AFFLUENZA A MILANO E TORINO. IN FLESSIONE NELLE ALTRE CITTA’. BOLOGNA IN PARO, MA IL VIMINALE PASTICCIA CON I DATI.
Buona affluenza a Milano (39,9 per cento ieri alle 19 contro il 35,77 del passato) e a Torino (36,16 contro il 31,86). Leggermente in calo nel complesso. Su Bologna il Viminale ha combinato un pasticcio. “Un’incredibile leggerezza” ha detto ieri Maurizio Migliavacca, coordinatore della segreteria nazionale del Pd: nel 2009, anno della precedente elezione, si votò di sabato e di domenica, non di domenica e di lunedì. Le condizioni erano dunque diverse. L’unico paragone possibile lo si può fare con le regionali dello scorso anno, quando si votò negli stessi giorni. Alle 19 di ieri sera a Bologna aveva votato il 39,88 per cento: alle 19 del 2010 il 39,47.
3. QUANDO LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI: DOMINIQUE STRAUSS-KAHN. DIRETTORE DEL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE, FINISCE IN MANETTE PER LE SUE STORIE SESSUALI.
Le televisioni di tutto il mondo hanno visto Dominique Strauss-Kahn in manette ieri sera, arrestato in Usa con l’accusa di aver tentato di stuprare una cameriera d’albergo. A nessuno è venuto in mente di dire che quel signore sta negoziando la salvezza dal fallimento della Grecia e che quindi avrebbe avuto cose più importanti da fare che rispondere alla magistratura. E’ un motivo di riflessione in più rispetto a quanto accade in Italia.
4. L’EUROPA PERDE IL DIRETTORE DEL FMI E IL REGISTA DEL SALVATAGGIO GRECO. I PAESI DI RECENTE SVILUPPO COME CINA E INDIA PUNTANO A PRENDERNE IL POSTO.
L’Europa rischia di perdere il posto di numero uno del Fondo monetario internazionale. Il Fmi si è affrettato a chiarire che le vicende che coinvolgono il direttore Strauss-Kahn
non inficiano l’operatività dell’istituto (oggi è in agenda una riunione decisiva tra Fmi, Bce e comunità europea sul caso greco). Ma già Cina e India stanno avanzando dietro le quinte le proprie candidature. Per l’Europa, che attraversa una fase di difficile assestamento, con Grecia, Portogallo, Spagna e Irlanda in grande difficoltà, perdere il direttore del Fmi potrebbe essere un vero colpo.
5. IL GIOCO LA PRESIDENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE, SNODO DECISIVO NEI PROSSIMI MESI PER LE LEGGI SALVAPREMIER.
Tutti i riflettori sono accesi sulle elezioni amministrative. Ma nel frattempo vi sono anche altre elezioni che nelle prossime settimane possono fare la differenza nella situazione politica: la Corte Costituzionale è senza presidente. Tutto il centrodestra è al lavoro per cercare di nominare un magistrato sensibile alle ragioni del governo e della maggioranza. In gioco ci sono diversi giudizi politicamente delicati, a cominciare dal conflitto di attribuzione per il processo Ruby.
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