30 maggio 2011

Nota del mattino del 30 maggio 2011.




1. OGNI VOTO E’ UTILE. OGGI BISOGNA CHIUDERE L’OPERA COMINCIATA IL 15 E 16 MAGGIO NON SOLO A MILANO E NAPOLI, MA IN TUTTE LE CITTA’ E LE PROVINCE. NULLA VA DATO PER SCONTATO.
Ultime ore per il voto di ballottaggio. L’affluenza è calata ovunque, come avviene spesso nei casi di ballottaggio, tranne che a Milano. Ogni scheda è utile. In molte città e in molte province sarà una manciata di voti a decidere la sorte dell’amministrazione locale. E nulla va dato per scontato. A differenza di quanto può sembrare dal pessimismo che si respira negli ambienti berlusconiani, la destra non si è arresa. E darà battaglia fino all’ultimo voto.

2. NEL CENTRODESTRA COMINCIANO LE GRANDI MANOVRE. BERLUSCONI TENTA DI BLINDARE IN OGNI CASO IL GOVERNO. MA NON HA RISPOSTE AI PROBLEMI VERI DEL PAESE.
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ormai ha un solo scopo. Blindare il governo, qualsiasi cosa accada: non può affrontare una crisi avendo aperti numerosi processi nei suoi confronti e anche numerosi affari che non è riuscito a chiudere per tempo. Senza una blindatura che regga, le norme ad personam non potrebbero essere varate dal Parlamento. Perfino l’assegnazione delle frequenze digitali, che prima il governo voleva rinviare per evitare che Sky entrasse in questo business, adesso è diventata urgente: il ministro delle comunicazioni, Paolo Romani, ormai sarebbe disposto a dare a Sky quello che chiede pur di garantire a Rai, Telecom e Mediaset le nuove frequenze che già hanno occupato. Il tempo stringe, il governo non è più certo di avere di fronte un lungo periodo e oltretutto le piccole tv locali stanno per lanciare un’offensiva legale contro questa spartizione del business a loro danno.
La Lega di Umberto Bossi aspetta di verificare i risultati al ballottaggio per decidere come comportarsi. E’ probabile che la decisione vera possa essere annunciata il 19 maggio nel consueto raduno di Pontida.
Nel Pdl è in corso una battaglia interna tra diversi gruppi.
I problemi del paese nulla c’entrano con queste manovre tutte rivolte al mantenimento del potere. Secondo il centrodestra, come ha detto Berlusconi a Bruno Vespa durante l’ultima intervista a Porta a Porta, in realtà la crisi non c’è, o morde molto meno di quanto dicono i pessimisti, “come dimostra il fatto che non si trova mai posto al ristorante”. Per Berlusconi, il Pdl e la stessa Lega il problema è il mantenimento del potere.

3. IL PD AL SERVIZIO DEI CANDIDATI DEL CENTROSINISTRA E PILASTRO DI OGNI ALTERNATIVA: UNA LINEA POLITICA NATA DALLA ANALISI DELLA SITUAZIONE REALE DEL PAESE E DALLE PROPOSTE PER LA RISCOSSA DELL’ITALIA DEMOCRATICA.
Il Pd in queste elezioni si è messo al servizio dei candidati del centrosinistra, ha puntato sui temi locali e sulla soluzione dei problemi per i cittadini. In questi giorni sui giornali si è tornati a parlare di alleanze, come se vi fossero novità, ma la linea
del Pd non è cambiata. Il Pd di oggi è il pilastro di ogni alternativa credibile. E mantiene al centro la barra della propria linea politica generale, perché questa linea è nata dall’analisi della situazione reale: i problemi dell’Italia, lasciati a se stessi nell’ultimo decennio dominato per larga parte dalla destra, stanno venendo al pettine. “Tutti noi siamo di fronte ad un tornante storico. Dobbiamo affrontarlo con la consapevolezza che i ritardi del paese, la sua crisi profonda, sono il frutto del decennio che abbiamo alle spalle e delle scelte sbagliate compiute sotto il segno del berlusconismo. Per rimontare non basterà un giorno, un mese e nemmeno un anno” ha scritto Bersani in un articolo per Micromega. Per questo il Pd ha messo a punto un progetto di governo (tre assemblee nazionali dei mille delegati indicati con le primarie del 2009, il lavoro dei forum e degli esperti coinvolti dai responsabili di segreteria, oltre un anno di lavoro) che si basa su due pilastri: una riforma repubblicana per rilanciare e irrobustire la democrazia costituzionale e un patto sociale per la riscossa dell’Italia in economia, per il lavoro, per la vita civile. Un progetto da offrire al paese, alle forze sociali, alle forze politiche del centrosinistra e poi anche a quelle moderate, purché saldamente rispettose dei principi costituzionali, per superare il berlusconismo. Non un’alleanza “politicista” per conquistare un posto. Ma un lavoro comune per la ricostruzione e per la riscossa del paese.

4. DOMANI L’ULTIMA RELAZIONE DI MARIO DRAGHI IN BANCA D’ITALIA. POI DRAGHI PASSERA’ ALLA BANCA CENTRALE EUROPEA. E SARA’ DECISIVA LA SCELTA DEL FUTURO GOVERNATORE ITALIANO.
Domani Mario Draghi leggerà per l’ultima volta le considerazioni finali da governatore della Banca d’Italia. La sua sarà una disamina senza veli dei problemi veri e delle potenzialità del paese. E’ possibile che anche Draghi, come ha già fatto in passato, parli dei giovani precari e del loro incerto futuro pensionistico, oggetto oggi di una intervista al segretario della Cgil, Susanna Camusso, pubblicata da la Repubblica. Scontata l’irritazione del governo e in particolare del ministro dell’Economia, Giulio Tremonti.
In autunno Draghi è destinato a diventare presidente della Bce. In Italia la scelta del nuovo governatore non sarà facile né ininfluente. Il ministro dell’economia, Giulio Tremonti, sta lavorando da tempo per fare posto a Vittorio Grilli, oggi direttore generale del Tesoro e da tempo suo alleato. L’alternativa a questa prospettiva, che metterebbe anche la Banca d’Italia in condizione di essere influenzata dal governo e in particolare da Tremonti, è la soluzione interna, con uno dei membri dell’attuale Direttorio. La soluzione interna.

5. DOMANI RIPRENDE IL PROCESSO RUBY E POTREBBE ESSERE PUBBLICATA LA DECISIONE SU QUANTO FININVEST DEVE PAGARE ALLA CIR PER AVER STRAPPATO LA MONDADORI A DE BENEDETTI CON UN LODO TAROCCATO.
Domani riprende il processo Ruby a Milano. Ma soprattutto domani potrebbe essere resa nota la cifra del risarcimento che la Fininvest deve alla Cir di Carlo De Benedetti per il Lodo Mondadori. In primo grado il giudice Misiano (poi rincorso dalle telecamere di Mediaset e maltrattato dai tg della famiglia Berlusconi) ordinò
un risarcimento di 750 milioni di euro. Domani o dopo dovrebbe essere resa nota la decisione della Corte di appello.

6. DOPODOMANI LA CASSAZIONE DECIDE SE LE NORME TRUFFA POSSONO FAR SALTARE IL REFERENDUM NUCLEARE. QUESTA NOTTE LA GERMANIA HA DECISO: DAL 2022 CENTRALI CHIUSE.
Dopodomani la Corte di Cassazione prenderà in esame le norme varate dal governo e approvate dalla maggioranza in Parlamento sul piano nucleare. Le norme prevedono solo una moratoria dopo Fukushima. Ma il governo punta a far saltare lo stesso il referendum sul nucleare perché vuole mantenere il mega piano del cemento (larga parte del lavoro per la costruzione delle centrali riguarda le enormi e massicce strutture in cemento armato), ma anche per depotenziare tutti i referendum (acqua e legittimo impedimento).
Questa notte intanto la Germania ha definitivamente deciso di chiudere tutte le centrali nucleari entro il 2022. Ecco il lancio dell’agenzia internazionale Reuters che ha annunciato la decisione: “La Germania chiuderà tutti i suoi reattori nucleari entro il 2022, come hanno deciso oggi i partiti della coalizione del cancelliere Angela Merkel, in risposta al disastro di Fukushima che ha determinato una drastica revisione della politica energetica. Come atteso, la coalizione vuole mantenere lo stop agli otto reattori più vecchi dei 17 di cui è dotata la Germania. Sette sono stati chiusi temporaneamente a marzo, subito dopo il terremoto e lo tsunami giapponese che hanno investito Fukushima. Un altro era bloccato da anni. Fuori uso entro il 2021 andranno poi altri sei reattori, ha detto alle prime ore di oggi il ministro dell'Ambiente Norbert Roettgen, dopo una riunione notturna nell'ufficio del cancelliere tra i leader della coalizione di centrodestra. Gli ultimi tre reattori, i più nuovi, rimarranno operativi fino al 2022 per garantire che non ci saranno interruzioni nella fornitura di elettricità. Merkel si era rimangiata a marzo la decisione presa alcuni mesi prima di estendere la vita delle centrali nucleari più datate in Germania, dove la maggioranza degli elettori è contraria all'energia atomica. "E' definitivo: l'ultima data per le ultime tre centrali nucleari è il 2022", ha detto Roettgen dopo il vertice. "Non ci saranno clausole di revisione".

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