17 giugno 2011

Nota del mattino del 17 giugno 2011.



1. CRICCHE, AFFARI E DOSSIER. GLI ULTIMI SCANDALI SI CHIAMANO P3 E P4, MA DA CARBONI A BISIGNANI FINO A BERLUSCONI OGNI VOLTA RIEMERGE LA P2 DI LICIO GELLI.
Oggi i quotidiani aprono tutti con l’arresto di luigi Bisignani per la sua attività di spionaggio, delazione, dossieraggio.
Bisignani è un personaggio noto alle cronache. Il suo nome da tempo è stato associato dalla stampa alla loggia P2 di Licio Gelli, la loggia massonica segreta sciolta per ordine della commissione parlamentare di inchiesta presieduta da Tina Anselmi. Ne facevano parte, banchieri come il presidente del Banco Ambrosiano Roberto Calvi (suicidato sotto il ponte dei frati neri a Londra), gran parte dei capi dei servizi segreti in servizio durante il rapimento Moro, militari, politici e faccendieri di varia natura. Da dirigente della Ferruzzi Bisignani fu accusato di aver violato la legge sul finanziamento dei partiti. Si parlò di lui per un passaggio di 108 miliardi di lire presso lo Ior la banca del Vaticano.
Bisignami, lobbista conosciuto da tutti e di cui tutti conoscono tutto, avrebbe, secondo i quotidiani che ne parlano, un suo ufficio a Palazzo Chigi. Ma per fare che? E a quale titolo? Si parla insomma di P4, ma i personaggi centrali di queste storie hanno una lunga storia alle spalle che risale sempre alla vecchia P2.
Lo stesso vale per il cosiddetto scandalo della P3 che vede coinvolto il coordinatore del Pdl Denis Verdini ed i suoi affari con Flavio Carboni, altro personaggio noto alle cronache, condannato per il fallimento del Banco Ambrosiano, amico di Gelli, in antichi affari sardi con Berlusconi, e il cui nome lo si ritrova nello scandalo del banco ambrosiano che portò alla morte del presidente Calvi, altro iscritto alla P2.
Chi ha i capelli bianchi e conserva un po’ di memoria ha una forte impressione di déjà vu.

2. DEBITO PUBBLICO E CRISI. DALLA GRECIA RISCHIO DI CONTAGIO PER L’EUROPA. LA BCE CHIEDE ALL’ITALIA DI CHIARIRE COME FARA’ A TAGLIARE IL DEFITI DI 40 MILIARDI L’ANNO ENTRO IL 2014.
La Grecia a rischio collasso comporta «grandi rischi» per la stabilità finanziaria di Eurolandia. Una ristrutturazione del debito greco avrebbe implicazioni «molto pericolose». Sono bastate queste considerazioni della Banca centrale europea, il giorno dopo la spaccatura tra i ministri dell`Eurogruppo sugli aiuti ad Atene, insieme alle notizie sugli scontri di piazza e sulla crisi politica del governo Papandreou, per scatenare ieri l`ennesima giornata nera dei mercati. Borse giù, affondate dai titoli delle banche, nel mirino per l`esposizione sul debito ellenico. Anche Wall Street ha pagato il conto cedendo l`1,59%.
Euro in ritirata sul dollaro e spread dei titoli decennali greci sul bund tedesco alle stelle: 1.500 punti base. Un record, come lo stesso rendimento dei bond di Atene, ormai al 18°%°.
Questa mattina la Bce ha chiesto all’Italia di chiarire come intende raggiungere il pareggio di bilancio nel 2014, come promesso da Tremonti e da Berlusconi. Insomma, fine delle chiacchiere. L’Unione europea non aspetta l’adunata di Pontida, né pensa che bastino promesse e giochi di comunicazione edulcorata. Tremonti e Berlusconi hanno firmato che l’Italia arriverà al pareggio di bilancio entro il 2014. E l’Europa a questo punto vuole sapere in che cosa consisterà concretamente la manovra da 40 miliardi di euro l’anno a regime che Tremonti ha scritto nero su bianco nei documenti di finanza pubblica.

3. TREMONTI FA STUDIARE LE NORME ANTIEVASIONE E VIENE FUORI CHE DOVREBBE FARE QUELLO CHE HANNO FATTO VISCO, PRODI E PADOA SCHIOPPA, MA CHE TREMONTI HA CANCELLATO APPENA ARRIVATO.
Uno dei gruppi di studio insediati dal ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha concluso i suoi lavori e li ha presentati. A guidare il gruppo, il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini. Le conclusioni? Sarebbe meglio che i pagamenti fossero tracciabili, attraverso l’uso del bancomat e delle carte di credito, degli assegni. E sarebbe bene che sia reso noto il nome di chi evade. Già. Contro queste norme Tremonti, Sacconi e Brunetta si scatenarono durante il governo Prodi usando il personaggio della vecchietta del Sud (non sa usare il bancomat ) come uno scudo umano per lottare contro la tracciabilità e la trasparenza. Appena insediato il governo Berlusconi, Tremonti varò il condono a favore dei grandi evasori che avevano esportato illegalmente all’estero i propri denari per sfuggire alle tasse e abolì l’obbligo di usare strumenti tracciabili per i pagamenti oltre i 500 euro (ora siamo oltre i 3.000). Ora racconta che ha fatto la lotta all’evasione fiscale e che mancano i soldi nel bilancio dello Stato.

4. PD PRIMO PARTITO. BERSANI: ABBIAMO AVUTO RAGIONE. AL LAVORO PER PREPARARE L’ALTERNATIVA.
Da La Repubblica: “La cautela è sparita, spazzata via da un quorum raggiunto con un`affluenza così ampia che pochi si erano azzardati a prevedere. A urne chiuse, però, quelle percentuali, quei milioni di voti e quella valanga di sì dicono che il vento sta cambiando, tanto che adesso anche i numeri dei sondaggi raccontano un`altra storia. La storia di un trend («Mutamenti millimetrici, niente di sconvolgente», avverte Nicola Piepoli, direttore dell`omonimo istituto di ricerca) che ora vede il centrosinistra in crescita e il centrodestra in lenta e costante discesa. Questa volta, però, c`è una novità e la rincorsa ha prodotto un risultato: la coalizione di centrosinistra è stabilmente avanti e il Pd è il primo partito in Italia. Un primato che per alcuni andrebbe condiviso col Pdl, ma che per altri è occupato esclusivamente dai democratici che avrebbero staccato il Popolo delle libertà di quasi 3 punti. La rilevazione è stata fatta martedì, 24 ore dopo la chiusura delle urne, dall`Ipsos di Nando Pagnoncelli e comunicata in serata a Ballarò: il Pd sarebbe al 29,8%, il
Pdl al 27,1%. Un distacco importante a cui si va ad aggiungere un calo della Lega che, sia per Ipr sia per Piepoli, scenderebbe sotto al 10% con un calo dell`1,5%. E se per Piepoli il Pdl è ancora avanti di mezzo punto (29,5 contro 29), per Swg e Ipr i due partiti sarebbero appaiati. Per ora il sorpasso è solo virtuale, certo. Ma tanto basta al segretario Pierluigi Bersani per dire che «il Pd è il primo partito e merita rispetto». L`invito l`aveva già pronunciato durante una puntata di Anno zero, qualche mese fa. Ieri l`ha rivolto «ai commentatori e a quanti seguono il Pd: nelle loro opinioni devono avere più rispetto». Secondo Bersani «l`evoluzione del quadro politico non è stata inaspettata per il Pd che ne ha intuito la direzione profonda. Siamo l`unico partito veramente nazionale: siamo nei gazebo, nelle piazze e nella rete, abbiamo un rapporto con la realtà». Un atteggiamento che, visto il risultato di amministrative e referendum, l`elettorato sembrerebbe apprezzare. Secondo i sondaggisti, infatti, il centrosinistra è nettamente avanti: 47,2% contro 37,3% dice Ipsos che calcola con Pd, Idve Sel anche Verdi e Federazione della sinistra, mentre dall`altra parte lascia soli Pdl e Lega, senza la Destra. Il Terzo Polo per Pagnoncelli si assesta intorno al 9,5%. Tra i ricercatori c`è una sostanziale uniformità di analisi. Per Ipr Marketing (che, nel governo, rileva al primo posto per gradimento il ministro Angelino Alfano, con un crollo verticale della fiducia in Berlusconi, ferma al 29%), il centrosinistra (senza Fds) è al 42,5%, il centrodestra al 39%. Per Piepoli il risultato è 44% a 41,5%, per Swg 41 % a39%. Fuori dai poli anche íl movimento di Bepp e Grillo, dato tra il 2,5% e il 4%. Insomma, a leggere percentuali e tendenze di voto, qualcosa è cambiato. Ma per sapere se si tratta di un terremoto bisognerà attendere. «Non c`è una rottura vera – spiega Piepoli - laDc, quand`è crollata, veniva da due anni in cui ogni mese perdeva 1-2 punti. Vediamo cosa accadrà nei prossimi 6 mesi». «Non equivochiamo la natura dei voto referendario - avverte Roberto Weber di Swg - il centrodestra mantiene ottime percentuali al centro e al sud. Il centrosinistra avanza nelle città, il Pdl si "tiene le sue roccaforti. Certo, se continua così, avrà grosse difficoltà. Devono dare una sterzata, cambiare qualcosa». Altrimenti è difficile invertire il trend”.

5. BRUNETTA MALTRATTA I PRECARI E DIVENTA IL TESTIMONIAL PER LA CONFERENZA NAZIONALE PER IL LAVORO CHE IL PD HA ORGANIZZATO A GENOVA DOMANI E DOPO CON 600 DELEGATI DA TUTTA ITALIA.
Il ministro Renato Brunetta, incalzato dalle domande di giovani precari, scappa verso la sua automobile e li maltratta, affermando che sono l’Italia peggiore. Il video impazza sulla rete e diventa la testimonianza più evidente, come ha anche detto Bersani, del divorzio tra questo governo e il paese reale.
Con il video di Brunetta che maltratta i precari il Pd ha realizzato uno spot (www.youdem.tv o www.partitodemocratico.it) per lanciare la conferenza nazionale sul lavoro che il Partito Democratico ha organizzato a Genova per il 17 e 18 giugno. Dopo l’assemblea nazionale in cui deciso il programma relativo al tema del lavoro e circa 90 assemblee territoriali, a Genova discuteranno 600 delegati da tutta Italia. Interverrà tutto o quasi lo stato maggiore del Pd, a cominciare dal segretario Bersani che sabato chiuderà i lavori, i dirigenti dei
sindacati confederali e della confederazione europea dei sindacati, i rappresentanti degli imprenditori, economisti, parlamentari, economisti.

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