Ieri mattina il Governo per il decreto emergenza rifiuti di Napoli (non gradito dalla Lega) è andato sotto per ben due volte. La maggioranza ha dovuto decidere di rimandare il decreto in commissione.
In serata poi i Leghisti alla camera votano per l'arresto del PDL Papa mentre al Senato salvano il PD Tedesco che aveva chiesto di essere arrestato.
Il messagio della Lega per il primo ministro non ha bisogno di molte interpretazioni e dice:"Siamo noi l'ago della bilancia, e possiamo farti cadere quando vogliamo".
Vince il ministro Maroni che presida l'aula tra i banchi dei deputati e non in quelli del Governo come per segnare anche fisicamente la distanza che lo separa dall'esecutivo. Perdono Bossi e Reguzzoni.
Vincono i Leghisti delle "origini" e non quelli dei salotti romani. Molti leghisti stanchi di essere accusati di corresponsabilità per le approvazioni delle leggi vergogna e di complicità con la "Roma Ladrona" decidono di votare contro le indicazioni dell'alleanza.
Hanno voluto così dimostrare ad un elettorato sempre più deluso di avere ancora il coraggio di prendere le distanze dal malaffare, e dalla corruzione.
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