La Giunta di Sulbiate che aveva deliberato a maggioranza, senza confrontarsi preventivamente con nessuno dei Comuni vicini, parere favorevole alla possilità d'insediamento nel nostro territorio di una grande struttura di vendita di 35.000/ 45.000mq, ora, probabilmente "redenta", o più semplicemente desiderosa di recuperare "tutti i punti persi", interviene pubblicamente con proposte di riforma di politica regionale, provinciale e locale, orientate alla necessità tra i vari enti di parlare una unica voce e di unire i servizi. Molto bene. Forse la lezione è stata imparata.
La Giunta si appella all'unità di intenti e di decisioni, da perseguire tra le varie amministrazioni confinanti, al fine di essere più efficaci ed efficenti nello svolgimento delle proprie funzioni a servizio dei cittadini e a beneficio delle Comunità ed anche in onore dell'antica Pieve del Vimercatese.
Sono credibili?
Non sta a noi giudicarlo.
Per tagliare costi delle Amministrazioni
le soluzioni, secondo la Giunta di Sulbiate:
- Comune unico del Vimercatese...anche virtuale.
- No alle Province.
- Sì alle Macro-regioni.
Ma non sono nè originali, nè particolarmente nuove.
Delle prime due, se ne sta parlando da tempo ma si sta concludendo molto poco.
Anche la proposta delle macro-regioni, parola che qualcuno leggerà per la prima volta, ha un testimonial di tutto riguardo e pergiunta affatto sconosciuto...anzi!
Date un'occhiata e giudicate da soli.
Dal Corriere della Sera del 13 aprile 1994
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FONDAZIONE AGNELLI: macroregioni di Miglio economicamente irrazionali
la FONDAZIONE AGNELLI boccia la proposta di Gianfranco Miglio sulle 3 macro regioni. il progetto elaborato dalla Fondazione, invece, prevede la suddivisione dell' Italia in 12 regioni
------------------------- PUBBLICATO ------------------------------ TITOLO: Fondazione Agnelli: macroregioni di Miglio economicamente irrazionali LA POLEMICA - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - TORINO . La Fondazione Agnelli boccia la proposta del professor Miglio sulle tre macroregioni. Il direttore della Fondazione Marcello Pacini . che nel 1992 elaboro' un progetto di riforma dell' ordinamento regionale italiano . critica il progetto leghista sostenendo che "Miglio salva le Regioni a statuto speciale soltanto per convenienza politica. Insomma, in questa proposta si ravvisano molti motivi politici, ma non ragioni di razionalita' economica". Il progetto elaborato dalla Fondazione Agnelli, che prevede la suddivisione dell' Italia in dodici Regioni, si fonda invece, ha spiegato Pacini, "su alcuni criteri razionali: in primo luogo vogliamo dare ad ogni Regione l' autosufficienza finanziaria pensando che questa e' la base per ogni autogoverno; dobbiamo, inoltre, avere delle Regioni con una taglia demografica sufficientemente giusta ed, infine, creare una soluzione equilibrata. Bisognera' perseguire . ha sottolineato . l' equilibrio tra le diverse Regioni italiane, con le altre Regioni europee e tra le differenti regioni e lo Stato centrale". I compiti che resteranno allo Stato centrale dovrebbero essere la Difesa, l' Ordine Pubblico, la Giustizia e la Moneta. "In alcuni casi . ha spiegato ancora il direttore della Fondazione . bisognera' trovare competenze, che coinvolgano Stato e Regioni. Ad esempio, per quanto riguarda il settore dei Beni Culturali sara' importante salvaguardare la posizione dello Stato Centrale". Ancora in fase di studio da parte della Fondazione Agnelli il discorso del federalismo fiscale: "Siamo, comunque, d' accordo per ripartire l' esazione dei tributi fra Comuni, Regioni e Stato, al fine di creare condizioni di autosufficienza ed autogoverno. La nostra idea e' di riunire i centri di spesa ed i centri di prelievo".
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(13 aprile 1994) - Corriere della Sera