21 ottobre 2011

Dopo la manifestazione di Roma, no a nuove leggi, sì a nuovo governo. Di Anna Finocchiaro,

Non servono nuove leggi, occorre applicare quelle che ci sono gia' . Il primo obbligo che gravava sul governo era quello della prevenzione e mi chiedo se ci sia stata.
C'è poi un'altra questione: negli ultimi tre anni è stato tagliato di un terzo il bilancio per la sicurezza e le forze dell'ordine. Dagli arretrati agli straordinari, alla formazione e alla dotazione di mezzi e strumenti, le forze di polizia stanno vivendo uno dei momenti più drammatici della storia repubblicana. Roma è l'unico posto del mondo dove ha avuto la meglio la violenza. Quello che è paradossale e inaccettabile è che tutta la discussione si stia spostando su un tema che è certamente importante ma che sta oscurando del tutto le questioni che la piazza pacifica ha posto e che lo stesso governatore Draghi ha riconosciuto. Nessuno si chiede quali conseguenze dobbiamo trarre, non dai disordini dei criminali, perché di criminali si tratta, ma dal fatto che centinaia di migliaia di ragazzi e ragazze erano in piazza perché vogliono una politica diversa, lavoro, il minimo della cittadinanza. Questa situazione è la conclamazione del fallimento dell'attuale governo. E' un'altra delle ragioni per cui ogni giorno che questo governo resta in carica è un giorno perduto per il Paese. Quanto sia profondo il disagio nella società è talmente chiaro che solo chi non vuole accorgersene può sottovalutare il livello di sofferenza. E questo governo non vuole accorgersene.

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