17 ottobre 2011

La nota del mattino del 17 ottobre 2011.



1. SETTIMANA DECISIVA PER LE SORTI DELL’EURO, DELL’EUROPA E DELL’ITALIA.
Dopo la riunione del G20 si apre oggi una settimana decisiva per l’euro, l’Europa e, di conseguenza, anche per l’Italia. Giovedì 20 si svolgerà la riunione dell’Ecofin, cioè dei ministri finanziari dei paesi dell’Unione. Sabato 22 e domenica 23 ottobre si svolgerà la riunione del Consiglio d’Europa (capi di Stato e di governo dei paesi dell’Unione). Se non arriveranno le attese decisioni sulla ricapitalizzazione delle banche e sul fondo salva stati tornerà la tempesta sui mercati e la crisi finanziaria riprenderà la sua corsa.
Dall’articolo di Carlo Bastasin, Il Sole 24 Ore. “Sarkozy e Merkel hanno creato attesa per i vertici europei del 23 ottobre e sul successivo G20 di Cannes di inizio novembre. Per allora vogliono avere in mano una soluzione complessiva. Se gli esiti fossero evasivi, è possibile che la crisi torni acuta e si concentri sull`Italia. I tre temi da risolvere sono: una sistemazione definitiva per la Grecia; i dettagli sulla ricapitalizzazione delle banche; una chiara indicazione sulle risorse totali del Fondo di stabilità (Efsf). Nel primo caso bisogna evitare che la Grecia continui a essere fonte di instabilità. Una volta deciso che il default non è la strada giusta, bisogna assicurare che per almeno dieci anni Atene non debba ricorrere ai mercati per finanziarsi. Per quanto riguarda le banche, per usare un semplicismo all`americana, una cosa deve essere chiarita più di ogni altra: chi metterà i soldi? Il segreto del successo degli aiuti offerti dal governo Usa - dopo i disastri iniziali - è di essere stato molto chiaro su tempi e modi degli aiuti. Sarà possibile farlo nel quadro di frammentazione della sorveglianza bancaria europea e in un clima di protezionismo finanziario? Infine, sarà applicata e in che modo una leva ai fondi dell`Efsf in modo da evitare che i rischi di crisi in Italia prendano vita propria e vadano fuori controllo? Curiosamente il tema viene nascosto da un paio di settimane. Si pensa che, una volta isolata la Grecia e risolta da sé la crisi irlandese, si possa facilmente aiutare il Portogallo e a quel punto si sarà dimostrato che l`eurozona sa risolvere i suoi problemi. Ma non è così. L`Italia non corrisponde ad alcuno di questi Paesi. Una volta entrata in crisi non sarebbe più salvabile, quindi bisogna agire in linea preventiva, invadendo anche la sovranità politica se il governo continuerà a dimostrarsi disattento alla gravità della crisi. Non è un caso che si parli di un coinvolgimento diretto del Fondo monetario internazionale (Fini) nella crisi dell`euro. A Washington si fanno ipotesi su un`assistenza per l`eurozona nella forma di una stand-by facility che normalmente viene garantita ai Paesi con problemi di bilancia dei pagamenti. L`eurozona non ha squilibri nel suo aggregato, ma li ha al suo interno. Sarebbe davvero amaro che il Fondo debba intervenire per risolvere appunto un problema interno alla zona euro. Nelle recenti riunioni del Fini, i leader europei hanno sentito l`irritazione degli altri governi, non solo di quello americano, per i ritardi nella soluzione dei problemi dell`euro. Ora devono discutere l`aumento delle risorse a disposizione dell`Fmi con sul capo l`ombra di un ricorso agli aiuti del Fondo stesso. Poche circostanze sono così simboliche nel dimostrare il prezzo politico che l`Europa sta pagando nel ritardare le proprie decisioni. Se poi dovesse aprirsi un programma italiano curato dal Fondo, dopo vent`anni di politiche di austerità fiscale, il prezzo politico per Roma sarebbe addirittura scioccante. Per tutte queste ragioni, il governo italiano dovrebbe essere al centro dell`iniziativa europea, anziché isolato e distratto. È molto probabile invece che nei prossimi dieci giorni il ruolo chiave sarà svolto da Sarkozy…”.

2. DA DOMANI A MADRID INCONTRO TRA I PARTITI PROGRESSISTI DEL MONDO.
Da domani si incontrano a Madrid i leader dei partiti progressisti di tutto il mondo. Al confronto sono stati invitati per l’Italia il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che parteciperà ad una tavola rotonda con il candidato francese all’Eliseo Hollande, e gli ex presidente del Consiglio, Massimo D’Alema, e ministro dei Beni Culturali, Giovanna Melandri.

3. FRANCIA: HOLLANDE VINCE LE PRIMARIE. UN LEADER NORMALE SARA’ LO SFIDANTE DI SARKOZY, IL BERLUSCONI FRANCESE.
Da La Repubblica. Dall’intervista a il direttore di Le Monde. «È l`uomo che riunisce la sinistra, ma è soprattutto quello che può battere Nicolas Sarkozy». Erik Izraelewicz non è sorpreso dal successo di quello che da ieri sera è ufficialmente il candidato socialista all`Eliseo. «Sono anni che Francois Hollande si prepara. Ha dimostrato una forte determinazione e ora ha la piena legittimità per affrontare la campagna elettorale» commenta il direttore di Le Monde. Questa vittoria cancellerà le divisioni tra i socialisti che sono emerse durante le primarie? «Intanto è una vittoria delle primarie, che rappresentano un`innovazione politica. Avevamo sentito diverse critiche per questa procedura aperta e rischiosa. Il bilancio, invece, è molto positivo. C`è stato un sorprendente interesse peri dibattiti tra i candidati e alla fine la partecipazione al voto è stata formidabile». Martine Aubry ha riconosciuto la sconfitta. Ora tornerà a guidare il partito: saprà dare un sostegno sincero a Hollande? «Negli ultimi giorni ha detto qualche frase di troppo. Per esempio quando ha definito Hollande un "candidato del sistema" oppure quando ha cercato di squalificarlo come voce della "sinistra molle". Era un rischio previsto, anche le primarie tra Barack Obama e Hillary Clinton si erano incattivite nell`ultima fase. Gli argomenti di Aubry contro Hollande saranno ripresi dalla destra. Ma sono convinto che questi battibecchi saranno presto dimenticati». Quanto ha pesato lo scandalo in cui è stato coinvolto Dominique Strauss-Kahn? «L`impressione è che non abbia inquinato le primarie né condizionato i sondaggi favorevoli ai socialisti». Quali sono i punti forti di Hollande nella sfida a Sarkozy? «È capace di riunire la sinistra, ma soprattutto può prendere dei voti al centro, in particolare tra gli elettori delusi dal presidente, che in questo momento sono molti». Le piace il suo slogan "Un presidente normale"? «Rimanda implicitamente a quel presidente considerato da molti francesi come "anormale" amico dei ricchi, autoritario e in contraddizione con le sue promesse…”.

4. OGGI INCONTRO TRA LE ASSOCIAZIONI CATTOLICHE A TODI.
Si incontrano oggi a Todi i rappresentanti di diverse associazioni cattoliche, dalle Acli alle Confcooperative, dall’Azione cattolica alla Cisl, dalla Compagnia delle opere alla comunità di Sant’Egidio, alla Coldiretti. Dopo l’intervento alla conferenza episcopale italiana del Cardinale Angelo Bagnasco questa è il primo appuntamento che vede riuniti insieme i dirigenti delle diverse associazioni laiche dei cattolici. Diverse le interviste su questo tema. Angelo Scelzo su Il Mattino, Andrea Oliviero su La Repubblica, Luigi Marino su QN, Franco Milano su Il Secolo XIX.
“Vangelo e laicità” sarà il tema di un confronto, giovedì 20 ottobre, tra il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani e Mons. Rino Fisichella, presidente del pontificio consiglio per la Nuova Evangelizzazione. L’incontro, organizzato dall’Elea, si svolgerà in via della Conciliazione 5, a Roma.

5. OGGI I RISULTATI DELLE ELEZIONI REGIONALI IN MOLISE.
Tv e quotidiani non ne hanno parlato molto. Ma questa sera vi saranno i primi risultati delle elezioni regionali in Molise.

6. ALTERNATIVA. IL PD LAVORA PER L’ALLEANZA CHE DOVRA’ FAR USCIRE L’ITALIA DAL BERLUSCONISMO E RICOSTRUIRE IL PAESE.
Nei giorni scorsi, dopo il voto di fiducia sul governo, numerosi sono stati gli interventi sul futuro politico. Interviste di D’Alema (Il Corriere della Sera) e Bersani (L’Unità). La linea del Pd è chiara e non cambia rispetto all’impostazione originaria uscita vincente dalle primarie del 2009 e che la direzione nazionale del partito ha confermato ad ogni riunione: il Pd prepara il programma per l’alternativa, apre il confronto sui temi di fondo con le forze del centrosinistra e, dopo aver raggiunto l’accordo sul programma e su come renderlo esigibile una volta al governo, lancia una proposta aperta alle forze sociali, ai movimenti civili e anche alle forze politiche moderate ed agli elettori moderati. Obiettivo: lavorare insieme per la ricostruzione democratica ed economica dell’Italia. Dopo l’accordo sul programma, come è stato anche detto nell’incontro di Vasto, il Pd proporrà agli altri partner le primarie di coalizione.
Sul programma stanno già lavorando da settimane gruppi tecnici con rappresentanti del Pd, di Sel, dell’Idv.

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