17 ottobre 2011

Le risposte alle 11 domande del 12 luglio del Sindaco di Sulbiate.

Il Sindaco di Sulbiate in una e-mail inviata il 15 ottobre al nostro Capogruppo Fassina, per conoscenza ai Capigruppo Zoia e Sanità e a tutta la Giunta, risponde alle 11 domande da noi pubblicate nelle pagine di questo blog il 12 di luglio 2011.

Cliccare sul logo per leggere il post del 12 di Agosto.

Avevamo perso la speranza invece le risposte, finalmente, sono arrivate.
Per vostra informazione, le pubblichiamo senza particolari commenti.
Diciamo solo che confermano, purtroppo, l'assoluta indisponibilità del Primo Cittadino di trovare una soluzione politica al problema che si è creato dopo l'esplusione (da lui imposta unilateralmente) dei 5 consiglieri candidati ed eletti in quota PD della nuova Lista Civica che vinse brillantemente le amministrative di Sulbiate del 2009.

Clicca qui pui leggere la nostra proposta di NUOVO ACCORDO POLITICO
protocollata il 01 luglio 2011, disprezzata e rifiutata dal Sindaco e dagli uomini del SI.

Buona lettura....


ECCO LE UNDICI DOMANDE...
DELLA TRASPARENZA (senza offesa per la trasparenza!). Di Maurizio Stucchi - Sindaco di Sulbiate.

1. Perchè non comprende che i recenti avvenimenti non hanno messo in discussione la realizzazione o l'opposizione ad un centro commerciale, ma hanno messo in discussione le basi del processo democratico che prevede il coivolgimento nelle decisioni di tutta la compagine di maggioranza in modo collaborativo, coerente, limpido, in linea con il Programma elettorare concordato?

1 - il processo democratico ha ricevuto uno schiaffo dal comportamento in giunta dei due assessori del
PD che non solo non hanno preso atto di una scelta assunta democraticamente (con 4 voti a 2 in giunta e 5 a 7 nel gruppo consigliare di maggioranza), ma si sono permessi di avviare personalmente (Fassina) una campagna di informazione erronea che ha comunicato la presunta "scelta già fatta". In democrazia non si fanno sempre scelte unanimi al 100%, a volte sono possibili e normali scelte che prevedono pareri contrari, diversamente si cade nella dittatura. Anomalo è invece il fatto che coloro che sono contrari, quindi
minoritari della maggioranza, pretendano di potersi comportare da avversari e persino di operare contro le scelte della maggioranza rifiutandosi di metterle in atto con il ruolo di Assessore. Se invece il processo democratico è da intendersi rispettato solo quando si eseguono le volontà ordinate dall'esterno dal Partito Democratico, la domanda non può prevedere risposte.

2. Perchè pur ritenendo sostanzialmente inutile ed irrituale il passaggio, ha obbligato la Giunta ad esprimere un parere preventivo favorevole alla presentazione di un PII che per sua natura deve essere discusso e deliberato dal Consiglio Comunale?

2 - La Giunta ha assunto una decisione che giudicare "inutile" è un parere di chi scrive non un fatto oggettivo e certo. Essa non ha espresso un parere preventivo favorevole all'outlet, bensì ha dato indirizzi preventivi all'operatore. La scelta di deliberare è stata fatta per trasparenza e chiarezza verso tutti gli
interessati essendo il problema molto delicato e coinvolgente molti Enti pubblici e privati. Questo è avvenuto tenendo conto dei pareri professionali dei Funzionari e dell'avv. del Comune che ha fatto scartare l'alternativo parere solitario di Fassina che suggeriva di dare un'autorizzazione e indirizzi di giunta solo verbali tenendo la questione sottobanco fino a disponibilità del progetto dettagliato che
alla fine avremmo dovuto respingere. Non è mai stata messa in dubbio la procedura di approvazione spettante al CC.
3. Perchè non ha richiesto in modo formale un incontro con le Amministrazioni confinanti e con la Provincia prima di far adottare la delibera alla sua Giunta?


3 - L'inutilità di convocare incontri pubblici e fra Enti per discutereuna proposta inesistente perchè non ancora studiata e presentata al Comune, non è chiara solo al circolo PD e a tutti coloro che hanno
sentito solo le sue interpretazioni unilaterali.

4. Come mai tre (?) consiglieri della sua Lista Civica si sono astenuti sulla mozione che prevede un formale rifiuto all'outlet?

4 - La scelta del gruppo SI era quella di astenerci data la sostanziale ininfluenza della revoca della
DG39 richiesta da PT; l'inserimento imprevisto dell'illegittimo emendamento del PD (uno scivolone che dimostra la superficialità di coloro che lo hanno scritto e condiviso sottobanco con l'opposizione
nascondendolo al gruppo consigliare) ha fatto scegliere a 4 consiglieri di votare contrario e gli altri 3 a mantenere l'astensione. L'interrogante avrebbe preferito un voto imposto e unitario alla yes
men? Qual'è il problema?

5. Ritiene opportuno che una Amministrazione intervenga modificando i caratteri sostanziali di una convenzione in essere per la quale sono già stati effettuati lavori a scomputo senza aver rilasciato permesso per costruire ?

5 – Le procedure per modificare PGT o convenzioni non possono essere imposte ai privati, devono essere consensuali, avere una evidente convenienza pubblica e passare dal Consiglio Comunale. Gli oneri già pagati sono un dato del problema e dell'eventuale variante da discutere se e quando verrà presentato il Piano. Che non esista il permesso da costruire è un'altra delle tante assurde invenzioni non documentate che il circolo
propina ai suoi ignari lettori. Fassina era l'assessore alla partita e non ha neppure avuto la capacità e la serietà di verificare gli atti prima di inquinare l'informazione per i suoi tifosi.
6. Con quale maggioranza con quale programma, con quali obiettivi, con quali priorità, intende proseguire la sua attività amministrativa perchè il Comune non prosegua nell'incertezza, occupato ed orientato a problemi contingenti?

6 - Il programma è il solo dato certo che indirizza la lista civica e le priorità amministrative. I consiglieri saranno tutti chiamati come sempre a votare le delibere per i loro contenuti non per gli schieramenti politici. Le incertezze sono determinate dalla novità che 5 consiglieri hanno deciso di non rispettare i patti elettorali
operando sotto la direzione del PD (prassi illegittima detta "vincolo di mandato") che viene anteposta al programma e alle relazioni e al lavoro nella lista civica che hanno convinto gli elettori. Per questo
la civica ha preteso nel rispetto degli elettori la formazione del gruppo PD anche a costo di avere 5 avversari che scelgono in base ai simboli e non agli interessi dell'Ente.

7. Perchè ad oggi non c'è stato un chiaro pronunciamento definitivo circa la volontà del Sindaco, della Giunta e dei consiglieri che si sono astenuti o hanno votato contro la mozione con la quale il consiglio ha espresso il parere della Comunità di Sulbiate in merito al possibile insediamento di una grande struttura di vendita? Anche alla luce dei recenti pronunciamenti del Presidente della Provincia di Monza e Brianza?

7 - Non ci sono scelte preventive sul Piano Integrato. esso verrà analizzato nei suoi contenuti quando e se sarà disponibile. Chi si pronuncia in modo definitivo addirittura in Consiglio Comunale con un ODG su una cosa che non conosce è un pessimo amministratore. I pareri avversi dei partiti nazionali sono un dato del problema ma non autorizzano gli amministratori locali seri a fare scelte preventive - queste si alla
"yes men" che stanno agli ordini dei partiti - senza analizzare il merito di problemi locali e sovralocali complessi e articolati. In merito alla rappresentanza dei cittadini in consiglio comunale, il
gruppo SI rappresenta il 67% dei sulbiatesi come hanno certificato le urne. Il gruppo PD nelle urne non esisteva e quindi nessuno dei 5 tranfughi può dirsi certo di rappresentare i cittadini se non - forse -
parenti, amici e coloro che anno espresso preferenza sempre sulla
scheda LISTA CIVICA SI. Quando i sulbiatesi voteranno alle urne il PD ed entrerete in Consiglio comunale senza sotterfugi, potrete dire a testa alta di rappresentare i cittadini, per ora calma e gesso.
Sicuramente i voti in Consiglio dei 5 hanno valore legale ma rappresentano solo se stessi e non il 67% dei sulbiatesi che nel 2009 hanno scelto la lista civica SI e il suo programma.

8. Perchè non avverte la necessità di rivedere le modalità di partecipazione al processo decisionale ed della qualità dell'informazione proposta al Consiglio Comunale ed alla Collettività nel suo complesso in modo che non si ripetano situazioni per le quali il Consiglio venga scavalcato nelle sue funzioni e la cittadinanza informata in modo corretto, con particolare attenzione per ciò che riguarda la programmazione territoriale, in considerazione degli ultimi accadimenti occorsi e dell'importanza dell'argomento?

8 - Il consiglio comunale e la comunità sono stati scavalcati da coloro che hanno voluto anticipare la
discussione in Consiglio con un ODG e votato il NO all'outlet preventivo senza che fossero disponibili proposte e documenti del Piano a parte la generica richiesta e la delibera di indirizzi della Giunta.
E' stata ignorata o nascosta alla popolazione l'informazione che il Piano Integrato ha un interesse pubblico che affronta principalmente i problemi della viabilità del nodo stradale, e solo quale interesse del privato è inserita la richiesta di destinazione a grande superfice di vendita. Fatto che può essere indipendente dalle soluzioni stradali e territoriali di interesse pubblico che devono essere risolte e modificate in qualunque modo vengano attuati o modificati i diritti esistenti dei PE19 e 20.

9. Perchè se nel 2005 firmava un documento insieme ad altri sindaci del territorio, contrario all'espansione del Centro Commerciale il Globo, ora invece, con la maggioranza della sua Giunta ha espresso un parere favorevole all'insediamento di una grande struttura di vendita a Sulbiate?

9 - Perche come nel 2005 l'AC mantiene parere negativo alle grandi strutture di vendita essendone il
territorio saturo; come nel 2008 abbiamo espresso un assenso a presentare un Piano in variante finalizzato principalmente alla soluzione del nodo infrastrutturale e solo in secondo luogo a verificare i problemi delle aree PE19 e PE20 e dell'eventuale convenienza pubblica, tutta da dimostrare, a cambiare destinazione. In
ogni caso si tratta di delibere di indirizzo e mai decisionali come strumentalmente e al fine di mettere in cattiva luce gli amministratori si continua a comunicare. Le decisioni si prenderanno solo sulla base
delle proposte concrete e dell'interesse pubblico che sarà deciso in Consiglio Comunale sulla base degli atti e non dei dogmi imposti dai partiti. Nessuno teme la possibilità che i consiglieri esprimano voti
ponderati, è deprecabile il voto preventivo su piani o varianti ancora inesistenti.

10. Perchè dopo l' incidente occorso durante il C.C. del 10 di giugno, con modalità e tempistiche che il Sindaco e la Giunta vorranno proporre, in cui si è trovato in minoranza, non ha colto la disponibilità del nuovo Gruppo Consiliare PD all'apertura di una nuova fase dell'azione amministrativa che ponga al centro dell'attenzione: partecipazione, difesa della democrazia, la cura e l'attenzione agli ultimi, la cultura, l'istruzione, e tutte le emergenze che interessano la Comunità di Sulbiate ?

10 - Intanto non si tratta di incidente bensì di imboscata sleale organizzata dal PD che ha informato
dell'invenzione dell'emendamento (peraltro risultato illegittimo) la minoranza e non i colleghi di maggioranza. Se questa è l'apertura della fase nuova ecc. ecc., ve la lasciamo! Eppoi il rosario di "attenzioni"
che vanterebbe il PD è per la vostra compagine sulbiatese (nata nel 2008) del tutto teorico e solo nelle buone intenzioni. Fra i dirigenti del locale circolo non ci pare di ricordare presenze di persone che
possano vantare trascorse esperienze e "fatti" rilevanti in campo sociale, associazionistico o civile. Anzi molti sono potenziali amministratori riciclati, transfughi da Comune Aperto lista che amministrò Sulbiate dal 1999 al 2004 (tra l'altro concedendo nel Piano Regolatore la cementificazione delle aree PE19 e PE20 ai bordi di
Pedemontana) tanto bene che venne sonoramente bocciata dai sulbiatesi. I veri Democratici, quelli che amano la politica, dovrebbero invece chiedersi se questi presunti dirigenti del circolo che hanno scelto lo
scontro frontale con la lista civica fino all'indecorosa uscita dalla Giunta, siano animati dalla voglia di fare il bene del paese o da altri motivi non ben identificabili. Invece per la lista civica quei principi
invocati dalla domanda sono divenuti fatti e cose amministrative concretamente realizzati, che sono sempre stati il perno dell'azione dei governi di Sulbiate, dei quali vantiamo come persone e come gruppo
il proseguimento della tradizione. Il tentativo di collaborazione sostanzialmente abortito in questi due anni ci dice che non abbiamo proprio bisogno della benedizione del circolo del PD per proseguire un
lavoro che affonda le radici nella cultura e nella tradizione cattolica e democratica che da secoli accompagna la nostra antica comunità.

11. Perchè dopo l'estromissione dal suo Gruppo presentatosi alle elezioni amministrative del 2009 di cinque Consiglieri comunali che sono, nonostante tutto, ancora determinati ad impegnarsi in modo collaborativo ma non subalterno per il bene comune, tenendo come punti di riferimento assoluti e non negoziabili, la legalità, la necessità del confronto democratico, il rispetto delle istituzioni, secondo quanto previsto dal Programma elettorale concordato non è interessato a cogliere quest'opportunità?

11 - Perchè il "rispetto delle Istituzioni" non si attua a parole bensì concretamente in ogni azione degli amministratori pubblici. A partire dal rispetto degli organi dell'Ente, dei suoi regolamenti e delle prerogative di coloro che hanno ricevuto incarichi o deleghe. Pertanto: l'assessore deve rispettare le scelte della sua Giunta, essere leale e non rivelare all'esterno (neanche al sacro circolo del partito) informazioni parziali e non ancora definite; il Consigliere deve rispettare le procedure pubbliche e la legge; il gruppo consiliare deve comunicare ai residenti informazioni corrette ed essendo una lista civica non ha bisogno
dell'intermediazione di un partito. Nel momento in cui 4 consiglieri privilegiano il rispetto delle scelte fatte in sede di partito volendole imporre d'imperio al gruppo consigliare, di fatto rendono subalterna al PD la lista civica e le promesse fatte agli elettori. Con l'aggravante che la regola democratica del PD sulbiatese è: quando il PD è contrario la maggioranza perde e si deve adeguare al suo volere determinato in sede di partito. Regola avveratasi al primo e unico caso di dissenso in giunta (il 4 a 2 sulla DG39, che oltretutto è fondato su un'erronea interpretazione del testo e sulla sfiducia verso i colleghi, i legali e i funzionari del Comune) con Fassina che si arroga il diritto di lavorare contro la sua giunta! L'opportunità di collaborare
con il PD che intende il confronto di livello "democratico" solo quando si assumono le scelte dei suoi 2 assessori calpestando gli altri 4 o dei suoi 5 consiglieri ignorando gli altri 7, o addirittura abbassandosi al metodo dell'inciucio con gli odiati avversari berlusconiani e leghisti di PT.... (senza considerare gli infiltrati e
amici intimi di Comune Aperto) ve la regaliamo volentieri.

Non trascuriamo infine un dato di fatto poco conosciuto ma fondamentale per capire questi due anni di politica locale conflittuale e veramente di basso profilo. Essi sono stati e sono ancora DOMINATI (e guidati) dal PD che ha potuto lavorare slealmente con suoi adepti inseriti all'interno di tutti i tavoli politici sulbiatesi: nella maggioranza della civica SI e in giunta, in Progetto Territorio con PDL e Lega, e ovviamente nel covo del circolo dove fare le strategie disponendo di tutte le carte del mazzo in una partita truccata. Non chiediamoci quindi di chi è responsabilità degli inganni e della confusione generale perpetratasi a Sulbiate dopo le elezioni del 2009. SI, anche la lista civica è stata vittima di questo disonesto modo di intendere
la politica. Questo è il modo di intendere "l'impegno collaborativo ma non subalterno per il bene comune" del circolo di Sulbiate.

Ora noi pretendiamo che i 4 che entrarono in lista civica sapendo chiaramente che il loro partito politico doveva stare fuori, abbiano rispetto della loro parola di galantuomini data a noi e agli elettori (i documenti
della campagna elettorale parlano chiaro). Se non lo faranno ne daranno ragione agli elettori ed alla loro coscienza.


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