INSIEME POSSIAMO DIRE BASTA.
Roberta Agostini*: "Ogni giorno impegnate per la dignità e i diritti delle donne"
*Portavoce Conferenza Donne del Partito Democratico
"La Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne è per noi occasione per ribadire alcuni impegni a fronte delle cifre impressionanti del fenomeno della violenza nel nostro paese. Bisogna affermare una strategia che non lasci sole le donne che denunciano e che aiuti tutte ad uscire dal silenzio. Dove ci sono servizi ed istituzioni sensibili il fenomeno emerge e le donne trovano il coraggio di esporsi e denunciare mariti e partner violenti. I numeri maggiori riguardano infatti la violenza domestica, che ci dice come il problema stia ancora nella negazione della libertà ed autonomia femminile.
Per questo è necessario affermare il valore ed il ruolo dei centri antiviolenza ed il lavoro che quotidianamente svolgono le associazioni delle donne impegnate nella prevenzione e nel contrasto della violenza di genere. E' necessario rendere certi e stabili i finanziamenti e rafforzare un lavoro comune tra istituzioni locali, nazionali ed associazionismo femminile per mettere in condizione i centri di funzionare al meglio e per aprirne di nuovi in particolare al Sud. Chiediamo, inoltre, un monitoraggio costante del fenomeno della violenza nella sua dimensione quantitativa e qualitativa attraverso l'istituzione di un osservatorio. C'è un lavoro culturale e politico di grande portata ancora da fare, a partire dalle giovani generazioni, coinvolgendo gli uomini per nuove relazioni paritarie.
Ribadiamo il nostro impegno di ogni giorno nelle istituzioni e nella società per il rispetto della dignità e del corpo delle donne, per la lotta agli stereotipi, per affermare i diritti di tutte".
Rosy Bindi*: "Le leggi da sole non bastano. Bisogna lavorare intensamente sulla prevenzione"
* Presidente dell'Assemblea Nazionale del PD
“La violenza contro le donne è uno dei tristi primati del nostro tempo. Una sconfitta per le societa' democratiche e un'ipoteca fortissima alle possibilita' di sviluppo e benessere di tutto il mondo. Lo dicono le cifre, raccapriccianti, delle aggressioni mortali, degli stupri, dei maltrattamenti, degli abusi e delle angherie, fisiche e psicologiche, che una donna su tre subisce ogni 15 secondi nel mondo. Anche per l'Italia le statistiche sono molto negative: nel 2010 sono stati denunciati oltre un milione di casi di violenza sulle donne. Una realtà in crescita, che inquieta e deve far riflettere, con attenzione e serietà, ben oltre le celebrazioni annuali. La violenza e' anche un indicatore, forse il più sensibile, del ruolo che le donne rivestono in una comunita': quanto è maggiore, tanto minori sono la libertà e l’autonomia della donna. E La societa' è più povera e la democrazia più arretrata.
Le leggi sono importanti ma non bastano. Non basta la condanna dei violenti e la repressione dei crimini. Bisogna rafforzare le forme di aiuto alle vittime e la rete dei centri antiviolenza. Bisogna lavorare intensamente sulla prevenzione. Questo è il compito più urgente e impegnativo.
Richiede uno straordinario impegno civile e politico, per cambiare il paradigma culturale dominante, per affermare la dignità della donna e rendere intollerabile ogni forma di abuso, violenza e umiliazione, a cominciare dalla mercificazione dell’immagine e del corpo femminili. Non dobbiamo farci distrarre dall'emergenza economica. Al contrario la crisi, che colpisce i più deboli e tra questi le donne, deve renderci più attente e vigilanti. Come democratiche questo tema resta una priorita' che ci vede al fianco di milioni di italiane di ogni eta' e condizione sociale che rivendicano con forza la difesa della loro dignita' e il diritto di vivere a testa alta e senza paura.
Anna Finocchiaro*: "Una battaglia culturale attuale anche in Italia"
*Presidente dei senatori PD
"Anche quest'anno il 25 novembre ricorre la giornata internazionale contro la violenza sulle donne. E' importante che non venga considerata una ricorrenza rituale, perché c'è ancora davvero molto da fare, anche nel nostro Paese, perché il rispetto profondo della dignità e del corpo delle donne entri a far parte della cultura stessa degli italiani. Non abbassiamo la guardia perché è ancora una battaglia culturale attuale e necessaria, anche in Italia". Lo dice Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato.
"A differenza di quanto molti possono pensare - prosegue Anna Finocchiaro - la violenza ai danni delle donne ci riguarda da vicino, non è un fenomeno che interessa soltanto segmenti della società più svantaggiati e paesi meno sviluppati, ma continua ad essere un ostacolo reale al pieno godimento dei diritti umani da parte delle donne anche tra le classi abbienti e anche in un paese dell'occidente industrializzato come l'Italia. Soprattutto, è un fenomeno che riflette una visione del mondo femminile che continua ad essere di ostacolo per la piena parità tra uomo e donna e per il riconoscimento della ricchezza della differenza di genere in tutti i settori della vita. In Italia le donne, oltre a subire violenze, vengono ancora discriminate nel mondo del lavoro, non sono ancora rappresentate in modo adeguato nella politica, su di loro pesa gran parte del lavoro famigliare e di cura. Combattere la violenza sulle donne significa anche promuovere una cultura più favorevole al mondo femminile. Per questo il gruppo del Pd al Senato ha sostenuto negli anni tutte le battaglie per una legislazione adeguata e per i fondi ai centri antiviolenza. Ma, oltre a questo, ha presentato una serie di disegni di legge che promuovono una cultura di concreta e reale parità tra uomini e donne nella famiglia, nella società, nelle istituzioni".
Stella Bianchi*: "Un mondo senza violenza è quello dove tutti vorremmo vivere"
Responsabile Ambiente PD
Un mondo senza violenza, senza discriminazioni, nel quale ogni essere umano sia pienamente rispettato e possa essere ciò che vuole diventare. E' il mondo nel quale tutti vorremmo vivere e per quanto possa apparirci lontano è quello che proviamo a costruire giorno per giorno con piccole o grandi azioni. Una di queste è ricordare tutti insieme, uomini inclusi, le troppe donne vittime di violenza, di soprusi, di ineguaglianza, di poca considerazione a prescindere, di meno opportunità, di più fatica e meno riconoscimento, di offese e pregiudizi. Accettare per davvero la parità e realizzarla passa anche da qui. La vera parità, il pieno rispetto della dignità e del valore delle donne aiuta tutti, anche gli uomini.
Vittoria Franco*: "Il 25 non sia un rito. Almeno un centro di aiuto in ogni città"
*Senatrice del PD
"Che il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, non diventi una mera ritualità nella quale si fa retorica. Lo spirito che ne ha ispirato l'istituzione è invece la prevenzione, il monito contro coloro che ancora pensano di poter esercitare la supremazia sulle donne e di avere piena disponibilità sul loro corpo, fino a togliere loro la vita, a maltrattarle, a far loro violenza, spesso di fronte ai bambini. Purtroppo - prosegue Vittoria Franco - è un fenomeno che non accenna a diminuire. Occorrerebbe potenziare le iniziative culturali e i centri antiviolenza che tanto fanno sia in termini di sostegno alle vittime che di prevenzione. La presenza di una garanzia di sostegno e di solidarietà aiuta, infatti, le donne oggetto di violenza a denunciare. E non è tollerabile che la maggior parte dei centri versi in condizioni difficilissime rischiando la chiusura. Ripropongo quanto è contenuto in un mio ddl: almeno un centro di accoglienza in ogni città. Sarebbe poi importante che le commissioni di pari opportunità, le associazioni, i partiti, potessero svolgere opera di educazione al rispetto del corpo femminile in tutto il corso dell'anno e non solo in una giornata, per quanto importante".
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