6 marzo 2012

Alstom grid si sposta in Brianza La torre-laboratorio a Sulbiate

 Fonte Il Cittadino MB.

Sulbiate - C'è anche Sulbiate tra i paesi cui ha bussato Alstom Grid - multinazionale francese specializzata in trasformatori elettrici ad alta tensione - alla ricerca di un nuovo sito industriale in cui trasferire l'attività delle due sedi di San Pellegrino e Milano. E l'area su cui ricadrebbe l'intervento sarebbe il lotto identificato nel pgt come PE20, ormai celebre anche con il suo nome tecnico (nella realtà è un pezzo di terra a ridosso di Sulbiate Inferiore) perché uno dei due interessati dall'ipotesi outlet che ha acceso le cronache locali lo scorso anno.


Pochi giorni prima di Natale è arrivata in municipio una richiesta ben diversa da quella per la maxi area commerciale da 40mila metri quadri, su cui si sono divise le vedute della maggioranza e scaldati gli animi. La proprietà vanta qui sul PE20 un diritto edificatorio industriale, che deriva dal vecchio piano regolatore e dall'attuale piano di governo del territorio. A luglio 2007 è stata approvata una convenzione; gli oneri di urbanizzazione sono già stati versati. Insomma, volendo, le ruspe al PE20 potrebbero arrivare davvero a breve.

La vicenda è stata sollevata in seguito a una domanda giunta dal pubblico durante l'assemblea della lista civica "Sulbiate Insieme" di giovedì. A margine dell'incontro, l'ex sindaco Maurizio Stucchi, ancora in carica quando è arrivata la richiesta, ha spiegato: «Riguarda la possibilità di adattare il progetto a questa area, perché si tratta di una tecnologia particolare». L'impianto di cui avrebbe bisogno Alstom Grid infatti dovrebbe comprendere anche una torre di 38 metri necessaria come sala prove per esperimenti sull'alta tensione.

La multinazionale aveva già chiesto di potersi insediare a Trezzo, qualche anno fa; poi a Roncello, dove però l'area in questione è al centro di un ricorso al Tar della Provincia di Monza e Brianza contro la costruzione dell'impianto. Solo poco fa, Alstom Grid sembrava aver indirizzato la sua attenzione anche verso Sesto San Giovanni. Dietro si trascina, oltre alla torre indispensabile per il tipo di produzione dell'azienda, anche circa 160 lavoratori che rischiano il posto perché non è troppo lontana l'ipotesi che alla fine la multinazionale decida di de localizzare all'estero.

Ora come ora, all'albo pretorio del comune di Sulbiate è stato pubblicato un bando, firmato dal commissario, per l'affidamento dell'incarico a un legale perché valuti se l'intervento previsto sia adattabile all'area PE20 e segua il patto unilaterale d'obbligo (che dovrebbe riguardare verde e personale da ricercare nell'area). Fatto anche questo passo, alla proprietà dovrebbe restare solo la richiesta di una Dia, che comporta un'attesa di 30 giorni per ottenere l'autorizzazione all'apertura del cantiere.

Letizia Rossi.

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