Fonte Il Cittadino MB.
Sulbiate - C'è anche Sulbiate tra i paesi cui ha bussato Alstom
Grid - multinazionale francese specializzata in trasformatori elettrici
ad alta tensione - alla ricerca di un nuovo sito industriale in cui
trasferire l'attività delle due sedi di San Pellegrino e Milano. E
l'area su cui ricadrebbe l'intervento sarebbe il lotto identificato nel
pgt come PE20, ormai celebre anche con il suo nome tecnico (nella realtà
è un pezzo di terra a ridosso di Sulbiate Inferiore) perché uno dei due
interessati dall'ipotesi outlet che ha acceso le cronache locali lo
scorso anno.
Pochi giorni prima di Natale è arrivata in
municipio una richiesta ben diversa da quella per la maxi area
commerciale da 40mila metri quadri, su cui si sono divise le vedute
della maggioranza e scaldati gli animi. La proprietà vanta qui sul PE20
un diritto edificatorio industriale, che deriva dal vecchio piano
regolatore e dall'attuale piano di governo del territorio. A luglio 2007
è stata approvata una convenzione; gli oneri di urbanizzazione sono già
stati versati. Insomma, volendo, le ruspe al PE20 potrebbero arrivare
davvero a breve.
La vicenda è stata sollevata in seguito a una
domanda giunta dal pubblico durante l'assemblea della lista civica
"Sulbiate Insieme" di giovedì. A margine dell'incontro, l'ex sindaco
Maurizio Stucchi, ancora in carica quando è arrivata la richiesta, ha
spiegato: «Riguarda la possibilità di adattare il progetto a questa
area, perché si tratta di una tecnologia particolare». L'impianto di cui
avrebbe bisogno Alstom Grid infatti dovrebbe comprendere anche una
torre di 38 metri necessaria come sala prove per esperimenti sull'alta
tensione.
La multinazionale aveva già chiesto di potersi
insediare a Trezzo, qualche anno fa; poi a Roncello, dove però l'area in
questione è al centro di un ricorso al Tar della Provincia di Monza e
Brianza contro la costruzione dell'impianto. Solo poco fa, Alstom Grid
sembrava aver indirizzato la sua attenzione anche verso Sesto San
Giovanni. Dietro si trascina, oltre alla torre indispensabile per il
tipo di produzione dell'azienda, anche circa 160 lavoratori che
rischiano il posto perché non è troppo lontana l'ipotesi che alla fine
la multinazionale decida di de localizzare all'estero.
Ora come
ora, all'albo pretorio del comune di Sulbiate è stato pubblicato un
bando, firmato dal commissario, per l'affidamento dell'incarico a un
legale perché valuti se l'intervento previsto sia adattabile all'area
PE20 e segua il patto unilaterale d'obbligo (che dovrebbe riguardare
verde e personale da ricercare nell'area). Fatto anche questo passo,
alla proprietà dovrebbe restare solo la richiesta di una Dia, che
comporta un'attesa di 30 giorni per ottenere l'autorizzazione
all'apertura del cantiere.
Letizia Rossi.
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