14 marzo 2012

La nota del mattino del 14/03/2012.

1. FINE DELLA SCENEGGIATA PER RECUPERARE IL QUID. DOMANI SERA INCONTRO MONTI, ALFANO, CASINI, BERSANI PER PARLARE DI TUTTO, CORRUZIONE E RAI COMPRESE. UNA SCONFITTA PER ALFANO CHE PERO’ HA POTUTO MOSTRARE I MUSCOLI. MA INTANTO AL SENATO OGGI VA IN SCENA LA CORRUZIONE.
Domani sera il presidente del Consiglio Mario Monti riceverà a palazzo Chigi Angelino Alfano, Pierferdinando Casini, Pier Luigi Bersani, cioè i leader dei tre partiti che sostengono il governo di impegno nazionale.
Sui temi all’ordine del giorno non ci sono, come ha precisato Monti, limitazioni. Si parlerà ovviamente di lavoro e delle opzioni sul tavolo della trattativa tra il ministro del Welfare Elsa Fornero, gli imprenditori ed i sindacati, ma anche di Rai e di giustizia, in particolare del ddl anticorruzione.
Nei fatti, una sconfitta per Alfano e per il Pdl che hanno tentato di svicolare rispetto a passaggi che mettono in discussione temi scomodi per la destra berlusconiana come sono appunto la riforma della Rai e le norme contro la corruzione. Ma intanto Alfano ha potuto in questi giorni gonfiare i muscoli e recuperare consensi. Un’esibizione ad usum sondaggi e prossime elezioni.
La posizione del Pd su questi tre temi è chiara da tempo. Sul lavoro è decisivo che ci sia un accordo perché in una fase così acuta della crisi sarebbe devastante che, non essendo stata trovata una forma di intesa, imprenditori, sindacati e governo se ne andassero ognuno per la propria strada provocando conflitti e tensioni sociali invece di lavorare tutti insieme per affrontare le difficoltà. Il presidente del Consiglio ha ripreso in mano questo tema e domani sera potrebbe essere il momento decisivo per un salto di qualità nella posizione del governo.
Sulla Rai la posizione del Pd è altrettanto chiara: riforma della governance, perché con le procedure della legge Gasparri qualsiasi nomina si facesse, anche la migliore, non riuscirebbe a salvare la Rai, la principale azienda pubblica del paese e anche la principale industria culturale del paese, dal disastro al quale l’hanno portata Pdl e Lega.
Infine, il ddl anticorruzione: è decisivo che si facciano passi in avanti. Il Pd vuole che il ddl sia irrobustito. Il Pdl non ne vuole fare nulla. Il governo intende procedere.
Già oggi potrebbe esserci un assaggio di scontro su questo tema, considerato che al Senato va in discussione la “Ratifica Convenzione penale contro la corruzione”. Su questi temi e sulla trattativa su lavoro e occupazione si segnala l’intervista di Enrico Letta, vicesegretario del Pd, a Il Messaggero: http://pdonline.ecostampa.net/rassegna/imgrsnew.asp?numart=1C4EP9&annart=2012&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B1R8SY6AOGLXI&video=0

2. LAVORO, SENZA SAPERE QUANTE SONO LE RISORSE E’ DIFFICILE CAPIRE COME FARE L’ACCORDO SUGLI AMMORTIZZATORI. E SPUNTA SUL CORRIERE UN FANTOMATICO FONDO PER GLI ESODI.
Con la consueta ruvidezza professorale il ministro Fornero ieri ha dichiarato che se si fa l’accordo il governo si impegnerà a trovare le risorse, ma non si può mettere sul tavolo una “paccata” di miliardi prima dell’accordo. "Occorre smantellare le protezioni – ha dichiarato ieri il ministro (il testo è quello riportato dalle agenzie di
stampa) - che si sono costituite, che si sono stratificate profondamente, motivate apparentemente da buonissimi principi ma con implicazioni di conservatorismo molto forti, fino alla difesa di privilegi". E' questo, per il ministro del lavoro Elsa Fornero quello che tenterà di fare la riforma del mercato del lavoro che il governo sta trattando con le parti sociali. Una riforma che seguirà un'idea di "inclusione", invece che "segmentazione", e un'idea di "dinamismo". "Il mercato del lavoro deve essere dinamico dove per dinamismo si intende una relativa facilità in entrata e una relativa maggiore facilità in uscita ma non verso la pensione che con la riforma non è più possibile", spiega a margine di un convegno al ministero degli Esteri. Un mercato del lavoro, dunque, dinamico: "cioè che non mette barriere perché un mercato molto protetto crea segmentazione e bisogna cambiarlo mentre i mercati dinamici funzionano meglio", aggiunge ribadendo però come i lavoratori che usciranno dal mercato del lavoro non saranno lasciati soli. "Quelli che escono non devono essere lasciati soli e non lo saranno se ci sarà un buon sistema di ammortizzatori sociali. E di questo stiamo parlando; di una nuova assicurazione sociale per il reimpiego che considera le persone non come disoccupati ma come soggetti che al momento non hanno un lavoro e cerca di aiutarli a rafforzare il proprio capitale umano erogando, nel frattempo, un'indennità che dovrebbe consentirgli di trovare un'altra occupazione".
Il problema è però che né i sindacati, né gli industriali, né gli altri imprenditori riescono a capire quanto possa essere ampio il nuovo ambito degli ammortizzatori sociali se non si chiarisce prima quante risorse sono sul tavolo. E’ un cane che si morde la coda. Senza contare che parlare di privilegi per indicare operai, impiegati e cassintegrati ha fatto scattare ieri anche qualche irritazione. Stefano Fassina, responsabile economia e lavoro del Pd: "Sarebbe interessante sapere dal Ministro del lavoro di quali privilegi parla quando si riferisce ai lavoratori e alle lavoratrici italiane"."Chi ha la 'fortuna' di andare in cassa integrazione e in mobilità e vivere per due o tre anni con 700 euro al mese è un privilegiato? I lavoratori dipendenti che hanno drammaticamente perso negli ultimi 20 anni potere d'acquisto e oggi tirano avanti in media con 1200 euro al mese sono privilegiati? Certo, se il benchmark sono i precari che non hanno nulla possono apparire tali". Il problema è proprio questo: dare occasioni di lavoro stabile e comunque una copertura da ammortizzatori anche a chi oggi non lo ha", prosegue l'esponente del Pd, "Il Ministro forse dovrebbe evitare di alimentare la guerra tra poveri e valutare meglio l'enorme concentrazione di reddito e ricchezza nel 10% più ricco della popolazione e nella giunga di rendite che ancora resistono in Italia. Inoltre, forse sarebbe meglio che il ministro chiarisca il punto sulle risorse aggiuntive per gli ammortizzatori sociali. Solo avendo il quadro concreto delle risorse aggiuntive a disposizione i sindacati e le imprese potranno capire, infatti, come costruire un sistema di ammortizzatori sociali universale destinato a dare copertura anche a chi oggi non lo ha".
Su Il Corriere della Sera si parla oggi anche dell’idea del governo di istituire un fondo per incentivare l’esodo dei lavoratori anziani a carico delle aziende. In sostanza, nei casi di crisi aziendale, potrebbero andare in pensione quattro anni prima del previsto, ma con le spese a carico delle aziende. Questo il link per leggere l’articolo per intero:
http://pdonline.ecostampa.net/rassegna/imgrsnew.asp?numart=1C4FLC&annart=2012&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B1R8SY6AOGLXI&video=0

3. L’AUTORITA’ PER LA PRIVACY TORNA A CRITICARE LA LOTTA ALL’EVASIONE FISCALE, MA AL GOVERNO NON C’E’ PIU’ BERLUSCONI E QUESTA VOLTA NON ATTACCA: COME DICE LA CORTE DEI CONTI GLI ONESTI SONO TARTASSATI, PER COLPA DELL’EVASIONE.
Ogni volta che la lotta contro l’evasione comincia a mordere e un governo approva norme più stringenti Pizzetti, il garante per la privacy parte all’attacco. Solo che con i governi di Berlusconi aveva vita facile e grande attenzione. Questa volta l’offensiva cadrà nel vuoto. Nello stesso giorno la Corte dei conti ha confermato che i contribuenti onesti ormai sono tartassati e che l’evasione fiscale ha toccato nel nostro paese quote scandalose. La priorità oggi è recuperare i soldi rubati agli italiani onesti per cercare di restituirli abbassando le tasse appena la lotta contro l’evasione avrà raggiunti i primi, concreti risultati stabili. Tutto il resto fa il gioco degli evasori e di coloro che hanno tutto l’interesse a muovere soldi senza lasciare traccia.
Va ricordato in queste settimane che l’Imu e i rincari dell’Irpef con i quali ogni contribuente dovrà fare i conti sono il prodotto del disastro compiuto per incapacità e per caparbietà dal governo della destra con Berlusconi a Palazzo Chigi, Giulio Tremonti al Tesoro e Umberto Bossi alle riforme: hanno prima negato l’esistenza della crisi, limitandosi a privilegiare evasori fiscali e i più abbienti. Poi, al disvelamento della verità, sono stati incapaci di reagire portando l’Italia sull’orlo del baratro greco.

4. MONTI-MERKEL, L’ACCORDO PER LA FASE DELLA CRESCITA.
Ieri pomeriggio il presidente del Consiglio Mario Monti ha incontrato il cancelliere tedesco, Angela Merkel. Il summit era propedeutico alle prossime mosse da fare in Europa e in particolare ai progressi da fare verso una più stringente unione politica.
Articolo di Gerardo Pelosi su Il Sole24 Ore:
http://pdonline.ecostampa.net/rassegna/imgrsnew.asp?numart=1C4DYT&annart=2012&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B1R8SY6AOGLXI&video=0

5. PRESIDENZIALI IN FRANCIA. LA SVOLTA CELODURISTA DI SARKOZY LO PREMIA NEI SONDAGGI.
Dopo la svolta a destra, con dichiarazioni da Le Pen (in Italia si potrebbe dire da Calderoli o da Storace), il presidente francese Nicolas Sarkozy è tornato in testa nei sondaggi in vista delle prossime presidenziali francesi. Le ultime rilevazioni Ifop danno il presidente in testa con il 28,5 per cento dei voti contro il 27 di Hollande, che invece vincerebbe al secondo turno con il 54,5 contro ilo 45,5 di Sarkozy. L’istituto Sofres, al contrario, conferma Hollande vincitore già al primo turno con il 30 per cento dei voti contro il 26 di Sarkozy, che verrebbe addirittura travolto al secondo turno (58 a 42).
Il destino di Hollande è decisivo per tutta l’Europa. Una vittoria dei progressisti contro la destra in Francia cambierebbe il vento in Europa e renderebbe più semplici le sfide tra destra e sinistra negli altri paesi, a cominciare da quelle che si svolgeranno presto in Italia e in Germania. Sabato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, sarà a Parigi insieme ai leader progressisti e democratici di mezza Europa per rilanciare l’alleanza dei progressisti e dare battaglia per il cambiamento della linea politica imposta dai conservatori in tutti questi anni.

6. GUERRE GLOBALI. GORBACIOV INVITA A PENSARE ALL’ACQUA. USA E CINA LOTTANO PER LE TERRE RARE.
L’ex presidente sovietico Gorbaciov ha invitato tutti nei giorni scorsi a non sottovalutare i contrasti che in futuro potranno nascere per la spartizione delle riserve di acqua dolce nel prossimo futuro.
Oggi su Mf interessante articolo sullo scontro tra Usa e Cina per il controllo delle cosiddette terre rare.
http://pdonline.ecostampa.net/rassegna/imgrsnew.asp?numart=1C4I3J&annart=2012&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B1R8SY6AOGLXI&video=0

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