1. LAVORO. L’ACCORDO E’ L’OBIETTIVO E NON ESISTONO INTESE SEPARATE: O TUTTI DENTRO O TUTTI FUORI. OGGI L’INCONTRO CON MONTI.
Si parla molto di Cgil nei quotidiani, ma molto meno dei mal di pancia di Rete imprese (commercianti e artigiani) o della Confindustria. Senza dire dei mal di pancia che pure mettono in difficoltà Cisl e Uil.
E’ una lettura ideologica della realtà, come ieri hanno dimostrato anche alcune interviste televisive dove Raffaele Bonanni, segretario della Cisl, cercava di spiegare i diversi punti sui quali si sta lavorando per smussare le posizioni e arrivare a risultati più positivi per tutti (ammortizzatori sociali, sfoltimento dei contratti precari, apprendistato, per esempio), mentre l’intervistatrice lo tempestava di domande per sapere se la Cgil ci stava o no alla riforma dell’articolo 18.
Per tutta la giornata e fino alla notte i sindacati hanno lavorato sui contenuti concreti dei diversi settori di intervento. Il presidente della Repubblica ha incontrato il presidente del Consiglio Mario Monti e il ministro del Welfare Elsa Fornero, auspicando un accordo al quale le parti sociali potessero dare il loro pieno contributo. Ieri sera, poi, il ministro Fornero ha incontrato a livello tecnico i sindacati per lavorare su diversi dettagli. E oggi tornerà a vedere i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil e di Confindustria e Rete imprese prima del vertice ufficiale che si aprirà oggi pomeriggio a palazzo Chigi con il presidente Monti.
Lo stesso Monti ha chiarito che non esiste l’idea di accordi separati: o tutti dentro, compresa Confindustria e piccole imprese, o tutti fuori (in realtà era chiaro fin dal primo momento, solo che nella testa di molti era ed è rimasto l’imprinting degli anni berlusconiani con lo schema dell’ex ministro Maurizio Sacconi, secondo il quale un buon accordo è quello che mette all’angolo almeno un pezzo dei sindacati). Tra oggi e domani ci sarà maggior chiarezza sui contenuti effettivi della riforma del mercato del lavoro, degli ammortizzatori sociali, sullo sfoltimento dei contratti precari. E si comincerà a capire quale possa essere l’esito del confronto.
Il Partito democratico, come è noto, ritiene che in una fase così difficile e drammatica dal punto di vista sociale sarebbe un bene per l’Italia che il governo trovasse un accordo con le parti sociali, anche perché senza un accordo si rischia una conflittualità che in queste condizioni non sarebbe positiva per l’Italia.
Molti sono i nemici del semplice fatto che si raggiunga un accordo: non lo vuole il Pdl, che vedrebbe sconfessata una linea pluridecennale e dimostrata la possibilità di comportarsi in un altro modo raccogliendo buoni frutti; non lo vuole, un accordo, una parte del governo che spera così di acquistare prestigio presso i mercati finanziari dove le prove di forza con i sindacati vengono sempre accolte come prove di capacità e destrezza dei manager.
La partita della riforma del mercato del lavoro è complicata già di per sé per motivi oggettivi (l’entità delle somme necessarie per garantire gli ammortizzatori sociali, il
problema di come passare dalle coperture attuali a quelle del sistema futuro, tanto per fare qualche esempio). Ma questi interessi politici e personali dei vari protagonisti la rendono ancora più difficile.
2. PENSIONI, FINALMENTE IL GOVERNO AFFRONTA IL CASO DEGLI ESODATI.
I lavoratori usciti dalle aziende in vista di un traguardo previdenziale che si è allontanato a causa della riforma «sono molti più del previsto», per cui «occorre trovare criteri equi per tutelare prima di tutto i più deboli». Lo ha detto ieri il Lavoro Elsa Fornero, tornando sul tema degli «esodati», nel corso di un convegno organizzato da Il Sole 24 Ore. Il decreto «Salva-Italia» e il Milleproroghe prevedono la possibilità di escludere dall`applicazione della riforma una quota di questi lavoratori, ma la platea degli interessati, come ha più volte denunciato il Partito democratico attraverso gli interventi del segretario nazionale Pier Luigi Bersani, potrebbe superare le 350 mila unità, un numero per il quale non ci sono ancora le risorse finanziarie necessarie. Per la prima volta da quando il Pd martella su questo punto il governo ha ammesso il problema e ha promesso di mettere allo studio un provvedimento.
Ora si aspettano i fatti.
3. FISCO, ARRIVA LA NUOVA LEGGE DELEGA. TAGLIO DELLE AGEVOLAZIONI. IL GOVERNO CI RIPROVA CON IL FONDO PER RIDURRE LE TASSE. RIFORMA DEL CATASTO.
Nella riunione del Consiglio dei ministri di venerdì il governo esaminerà e probabilmente approverà un disegno di legge delega sul fisco nel quale disegnerà tutti gli interventi che devono trovare applicazione entro l’anno: dalla carbon tax allo sfoltimento degli oltre 160 miliardi di euro di agevolazioni fiscali varie, dalla rivalutazione degli estimi catastati (ma con abbassamento delle aliquote per non aumentare le tasse) fino alla possibilità di meccanismi per calcolare quanto viene recuperato dall’evasione fiscale e quanto potrebbe essere dunque restituito ai contribuenti onesti sotto forma di abbassamento delle tasse.
Dopo l’aggiustamento dei conti, le liberalizzazioni e il lavoro è il prossimo obiettivo del governo Monti e la prossima sfida per i partiti che sostengono il governo di impegno nazionale. Come si ricorderà il Partito Democratico ha presentato le sue proposte di riforma fiscale già un anno or sono nel Piano nazionale per le riforme.
Anche quest’anno il governo deve presentare a Bruxelles il piano nazionale per le riforme e anche quest’anno il Pd presenterà le proprie proposte complessive al governo italiano e a Bruxelles.
4. DOPO CONSUMI E COSTO DELLA VITA ANCHE DAL FATTURATO INDUSTRIALE ARRIVA LA CONFERMA: L’ECONOMIA REALE E LA VITA CONCRETA DEGLI ITALIANI E’ NEI GUAI.
Dati Istat: a gennaio 2012 il fatturato dell'industria, al netto della stagionalità, registra una diminuzione del 4,9% rispetto a dicembre 2011 (-5,2% sul mercato interno e -4,5% su quello estero). Nella media degli ultimi tre mesi (novembre-
gennaio), l'indice diminuisce dell'1,6% rispetto ai tre mesi precedenti (agosto-ottobre). Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di gennaio 2011) il fatturato totale diminuisce in termini tendenziali del 4,4%, con una riduzione del 7,1% sul mercato interno e un aumento dell'1,3% su quello estero. Gli indici destagionalizzati del fatturato segnano, in termini congiunturali, diminuzioni dell'8,5% per i beni strumentali, del 4,7% per i beni intermedi, del 3,0% per i beni di consumo, del 2,5% per l'energia. Il settore di attività economica per il quale si registra l'incremento tendenziale maggiore del fatturato è quello della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+15,8%), mentre la diminuzione più marcata riguarda la fabbricazione di mezzi di trasporto (-14,0%). L'indice grezzo del fatturato registra, in termini tendenziali, una riduzione dell'1,4%: il contributo più ampio a tale diminuzione viene dalla componente interna dei beni intermedi. Per quel che riguarda gli ordinativi totali, si osserva un calo congiunturale del 7,4%, sintesi di una contrazione del 7,6% degli ordinativi interni e del 7,3% di quelli esteri. Nella media degli ultimi tre mesi gli ordinativi totali diminuiscono del 2,9% rispetto al trimestre precedente. Nel confronto con il mese di gennaio 2011, l'indice grezzo degli ordinativi segna un calo del 5,6%. Per gli ordinativi, l'aumento tendenziale maggiore si rileva per la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+6,5%). Il calo più ampio si registra per la fabbricazione di macchinari e attrezzature (-11,7%).
5. AMMINISTRATIVE, GIOVEDI’ E VENERDI’, CON L’ASSEMBLEA NAZIONALE DEGLI AMMINISTRATORI PD A GEVOVA SI APRE LA CAMPAGNA DEL PD, MENTRE BERLUSCONI CERCA DI EVITARE UNA DEBACLE TRAVESTENDO IL PDL CON LE LISTE CIVICHE.
Giovedì e venerdì a Genova si svolge l’assemblea nazionale degli amministratori del Pd, assemblea che segna di fatto l’avvio della campagna elettorale per le prossime amministrative del 6 maggio. Venerdì chiuderà l’assemblea il segretario nazionale Pier Luigi Bersani.
Mentre il Pd si attrezza per ottenere il massimo di risultati positivi, il Pdl arranca alla ricerca di soluzioni per evitare una debacle. Silvio Berlusconi sta pensando di togliere di mezzo il simbolo del Pdl e di organizzare liste civiche da collegare alle diverse iniziative della Lega Nord, per evitare di essere schiacciato dalla Lega e vinto sul campo dal centro sinistra. Da Il Corriere della Sera, articolo di Marco Cremonesi: http://pdonline.ecostampa.net/rassegna/imgrsnew.asp?numart=1CESFC&annart=2012&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B1R94R6AOGLXI&video=0
6. L’ATTENTATO IN FRANCIA. RAZZISMO E VIOLENZA SONO UN FUOCO CHE COVA SEMPRE SOTTO LA CENERE E CHE NON BISOGNA SOTTOVALUTARE.
I tragici eventi di ieri a Tolosa dimostrano che non bisogna sottovalutare parole e posizioni che indicano il prendere corpo di derive estremiste, razziste, violente. Pier Luigi Bersani: "E' stato il gesto di un folle, ma è una follia che ha tratto la propria forza
dal razzismo, da qual buio della coscienza che ha già provocato in Europa la più grande tragedia della storia moderna" così il segretario nazionale del Pd, Pier Luigi Bersani che aggiunge: "Uccidere bambini davanti a una scuola ebraica non è solo un crimine orribile, una violenza antisemita che diventa ancor più grave perché colpisce i più deboli e indifesi: è anche il segno che è stata superata la soglia oltre la quale deve scattare l'allarme e la reazione della società e delle istituzioni. L'Europa tutta deve reagire per difendere i valori della convivenza e della propria civiltà".
7. L’EUROPA SOLIDALE DISEGNATA SABATO A PARIGI CON TUTTI I LEADER PROGRESSISTI PER COMBATTERE LA CULTURA E LA POLITICA DELLA DESTRA.
Da Europa, articolo di Gianni Pittella.
http://pdonline.ecostampa.net/rassegna/imgrsnew.asp?numart=1CERCA&annart=2012&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1&isjpg=S&small=N&usekey=B1R94R6AOGLXI&video=0
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