Berlusconi e le promesse da Marinaio.
di Giancarlo Saccoman
Questo proverbio calza a
pennello a Berlusconi, che ha fatto da giovane l’animatore, il
barzellettiere e il cantante sulle navi
della Costa crociere e ha alle spalle tre vittorie elettorali, 11 anni di
presidenza del consiglio e 19 anni di promesse non mantenute. È un bugiardo
incorreggibile, professionale, se fosse Pinocchio il suo naso arriverebbe fin
sulla luna. È un pifferaio magico, un incantatore di serpenti, uno spacciatore
di illusioni, che, come nel gioco delle tre tavolette, nonostante le esperienze
negative, trova sempre dei gonzi disposti a credere sulla parola alle sue
favole televisive.
Alla vigilia delle elezioni
ha alzato il tiro, elogiando l’operato di Mussolini, paragonandosi a Ceausescu,
acquistando Mario Balotelli, e cercando di incantare gli elettori con una
raffica di promesse assurde e senza alcun fondamento, assolutamente
irrealizzabili: un nuovo miracolo economico, l’uscita dall’euro e quattro
milioni di posti di lavoro, ma è in tema di fisco che si è sbizzarrito in modo
pirotecnico, con l’abolizione e restituzione dell’Imu sulla prima casa,
l’eliminazione dell’Irap in 5 anni e il condono tombale, edilizio e
fiscale, per gli evasori. Non c’è da
stupirsi, a suo tempo aveva lodato l’evasione davanti ai cadetti della Guardia
di Finanza: sono tanti voti in un paese in cui un terzo dell’economia è in
nero. Sulla scia delle sue fantasie trova anche improvvisati imitatori a caccia
di consensi, come Maroni che in un delirio onirico s’è inventato la moneta
padana, o come Monti, che, folgorato dalle elezioni sulla via di Damasco, ha
dimenticato tutto il suo rigore, tanto elogiato dalla Merkel, e promette a sua
volta di eliminare quelle tasse che ha appena istituito, votate anche dal Cavaliere.
Come si vede è sul fisco che
si gioca la partita elettorale, mentre sul taglio delle pensioni (un’erosione
di quasi un 10% in due anni sui consumi popolari, portata poi avanti per
sempre), di portata molto maggiore, a danno degli strati popolari, è calato un
silenzio di tomba, con una vera e propria amnesia. Eppure s’è trattato d’una
tassa speciale, molto pesante, sui pensionati, un vero e proprio scippo del
salario differito, usato come un bancomat per coprire i deficit di bilancio.
Tremonti ha poi ricordato come una serie di spese indispensabili (cig, esodati,
ecc.) per 14 miliardi è ancora senza copertura.
Ma vediamo di fare un po’ di
conti.
Cominciamo dall’Imu. Ha
sostituito l’Ici, già abolita da Prodi sulle prime case non di lusso, poi Berlusconi
l’ha abolita su quelle di lusso, coprendo pa perdita di gettito di 2 miliardi,
con l’introduzione del ticket diagnostico di 10 euro e lasciando ai comuni la
libertà di coprire le perdite dei gettito con gli aumenti delle tariffe e delle
addizionali Irpef. Risultato: ha tolto ai poveri per regalare ai ricchi. La
Corte europea ha imposto la reintroduzione di una tassa comunale sulla casa e
così Berlusconi, poco prima di andarsene, ha introdotto l’Imu, poi regolata da
Monti, per il finanziamento dei comuni e la connessa erogazione di servizi ai
cittadini.
Ora propone la sua
abolizione sulla prima casa (3,7 miliardi), la restituzione pronta cassa di
quella del 2012 (altri 3,7 mld), ma ha promesso anche l’abolizione dell’Irap
(33 miliardi), per un totale di oltre 40 miliardi annui a regime. Come intende
coprire tale voragine nei conti comunali?
Berlusconi ha indicato misure incerte e del tutto inadeguate (lotterie,
tabacchi, tagli del pubblico impiego, ecc.) ma il pezzo forte è la stipula di
un accordo con la Svizzera, che dovrebbe dare un gettito di 15 miliardi.
Il problema è che la
Svizzera, per continuare ad attrarre gli evasori fiscali, con una fetta
consistente di italiani (si stima sui 100–120 miliardi), chiede di mantenere
l’anonimato e il segreto bancario e proprio per questo Francia e Stati Uniti,
ma anche l’Italia, si sono finora rifiutati di giungere a un accordo. Infatti
si tratta di un introito una tantum,
un condono che però garantirebbe un rifugio sicuro agli evasori, alimentando la
fuga di capitali dall’Italia, come è già avvenuto con Tangentopoli, con una
evasione di massa e una enorme emorragia che ingigantirebbe il debito pubblico.
Non sembra certo una soluzione capace di garantire la copertura dei bilanci
comunali. Ancor più strano è il fatto che viene sostenuta proprio dai fautori
del federalismo fiscale che si sono finora esercitati solo in operazioni di
accentramento delle risorse, sottraendole agli enti locali. Ma non è tutto.
Berelusconi ha annunciato che promuoverà un condono “tombale” fiscale ed
edilizio. Il condono fiscale, come abbiamo visto, sottrae gettito futuro, ma
quello edilizio, in più, determina un’enorme devastazione del territorio,
aumentano il degrado ambientale e idrogeologico, che ha già causato fin troppi
morti. Ma oltre al danno c’è la beffa: le abitazioni abusive, le case
“fantasma”, invisibili al catasto e al fisco, sono stimate i 4.400.000 e la
loro emersione darebbe un gettito limitato (spesso in passato è stata pagata
solo la prima rata, per bloccare l’intervento comunale), ma imporrebbe una
spesa enorme, di gran lunga superiore agli introiti del condono, in opere di
urbanizzazione che il comune ha l’obbligo di effettuare. In sostanza
costituirebbe un ulteriore pesante aggravio per i bilanci comunali, che si tradurrebbe
in un taglio dei servizi, e darebbe il via a una corsa al “mattone sporco”, con
un vero e proprio assalto al territorio.
Ma di questo Berlusconi non parla, occorre rinfrescargli la memoria anche attraverso un voto che lo cancelli definitivamente come un incubo del passato.
pubblicato da rm
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