BERSANI CONFERMA LE DIMISSIONI.
“Confermo qui le mie dimissioni, che saranno portate all'Assemblea nazionale”.Così Pier Luigi Bersani ha esordito nel suo intervento di apertura della Direzione nazionale del Pd, trasmessa in diretta streaming su youdem.tv.
“Ho dovuto annunciarle – ha aggiunto – dopo la bocciatura delle candidature di Marini e Prodi da parte dei franchi tiratori, molti dei nostri grandi elettori sono venuti meno a decisioni formali e collettive in un momento cruciale. Siamo stati su orlo di crisi gravissima e senza precedenti”.
“Da qui – ha tenuto a dire Bersani – vogliamo ancora una volta ringraziare il presidente Napolitano per la sua disponibilità”.
Per Bersani nel Pd “c’è un problema di fondo che va preso di petto, altrimenti si riproporrà”.
“Noi – ha rivendicato, ricordando tra gli altri il risultato di ieri in Friuli Venezia Giulia – siamo una storia di successo e questo nessuno ce lo toglierà, ma mai prima d’ora siamo stati messi di fronte alle nostre dirette responsabilità nazionali”.
“Si può dire che le elezioni le abbiamo vinte o no, ma alla prima prova non abbiamo retto e se non rimuoviamo il problema rischiamo di non reggere nelle prossime settimane e mesi".
Per Bersani "insieme a difetti di anarchismo e di feudalizzazione si è palesato un problema grave di perdita di autonomia. Non si pensi che quanto successo sia episodio, c'è qualcosa di strutturale”.
“Si deve ripartire da un concetto basico – ha rilevato –: se vogliamo essere un partito dobbiamo concedere sovranità ad una comunità a cui si è aderito, altrimenti si è un autobus o un ascensore”.
“La metafora ce l’ha data Gherardo Colombo, che ha fatto capire tutto: entro in uno spazio solo per illuminare al meglio la mia soggettività”.
“Io ci credo, ho fiducia nel Pd – ha detto Bersani, chiudendo il suo intervento - e dopo 4 anni qualche idea me la sono fatta, aspetto di poterne discutere liberamente, fraternamente in un confronto che non tocchi tanto la linea politica ma una profonda riforma del partito. Le mie dimissioni, sono convinto, sono utili al partito per guardare in faccia il problema senza occultarlo illusoriamente”.
Bersani ha ricordato che “il partito non è in abbandono, la Direzione è operativa, i gruppi parlamentari anche, il vicesegretario e il tesoriere in pienezza di poteri” e, infine, ha proposto per le consultazioni al Colle una delegazione formata dal vicesegretario Enrico Letta e dai capigruppo Luigi Zanda e Roberto Speranza.
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La direzione del Pd, a larghissima maggioranza, ha approvato l’ordine del giorno che affida il mandato di rappresentare il Partito alle consultazioni in svolgimento al Quirinale per la formazione del prossimo esecutivo ai capigruppo di Camera e Senato, Roberto Speranza e Luigi Zanda e al vicesegretario Enrico Letta. Alla Direzione erano presenti 197 delegati e l’approvazione dell’ordine del giorno è avvenuta con soli 7 contrari e 14 astenuti.
Questo il testo dell’ordine del giorno:
La Direzione del Partito Democratico dà mandato al Vice-Segretario e ai Capigruppo alla Camera e al Senato di assicurare pieno sostegno al tentativo del Presidente della Repubblica di giungere alla formazione del governo, raccogliendo la sollecitazione ai partiti a esercitare la loro responsabilità, secondo le linee illustrate nel discorso di insediamento al Parlamento, e mettendo a disposizione la propria forza politica e le personalità utili a questo fine.
In particolare, l'adozione di misure urgenti, in sede europea e nazionale, per fronteggiare l'emergenza economico-sociale, in particolare il lavoro, e l'approvazione in tempi certi delle necessarie riforme in materia istituzionale, elettorale e di contenimento dei costi della politica sono le due priorità sulla base delle quali il Partito Democratico si impegna a sostenere il governo.
Approvato dalla Direzione nazionale PD del 23 aprile 2013
post correlato: video di alcuni interventi della direzione del 23 aprile 2013
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