Matteo Renzi re di Genova: il bilancio di una Festa al giro di boa
Il "rottamatore" è ormai lanciato verso la segreteria, ma anche Cuperlo (che arriverà domani) può già essere soddisfatto. Entrambi, però, hanno qualcosa da mettere a punto. A dare una mano al sindaco di Firenze, sarà oggi sul palco Walter Veltroni INVIATO A GENOVA – La Festa democratica arriva oggi al giro di boa. Anche se tutto, in realtà, sembra essere già accaduto: Letta che si “riappacifica” col popolo dem, Renzi che annuncia la candidatura, Franceschini che lo sostiene. E quello che non è successo qui a Genova (la scelta di Bersani) è solo rimandato, probabilmente alla prossima settimana, quando si riunirà la componente Fare il Pd, che a lui fa capo. Una decisione, quella di convergere sulla candidatura di Gianni Cuperlo, che già è però ampiamente annunciata e perfino anticipata dalle scelte di alcuni bersaniani doc, come Stefano Fassina, Davide Zoggia, Antonio Misiani.Se il bilancio in termini di presenze tra gli stand è nettamente positivo (confermando la bontà della scelta di organizzare la Festa nel cuore della città, soprattutto a confronto con il mezzo flop dello scorso anno a Campovolo di Reggio Emilia), quello politico porta sul podio dei vincitori soprattutto i due competitor congressuali: Renzi è ormai lanciato verso la segreteria del Pd, mentre Cuperlo vede premiata la caparbietà con la quale ha resistito alle pressioni di Bersani per fare un passo indietro. Sostenuto, oltre che da D’Alema, anche dai Giovani turchi che, Orfini in testa, vedono ora rientrare tra le proprie file chi (Fassina su tutti) li aveva abbandonati per seguire l’ex segretario.
Certo, entrambi i contendenti si trovano ora a dover mettere a punto alcuni aspetti delle rispettive campagne. Cuperlo deve evitare la deriva identitaria che rischia di schiacciarlo troppo a sinistra (da qui il lavoro per ottenere il consenso di Franco Marini e Rosy Bindi, ma quest’ultima ha spiegato ieri sera dal palco di avere un altro nome in mente, anche se «non sarà facile convincerlo»), mentre Renzi corre il rischio che i troppi endorsement a suo favore ne offuschino la carica innovativa. Il sindaco lo sa bene: certo non può impedire ai vari Franceschini e Fioroni di sostenerlo (anzi, sa che specie in alcuni territori del Sud gli saranno d’aiuto, come potrebbe esserlo Gianni Pittella in caso di convergenza), ma va comunque avanti per la sua strada e sta già lavorando a un documento congressuale con il quale proverà a tracciare la sua idea di partito, ma soprattutto del paese. E, in entrambi i casi, ci sarà ben poco di “conservativo”.
A dargli una mano, oggi arriverà a Genova Walter Veltroni. Il primo segretario del Pd sosterrà la causa del “rottamatore” (ma ormai quei contrasti sono superati…) soprattutto sotto due aspetti, che ieri Bersani ha più volte sottolineato come limiti della proposta di Renzi: la necessità di far coincidere le figure di segretario e candidato premier, per un partito che si propone di parlare a una parte maggioritaria del paese; la densità dei contenuti innovativi sui quali il sindaco deve far sentire la propria voce (e qui sarà difficile per Veltroni non ricordare il suo Lingotto).
Già domani, invece, è chiamato alla prova della Festa Gianni Cuperlo. Replicare i numeri di Renzi è praticamente impossibile, e questo lui lo sa bene. Il suo obiettivo non è certo quello: di fronte al popolo dem, dovrà provare a dimostrare piuttosto di essere in grado di raccogliere il testimone storico della sinistra interna e di saper creare quell’empatia che ancora manca. Giornata densa sarà quella di venerdì, con Massimo D’Alema, Stefano Fassina e Beppe Fioroni, in attesa della chiusura “politica” di sabato (anche se la Festa va avanti fino a lunedì) affidata al segretario Guglielmo Epifani.
@rudyfc
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