6 settembre 2013

Il centrosinistra si confronta a Genova

Confronto aperto nel centrosinistra

Dal palco della Festa Democratica nazionale, in corso a Genova, il Presidente dei senatori democratici, Luigi Zanda e il leader di Sel, Nichi Vendola, coordinati da Stefano Menichini, hanno discusso di attualità politica, partendo dal prossimo voto in Senato sulla decadenza di Berlusconi

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Dal palco della Festa Democratica nazionale, in corso a Genova, il Presidente dei senatori democratici, Luigi Zanda e il leader di Sel, Nichi Vendola, coordinati da Stefano Menichini, hanno discusso di attualità politica, partendo dal prossimo voto in Senato sulla decadenza di Silvio Berlusconi.


Linea unitaria del centrosinistra sulla decadenza di Berlusconi dalla carica di senatore. Zanda: “Schifani fa male a parlare di crisi di governo, perché non c’è nessun collegamento tra il governo stesso e le vicende giudiziarie di Berlusconi. La legge Severino, non è mai stata messa in discussione e va applicata. I componenti della Giunta si stanno comportando in modo impeccabile, il 9 settembre inizierà i suoi lavori ed io non posso che augurarmi un voto in termini di legalità. La Cassazione ci dice che le sentenze sono irrevocabili e davanti ad una sentenza irrevocabile anche l'immunità parlamentare decade. Il condannato per una pena che supera un certo tempo, non è candidabile per 6 anni e i termini scatteranno per Berlusconi, così come sarebbero scattati per il senatore Bianchi o Rossi ad esempio. Il livello di coesione del Partito e del Gruppo del Senato è molto alto - ci ha tenuto a sottolineare Zanda - io non ho percepito dubbi da nessuna parte”, ha affermato con convinzione. ''L’esito di questa votazione è importante anche per dimostrare al mondo che in Italia il principio di legalità ha un senso. Le democrazie del mondo quando nascono, mettono a fuoco il principio che la legge è uguale per tutti, e noi per questo dobbiamo lottare e questo deve essere il nostro obiettivo”.

Vendola innanzitutto ha ringraziato per l’invito alla Festa Democratica ed ha ricordato con commozione che l’ultima volta era stato a Genova con Don Andrea Gallo. Sulla possibile decadenza del leader del Pdl dalla carica di senatore, anche Vendola ha le idee chiare: " Trovo insopportabile l'idea che dopo 20 anni siamo ancora inchiodati a parlare delle vicende giudiziarie di Berlusconi. In Italia vi è uno stato di diritto e il principio di uguaglianza impone che il cittadino Silvio Berlusconi paghi per i propri reati e le proprie colpe. Circa i dubbi di costituzionalità sollevati in relazione alla legge Severino, Vendola ha aggiunto che "il principio costituzionale che deve orientare il nostro atteggiamento è il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge".

Il governo Letta. Zanda: “Francamente ammetto che questa non è la mia maggioranza, però mi auguro che Letta continui a governare almeno per garantire un minimo di ripresa all’Italia. Il governo - ha aggiunto - ha evitato che i mercati giocassero a palla con il nostro Paese. Ha evitato che tornassimo a votare con il porcellum. Il mio augurio è che Letta arrivi a presiedere il secondo semestre di presidenza dell'Unione Europea, che riesca a cambiare la legge elettorale e che, con una legge di stabilità decente, riesca a ridare fiato a chi in Italia non può arrivare alla fine del mese".

L’analisi di Vendola sul governo. “Sono venuto a Genova a questa festa come il più fedele e incazzato alleato del PD - ha affermato - fedele perché ci siamo battuti insieme per il bene comune e perché ho sempre considerato il popolo democratico fondamentale per il cambiamento, incazzato perché considero le grandi intese un incubo e una palude. Dopo i governi Monti e Letta il Paese ha perso il 25 % di produzione industriale, il Parlamento sta per convertire il decreto sull'Imu e tutti i Sindaci d'Italia si troveranno nei guai, perchè devono capire che servizi tagliare per coprire l'Imu,:questo lo considero uno scandalo. La rivolta fiscale di Berlusconi per me è inaccettabile. C’è una condizione di povertà del Paese che è nuova, non c'è mai stata - ha aggiunto il leader di Sel - oggi il tema è l'impoverimento, il Paese sta precipitando nella povertà e questo è il problema dei problemi, voglio una risposta su questo terreno. Ciò che è accaduto dalle elezioni in poi è stato traumatico - ha ricordato Vendola - ora vedo un riformismo che non riforma più un fico secco, io non ho mai voluto vivere come parassita sulle contraddizioni del PD, ma quando abbiamo eletto Boldrini e Grasso al posto di Schifani e Fini, devo ammettere, è stata una grande conquista, anche Marco Doria e Pisapia, ad esempio rappresentano una classe dirigente efficace".

Congresso PD. Zanda: "Abbiamo bisogno di un congresso di programma, e di una discussione sul futuro del PD e sul ruolo che deve avere nel Paese. Se vogliamo fare le alleanze dobbiamo dire con chi le vogliamo fare. Se vogliamo una nuova forma di Stato, dobbiamo dire quale vogliamo, non basta dire che vogliamo il sindaco d'Italia. Se vogliamo abrogare il porcellum - ha aggiunto - dobbiamo dire che legge elettorale vogliamo. Noi abbiamo bisogno di un Congresso di programma, non di discussioni sui nomi. Chi vince alle primarie sarà il segretario di tutti, di chi l'ha votato e di chi non lo ha votato”.

Vendola si è dichiarato “conquistato dalle ‘carte’ di Cuperlo, sono assolutamente conquistato dalla finezza dell'analisi - ha ribadito - dal fascino del coraggio intellettuale. Poi leggo le carte di Fabrizio Barca, che dello sciagurato governo Monti è stato sicuramente il miglior ministro e le giudico una base di ragionamento. In Matteo Renzi, io ho combattuto soprattutto la propensione ad assumere il liberismo come un'immagine di modernità, però rispetto alle primarie, è 'cresciuto' – ha detto il leader di Sel – apprezzo in lui, che è un politico puro ed è una persona intelligente, che sta ragionando sul proprio vocabolario e sul proprio programma. Io - ha aggiunto - non devo partecipare e votare le tesi congressuali del PD, ma se vince Renzi, che problema c’è? Ho fatto le primarie contro di lui e gli altri e se avesse vinto Matteo l'avrei sostenuto come candidato premier, perché altrimenti non avrei partecipato alle primarie".

In ultima battuta, a conclusione del dibattito, Zanda ha ribadito quale deve essere il ruolo del partito democratico: “Dobbiamo sapere che chi avrà la responsabilità di guidare il PD per i prossimi cinque anni avrà una grande responsabilità davanti al Paese. Le speranze dei democratici e dell'Italia sono riposte nel futuro del PD”.

M.Anto.Pro. - Foto di Cristina Corti

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