4 settembre 2013

il parere di Veltroni dalla Festa democratica di Genova

Veltroni: l’obiettivo è una maggioranza riformista alla guida del Paese

"Se Renzi presenterà un programma innovativo, una piattaforma chiara, cristallina e inequivoca sarò con lui. Chi sta con lui deve condividere la sua linea politica”. Dal palco della Festa nazionale Democratica a Genova, l'intervista a Walter Veltroni di Andrea Vianello

Veltroni  Veltroni
“A me interessa la politica, non le persone", Walter Veltroni è pronto a sostenere Matteo Renzi, a patto che presenti un programma chiaramente riformista. L'ex segretario del PD lo ha detto intervistato da Andrea Vianello alla Festa Democratica nazionale in corso a Genova.

"Siamo diventati una società che parla solo di nomi, invece è necessario parlare di contenuti, programmi, idee. Da questo punto di vista i contenuti e i programmi di Matteo Renzi sono interessanti, ci vedo sintonia con l' ispirazione originaria del PD, quella che decidemmo al Lingotto, che facemmo vivere nella campagna elettorale che ci portò al 34% nel momento più difficile".

Congresso. “La sarabanda di adesioni, non la capisco bene - ha proseguito Veltroni - vorrei che per una volta il Congresso PD non fosse solo la scelta di un nome, ma la scelta di una politica. Dal mio punto di vista - ha chiarito - quella politica che ci può consentire di raggiungere l'obiettivo che non si è mai realizzato nella storia italiana, avere una maggioranza riformista alla guida del Paese. Questo è il nostro compito storico. Le correnti – ha sottolineato ancora Veltroni - sono state un cancro per il PD. Io mi sono dimesso perché ho capito che il partito a cui pensavamo si stava trasformando in qualcosa di molto diverso. Il rischio, oggi, è che il PD si divida ancora sulle provenienze dei singoli, questa è la cosa più pericolosa. Si discuta di politica, ci si confronti su opinioni diverse, ma poi chi vince rappresenta tutti".

Un consiglio a Matteo Renzi. “Nel 2007 presentammo al Lingotto una piattaforma molto innovativa, che condivisero anche coloro che all'inizio erano scettici. Consiglio a Matteo Renzi di elaborare una piattaforma chiara, cristallina e inequivoca, così chi starà con lui non lo farà solo perché è il favorito per la vittoria al Congresso, ma perché condivide la sua linea politica. Deve caratterizzare di più il suo programma, per evitare un "unanimismo" frutto solo di un calcolo di convenienza, in modo che attorno a lui si aggreghino persone che ci credono davvero. Bisogna che ci stia chi condivida una linea. Bisogna che ci sia chiarezza negli schieramenti che sostengono il PD”.

La crisi della politica. “Si sta chiudendo un ventennio devastante per il Paese ma anche per la sinistra in questo Paese. Ora è il momento di mettere in campo la sinistra riformista, non le alleanze che abbiamo fatto con Mastella o Rifondazione. Per me la sinistra non è conservazione ma cambiamento, la sinistra deve avere il gusto del futuro. Se non ora quando? Ora la destra è in una crisi molto profonda e noi abbiamo bisogno di convincere la maggioranza dei cittadini, se questo è l'obiettivo di Matteo Renzi, allora è condivisibile. La politica italiana adesso è ferma – ha detto ancora Veltroni - mancano quelli che Berlinguer chiamava i pensieri lunghi, che muovono un Paese e mettono in campo energie. le parole della politica sono importanti, possono cambiare il mondo, la storia. La politica per essere interessante e appassionante deve indicare una società nuova, non si può stare in politica solo per il quotidiano. Vorrei che noi riprendessimo la bellezza delle discussione politica sui contenuti, i nomi devono essere solo espressione di una politica".

Voto anticipato. “Andare al voto oggi, ancora per colpa di Berlusconi, vorrebbe dire precipitare il Paese in un'altra crisi terribile. Una crisi di governo sarebbe un rischio gigantesco per il Paese. Mi auguro che nel Pdl e in Berlusconi si faccia strada la responsabilità. Se il governo dovesse cadere, la responsabilità sarebbe tutta del Pdl”.
Commentando il risultato delle ultime elezioni, Veltroni lo ha definito drammatico. “Quello che si è realizzato è una condizione di ingovernabilità, abbiamo provato a fare un governo e non ce l'abbiamo fatta, abbiamo fallito l'elezione del Presidente della Repubblica, sto ancora aspettando che uno dei 101 traditori dica che ha votato contro Romano Prodi. L'anomalia del governo che viviamo oggi – ha ammesso da ultimo Veltroni - si è resa necessaria per due condizioni precise: la legge elettorale e la crisi economica, noi siamo l'unico Paese europeo ancora in recessione”.

Decadenza di Berlusconi. “Sarebbe un errore drammatico se il PD si piegasse alla minaccia di Berlusconi che dice: "O votate in un certo modo o cade il governo". Lo dice uno che non è giustizialista, ogni cittadino e ogni uomo politico è uguale agli altri. Ci sono tanti uomini politici che hanno subito condanne e ne hanno pagate le conseguenze - ha aggiunto Veltroni -. Questo Paese non può avere un cittadino che è superiore a tutti gli altri''.

Walter Veltroni ha concluso con il suo intervento alla Festa Democratica con un auspicio: “Vorrei che il PD non discutesse solo di se stesso ma dei programmi e delle idee che possono conquistare la testa e il cuore degli italiani".

M.Anto.Pro. - Foto di Cristina Corti

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