26 ottobre 2013

Pittella per il ruolo di segretario

Pittella: "La politica sia meno show in tv e più presenza sui territori"

pittella  pittella
“Ho voluto fare l'apertura della mia campagna elettorale in un circolo di Roma per testimoniare quanto tengo al lavoro dei militanti e degli iscritti nei circoli”.
Ha esordito così Gianni Pittella, vicepresidente del Parlamento europeo, nel corso della tappa romana della giornata di presentazione della sua candidatura a segretario del Pd. Giornata che si era aperta a Milano per concludersi, in serata, a Napoli.

“Non sono un uomo di spettacolo – ha sottolineato -, sono un uomo di territorio, di dialogo e di contatto con la gente. Parlo e ascolto le persone perché questo è ciò che deve fare la politica: meno show in tv e più presenza sul territorio per affrontare e risolvere i problemi dei cittadini”.



L’aspirante segretario ha fatto sapere che la mozione presentata per il congresso dem è il “frutto dei suggerimenti e delle critiche venute dai territori” perché “il Pd deve ridare potere ai circoli, a chi ci mette la faccia”.

“Dobbiamo costruire un partito meno burocratico e più comprensibile – ha spiegato -, perché il Pd è diventato intransigente nelle procedure e debole nelle priorità politiche”.
“Il Pd deve rigenerarsi, perché oggi non ha un’idea di società e non decide più nulla”.

Passando a elencare le sue, di idee, Pittella ha scandito: “Dobbiamo ridurre drasticamente il finanziamento pubblico ai partiti, tracciando ogni euro che viene dato loro; dobbiamo dire chiaramente che siamo nella famiglia del socialismo europeo, e sostenere la candidatura di Martin Schulz alla presidenza della Commissione europea; dobbiamo essere uniti nel dire mai più larghe intese”.

E ancora “il Pd deve dire sì alla patrimoniale, anche per affrontare il grande tema del debito pubblico” e “il mio Pd dirà sì ai matrimoni gay”.

Passando all'attualità, sempre a proposito di larghe intese il vicepresidente dell’Europarlamento ha detto: “Il Pd deve sottrarsi alla schizofrenia di Berlusconi e al tentativo di scaricare i problemi giudiziari sul governo”.
“Se questa è la storia – ha aggiunto - bisogna fare immediatamente la legge elettorale e poi andare a votare". E la riforma del sistema di voto “va fatta salvaguardando assolutamente il bipolarismo come avviene in tutta Europa”.

E, a proposito della legge di stabilità, “è una camomilla. Bisognava tagliare il cuneo fiscale di almeno il 10 miliardi in un anno, andavano tassate le rendite finanziarie e il patrimonio, andava data una bella sforbiciata ai rami secchi dell’apparato dello Stato e andavano abolite le municipalizzate che sono dei 'poltronifici'. Sono questi i veri nodi, se non li si affronta meglio restituire il potere ai cittadini”.

Pittella ha poi concluso il suo intervento citando Pietro Nenni e la frase “E’ sconfitto solo chi si sente sconfitto”, e una massima di Sant’Agostino sulla passione e il coraggio.

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