10 febbraio 2014

Il parere di Renzi


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Renzi: "Chi vuole un altro governo lo dica"

  
Ha Parlato alla Fiera di Cagliari per il candidato governatore del Pd, Francesco Pigliaru (un padiglione gremitissimo, con mille persone rimaste fuori) e ora dovrebbe prendere il volo Ryanair per tornare a Firenze via Pisa. Dovrebbe, perché non trova più la carta d`identità e non può andare al gate. Così, mentre cerca nella borsa il suo documento, mentre si fruga affannosamente nelle tasche della giacca, gli tocca rispondere alle domande del cronista.
Che vuol sapere cosa succederà quando Letta andrà al Quirinale. Renzi non si scompone.

«Letta dica quello che deve dire, lo ascolteremo. Il tema per me è molto semplice. Se il governo mantiene gli impegni che si è preso, con un programma di 18 mesi, ha altri otto mesi davanti e noi collaboriamo.
Cosa vogliono da noi? E` una situazione kafkiana, davvero. Sia chiaro, io non ho paura delle elezioni. Le ho sempre fatte. Qualcuna l`ho vinta, una l`ho persa. Se l`obiettivo è quello di fare un governo nuovo, che duri di più, che lo dicessero».

Eppure in Parlamento molti temono che il governo Letta non duri fino a ottobre proprio perché non ha il sostegno convinto del Pd... «Ma dame, che vogliono? Non ho aperto io questa discussione.
Ho preso atto che una parte significativa degli alleati della coalizione e del Pd, dice: va tutto bene però, eh, che facciamo? Hanno paura di me, come dice qualcuno?
Ma un Paese che deve affrontare la crisi non può aver paura di Renzi. Mi dicano una cosa, una sola cosa, che io ho fatto per mettere i bastoni tra le ruote al governo. Mi citino una sola critica ai ministri.
Quando Letta ha posto la fiducia anche su ministri un po` così, come la Cancellieri, il Pd c`era. Lo so che in Parlamento c`è chi vuole arrivare al 2018. Ma lo dica, invece di chiamare in causa me».
Eppure il suo no al rimpasto è stata interpretato come un rifiuto di farsi coinvolgere nel governo Letta.
«Il punto è che parliamo un linguaggio diverso. Io sono un sindaco, gli assessori me li scelgo io. I ministri se li scelga il presidente del Consiglio. Io non creo problemi. Perché dovremmo mettere dei nomi miei? Non è che perché è arrivato Renzi, gli toccano tre ministri. Io non ho fatto tutto `sto casino per cambiare tre ministri. Io voglio cambiare l`Italia, non tre ministri. Il loro gioco è: diamogli tre ministri e lo facciamo contento. Ma con me non funziona, perché non mi fanno contento con tre ministri. Mi vanno benissimo i ministri che ha lui».

Ma è evidente che ci sono alcuni ministri che sembrano ormai arrivati al capolinea: lei non è d`accordo sulla loro sostituzione?
«Vogliono cambiare un ministro? Bene, io sono pronto a tutto.
Ma per me la soluzione migliore è che Letta venga e dica: il ministro Tizio non ha governato bene, e quindi al suo posto ci metto Calo. Bene, ma non deve venire da me a dirmi: dammi Caio perché è tuo, e ti do altri due posti. Il mercato delle vacche con me non funziona».

La carta d`identità non salta fuori, Ryanair non accetta la patente e dunque Renzi comincia a perdere la sua calma. Ma a questo punto smette di frugare nella borsa e mette le mani sul tavolo.

«Guardi, abbiamo davanti a noi tre schemi. Il primo è quello di andare avanti con il governo Letta, che dura 18 mesi. Seconda soluzione: si va alle elezioni, o col Consultellum o con l`Italicum.
Terza ipotesi, la legislatura va avanti fino al 2018 con un progetto totalmente diverso: in quel caso si tratterebbe di fare non la riforma elettorale, ma la riforma dell`Italia».
Con un altro governo Renzi, per esempio? Il nome è secondario. Può essere un governo Letta o un governo con qualsiasi nome di problema vero è: Letta ha proposto lo schema dei 18 mesi. Se vuol cambiare, lo dica. Prima di ragionare dei nomi, ragioniamo degli schemi. Io sono sullo schema A: Letta per 18 mesi. Vogliono cambiare schema, e passare allo schema B?Allora io sono perle elezioni. Vogliono andare sullo schema C, che è quello che io preferisco meno? Bene, però qualcuno lo dica. Basta con questo giochino di dire che Renzi vuole andare a Palazzo Chigi. Non hanno capito un tubo»

E` vero che lei non vuol dare il via libera al nuovo patto di governo prima che la Camera abbia votato la riforma elettorale? «Ma no, non c`è alcun problema. Io aspetto a questo punto che lunedì Letta dica quello che deve dire. Il patto di governo c`è già, e dura fino a a ottobre, cioè fino alla scadenza dei 18 mesi. Vogliamo ridiscuterne i contenuti? Bene, io gli ho dato la mia disponibilità, la più ampia possibile. Vogliono allungare la legislatura?
Si deve cambiare il gioco. Letta ha detto che ci spiega tutto lunedì. Non ci rimane che aspettare lunedì, e siamo a posto. Schema A, 18 mesi. Schema B, elezioni. Schema C, legislatura.
La A, la B o la C? Decidano. Io sono per la A, sia chiaro. Un governo di legislatura, io sono quello che lo vuole meno di tutti. Non voglio andare io a Palazzo Chigi». Renzi si illumina: ha trovato la carta d`identità. La conversazione è finita, si parte per Pisa: la città di Letta.

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