27 aprile 2014

La newsletter di Debora Serracchiani

La newsletter di Debora Serracchiani

La direzione giusta

Prendi la direzione opposta all’abitudine e quasi sempre farai bene.
(Jean-Jacques Rousseau)



Carissime e carissimi,
il nuovo ruolo di vicesegretaria del PD, che il segretario Renzi mi ha affidato in direzione nazionale, insieme a Lorenzo Guerini, rappresenta una sfida difficile e appassionante che, in più, confido mi permetterà di assicurare una maggiore attenzione del partito alle realtà locali.
Il periodo complesso che sta attraversando l’Italia ci mette di fronte a un’enorme mole di lavoro, sia perché abbiamo l’urgenza di riformare il nostro Paese, sia perché siamo chiamati a cambiare profondamente il contesto europeo.
Il lavoro che avremo di fronte sarà dunque estremamente impegnativo e delicato, e imporrà decisione e al tempo stesso cautela. Sono però convinta che il Partito Democratico stia andando nella direzione giusta.

Per prima cosa mi occuperò della nuova segreteria: faremo una nostra proposta e posso assicurare che sceglieremo le persone in base alle competenze richieste da ciascun ruolo. È un indirizzo indispensabile se vogliamo un partito all’altezza delle sfide che abbiamo di fronte.
La fiducia generata, in Italia e all'estero, dal pacchetto di riforme annunciato dal premier Renzi rimarrà tale solo se daremo seguito agli ambiziosi progetti delineati dall’insediamento del Governo ad oggi. E’ l’occasione giusta per cambiare il nostro Paese uscendo dalle sabbie mobili in cui ci siamo ritrovati.
Abbiamo iniziato con il superamento delle province. La Camera ha approvato in via definitiva la legge Del Rio grazie alla quale il 25 maggio prossimo non verranno rinnovati i consigli provinciali e si realizzerà un notevole risparmio sui costi della politica ma soprattutto una necessaria semplificazione dei livelli di governo della cosa pubblica. L’Italia era l’unico stato europeo in cui erano ancora presenti quattro livelli di governo.
Il decreto di legge costituzionale di riforma del Titolo V della Costituzione in via di discussione a Roma prevede, oltre all’istituzione del Senato delle Autonomie, anche interventi nel rapporto tra lo Stato e le Regioni. Sono passaggi sui quali il dialogo è costruttivo e aperto al miglioramento, anche per quanto riguarda le regioni e le province autonome.
Accanto alle riforme istituzionali il Governo è impegnato fattivamente sul versante del lavoro. Il decreto legge già emanato è una norma di buonsenso che verrà completata con la legge delega. L’obiettivo è di garantire maggiori possibilità di impiego ai nostri giovani in un contesto in cui siano maggiori le garanzie di stabilità lavorativa.
Questi risultati sono raggiungibili in un sistema Paese competitivo che sa valorizzare le sue infrastrutture. Per questo ad inizio Aprile abbiamo presentato la proposta di riforma del sistema portuale del Partito Democratico. Devo ringraziare per il loro lavoro il presidente della Commissione trasporti della Camera Michele Meta e il capogruppo della Commissione Trasporti del Senato, Marco Filippi.
La nostra riforma si basa su una diversa classificazione dei porti, sulla riduzione delle Autorità portuali, le loro competenze e il loro ruolo, sulla modifica del titolo V della Costituzione e sull’autonomia finanziaria.
Il provvedimento punta a favorire la crescita e lo sviluppo delle attività degli scali italiani, partendo dalla governance, che dovrà essere meno frammentata. Parallelamente saranno garantiti un più incisivo ruolo del Governo centrale nel sistema portuale italiano, l'integrazione dell’apparato portuale italiano con la rete logistica, un sistema delle regole, con nuovi soggetti regolatori e una più opportuna classificazione portuale.
I porti rappresentano un settore fondamentale per l’economia del Paese e per quella della nostra Regione dove il sistema portuale, la logistica e le infrastrutture ferroviarie di collegamento sono al centro della nostra attenzione.
Abbiamo discusso a Roma con il ministro Lupi, il Presidente del Veneto Zaia e l’amministratore delegato di RFI Elia della linea ad alta velocità Venezia-Trieste, trovando un importante accordo per realizzarla in maniera diversa rispetto a quanto prospettato nel passato. E su questa nuovo metodo abbiamo raccolto il sostanziale assenso dei sindaci del territorio interessato dal tracciato.
Procederemo con una realizzazione per fasi, più sostenibile economicamente e meno invasiva partendo dalla velocizzazione della tratta esistente per la quale è previsto un impegno di 1,8 miliardi di euro. Lo sdoppiamento e scavalco del bivio San Polo presso Monfalcone rientra in questa serie di interventi, mentre l'intervento sulla Udine-Cervignano e quello, già finanziato, sul nodo di Udine, andrà ad integrarsi con la modernizzazione dell'asse Adriatico-Baltico, attraverso il potenziamento tecnologico e strutturale della linea Pontebbana.
Si tratta di investimenti necessari alla nostra Regione per recuperare competitività economica ma utili a tutto il Paese per essere al centro dell’Europa con uno sguardo verso quei paesi dell’Est Europa e dei Balcani con cui il Friuli Venezia Giulia svolge un ruolo di ponte e di collegamento.
Anche da questi aspetti emerge con chiarezza l’importanza dell’Europa e dei suoi organismi che andremo a rinnovare il prossimo 25 maggio. In Friuli Venezia Giulia abbiamo aperto venerdì scorso la campagna elettorale presentando la candidatura di Isabella De Monte, la giovane senatrice che con la sua esperienza di sindaco “di confine” rappresenta al meglio le caratteristiche della nostra Regione e il suo ruolo di ponte fra comunità appartenenti al comune spazio politico europeo.
Ma di Europa e di elezioni europee parleremo sicuramente di più la prossima volta.
A presto
Debora
 
Per seguire tutte le mie attività, il sito istituzionale è raggiungibile tramite questo link: http://www.presidente.regione.fvg.it/welcome.asp

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