4 aprile 2014

Voto di scambio



Voto di scambio: ora la lotta alla mafia è più forte

Dopo il sì della Camera alla riforma del voto di scambio, il testo passa ora al Senato per l'approvazione definitiva. "Il M5S ha votato contro, gridando allo scandalo, ma 8 mesi fa votarono a favore su pene da 4 a 10 anni", si legge in un tweet dei deputati democratici.

Il gruppo PD difende il lavoro fatto alla Camera, assicurando che le sanzioni e le misure previste rafforzeranno la lotta alle cosche.

Walter Verini, Donatella Ferranti e Davide Mattiello, della commissione Giustizia PD, hanno replicato seccamente al fondatore del M5S, che dopo l'approvazione della riforma del 416ter da parte della Camera, ha attaccato anche il premier Renzi.

"Le affermazioni di Beppe Grillo contro il 416ter sono vergognose. E' vero che Grillo è uomo di spettacolo e ci ha abituato alle sua battaglie politiche populiste, ma usare il tema del 416bis contro il presidente del Consiglio è vergognoso e offende le vittime della mafia e diventa protagonista di una deriva pericolosa ed è stato triste vedere il M5S non votare un provvedimento atteso da 20 anni", ha commentato Walter Verini in una conferenza stampa all'indomani del via libera alla Camera della nuova normativa sul voto di scambio politico mafioso.

Secondo Verini "la migliore risposta alle polemiche è avere l'approvazione del Senato subito, così da dare un segnale concreto che la politica e le istituzioni tutte la mafia la vogliono combattere davvero. Ieri l'Aula ha anche approvato all'unanimità una norma che prevede l'applicazione immediata della legge non appena sarà pubblicata in Gazzetta ufficiale, ossia eliminando i consueti 15 giorni di vacatio legis".

"Il PD - ha spiegato la presidente della commissione Giustizia Donatella Ferranti - auspica che già la prossima settimana il Senato approvi definitivamente la nuova normativa. Non si tratta di indebolire la norma ma di stabilire una proporzione nei fatti. Non c'è nessuno sconto di pena ma una proporzione nei fatti", ha concluso Ferranti, ricordando che "la norma approvata dalla Camera ha avuto l'ok del capo della Dna Franco Roberti".

"Per la prima volta dopo 20 anni - ha spiegato Davide Mattiello, relatore del provvedimento alla Camera - siamo riusciti a rendere irrilevante la dazione di denaro per far valere il reato di voto di scambio, esattamente come voleva il pool di Palermo durante la stagione delle stragi di mafia. Grillo invece fa una cattiva politica e una cattiva informazione dicendo delle falsità. Abbiamo diversificato la posizione del politico che si avvantaggia della mafia da quella del mafioso in se".


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Entrando nel merito della riforma, Ferranti ha chiarito: "Il riconoscimento di questo reato ha una doppia valenza, sia sul fronte della giustizia sia sul fronte politico.
Infatti con il testo approvato dalla Camera, si punisce anche solo la promessa di voti per denaro o altre utilità. Noi eravamo disponibili ad approvare il testo così come è arrivato dal Senato, nonostante le problematiche che avevamo ravvisato. La magistratura ci aveva fatto notare che il testo di palazzo Madama avrebbe potuto creare problemi di prova in Tribunale per la generità di una norma che, qui alla Camera, è stata cambiata e non per indebolirla ma per rafforzarla.

Abbiamo cercato di riportare la pena alla misura iniziale e anche in questo caso - ha precisato la presidente della commissione Giustizia - non certo per depotenziarla ma per rafforzarla, non abbiamo voluto affatto indebolire la lotta alla criminalità organizzata e alla contiguità tra politica e organizzazioni mafiose".

Tanti magistrati impegnati in prima linea, stavano lavorando per sostenere che la punibilità del voto di scambio fosse un po' più bassa dell'associazione mafiosa, perchè chi vi partecipa stabilmente ha una pericolosità maggiore rispetto a che fa un patto con la mafia per chiedere voti.

Ma se il politico è vicino alla mafia, è continuo e in qualche modo la rafforza dall'esterno, risponderà pure di concorso in associazione mafiosa o di concorso esterno, cumulando quindi due reati. I magistrati, di conseguenza, potranno contestare il sia reato di voto di scambio, sia il 416 bis. Ripeto: nessuno sconto di pena ma solo una gradualità e proporzione della sanzione. Come si può dire - ha infine domandato Ferranti - che la pena da 4 a 10 anni sia una pena lieve?".

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Dossier di approfondimento dei deputati PD
IL NUOVO 416-TER DEL CODICE PENALE: UNA NORMA EFFICACE CONTRO MAFIA E VOTO DI SCAMBIO

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