20 ottobre 2014

Nuovi fondi per l'Agricoltura

Martina: "Due miliardi all'agricoltura"

"Il `fondo di garanzia prima richiesta` copre fino al 70% dell`importo finanziato dalle banche e dovrebbe portare 510 milioni di investimenti"Intervista a Maurizio Martina di Sandro Neri - QN

martina  martina
Milano è una mano tesa, e insieme una sfida, agli imprenditori. Proprio come la legge di Stabilità. «Il messaggio è coerente con quello lanciato dal presidente del Consiglio Matteo Renzi: ci sono strumenti per accompagnare investimenti e imprese - sottolinea il ministro Maurizio Martina - chi vuole investire nei settori agricolo e agroalimentare può farlo. Quindi si faccia avanti». Martina presenta così il piano del ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali espressamente nato per «accompagnare le imprese nel futuro». Sul tavolo, oltre 2 miliardi di euro per il triennio 2015-2017 e otto diversi strumenti messi in campo per promuovere gli investimenti. «E la prima volta - precisa Manina - che il ministero vara un piano pluriennale con questa finalità, unendo le forze di Isa e Ismea. Cioè i due enti controllati che operano, rispettivamente, nel comparto agroalimentare e in quello agricolo. Lo faccio prima di tutto perché le imprese abbia- no tutte le informazioni necessarie per agire».

Ministro, 2 miliardi sono tanti. Dove troverete le risorse?

«Le risorse di parte pubblica del piano ci sono già. Sono quelle stanziate e messe a bilancio dalle due società controllate, Isa e Ismea. Ma lo Stato non si sostituisce all'impresa: per questo ad ogni euro stanziato dal pubblico deve corrisponderne almeno un altro ad opera dei privati. Noi dobbiamo accompagnare e aiutare le imprese, non certo sostituirle. Lo Stato interviene solo a titolo di garanzia o di supporto».

Cosa vi rende così sicuri che i privati investiranno così tanto?

«Il piano, frutto di circa tre mesi di lavoro, è stato messo a punto vagliando innanzitutto le operazioni effettuate dalle imprese negli ultimi tre anni proprio con Isa e Ismea. Il calcolo preciso, carte alla mano, ci ha portato a prevedere una cifra prudenziale di 2.201 milioni di euro, che diventano 2.550 se calcoliamo il potenziale pieno. Il nostro intervento vuol essere un segnale di fiducia per contribuire al rilancio e alla competitività, anche internazionale. Con un occhio particolare ai giovani. Quelli già impegnati nel settore e quelli che guardano con interesse all`agricoltura e alle sue potenzialità».

Di qui i contributi per le start up.

«Sì, è uno degli otto strumenti del piano. Prevediamo un contributo fino a 40.000 euro per l`abbattimento dei tassi d`interesse sul leasing in caso di acquisto di aziende agricole da parte di giovani under 40. Prevediamo investimenti per 183 milioni di euro».

Gli strumenti su cui puntate di più?

«Il fondo di garanzia prima richiesta. Copre fino al 70 per cento dell`importo finanziato dalle banche e dovrebbe portare a nuovi investimenti per 510 milioni. Poi l'equity a condizione di mercato di Isa, cioè l`assunzione di quote di capitale e finanziamenti a medio-lungo termine. Isa entra come socio di minoranza per garantire l`operazione progettata dall'impresa e ne esce entro il settimo anno, a risultato raggiunto».

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