23 febbraio 2015

Grazie ai grillini per i milioni che spenderemo!

I GRILLINI SI SCHIERANO CON MARONI: VIA LIBERA AL REFERENDUM PER L'AUTONOMIA
 
Si voterà entro diciotto mesi ma si poteva fare molto prima senza spendere trenta milioni
"Volete voi che la Regione Lombardia, nel quadro dell'unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l'attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 116, terzo comma, della Costituzione?". In autunno o più probabilmente nella prossima primavera i lombardi saranno chiamati alle urne ad esprimersi su questo quesito. I tempi sono ancora incerti perché il primo referendum consultivo della storia della Regione Lombardia dovrebbe tenersi con il voto elettronico, ovvero con il touch-screen nel seggio. Ed è il via libera a questa sperimentazione, insieme alla modifica del quesito (non più la richiesta di Statuto speciale, ma il trasferimento concordato con il governo di maggiori competenze su specifiche materie) ad aver fatto scattare il voto favorevole dei cinquestelle, decisivo per il raggiungimento della maggioranza qualificata necessaria a indire il referendum.
Il Pd ha tentato fino all'ultimo di portare la maggioranza a imboccare la strada della ragionevolezza e a risparmiare i 30 milioni di euro necessari, e chissà quanti di più per acquistare dispositivi e software per il voto elettronico. "Noi una firma su un provvedimento che costa trenta milioni di euro e rinvia di due anni la richiesta di maggiore autonomia non ce la mettiamo - dichiara il segretario Alessandro Alfieri -. Abbiamo tentato in tutti i modi di convincere Maroni ad aprire subito l'interlocuzione con il Governo e di evitare il ricorso a un referendum costoso e inutile. Ora la Lega può sventolare la sua bandierina ideologica a spese dei contribuenti lombardi e il Consiglio regionale della Lombardia è condannato all'irrilevanza in nome della propaganda".
Maroni ha voluto imboccare la strada della contrapposizione con il Governo, pur sapendo che una richiesta unitaria del Consiglio regionale, con alle spalle il parere dei sindaci, avrebbe avuto la necessaria forza per ottenere ciò che la Costituzione già prevede. E infatti il referendum non ha entusiasmato nessuno, nemmeno nella Lega: basti dire che il segretario del Carroccio Matteo Salvini ha atteso quasi un giorno per concedere una sola riga di commento sul suo profilo facebook. Peraltro, forse per distrazione o forse per disappunto, ha pure sbagliato quesito, facendo ancora riferimento alla richiesta di statuto speciale, abbandonata per ottenere il voto dei grillini. Nemmeno a questi ultimi è andata bene, perché né Grillo si è felicitato pubblicamente né la famosa "rete" si è dimostrata clemente: il sostegno a Maroni non è andato giù a molti loro sostenitori.

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