22 febbraio 2016

Quindicesimo piano - la newsletter di Laura Barzaghi

Il terremoto è arrivato in aula poco prima dell'inizio della seduta di Consiglio, con i gonfaloni e i rappresentanti delle forze dell'ordine in alta uniforme già schierati per partecipare alla cerimonia in onore dei caduti nell'adempimento del dovere.
Arrestato Fabio Rizzi, consigliere della Lega, braccio destro di Maroni, estensore della riforma sanitaria maroniana. Arrestato suo segretario. Arrestate, ai domiciliari o indagate altre 21 persone, tra cui alcuni funzionari pubblici a libro paga.
Un ennesimo scandalo per tangenti nella sanità lombarda, a soli quattro mesi dall'arresto dell'assessore alla sanità Mario Mantovani.
Tutto il resto è passato immediatamente in secondo piano: la cerimonia, l'ordine del giorno, la legge sul turismo... In un'aula, improvvisamente riempitasi di giornalisti e televisioni, con un clima che si tagliava a fette, è andata in scena un'altra volta la rappresentazione di un fallimento, quello di una sanità violata e della politica di centrodestra connivente o, comunque, inadeguata a tutelarla.

MARONI

È il signore delle ramazze. Si è fatto eleggere dai Lombardi brandendo una scopa con la promessa di fare pulizia nella Lega e nella Regione, allora fiaccata dagli scandali della sanità di Formigoni. Dopo tre anni di governo, ecco il risultato.
Giunto in aula per riferire su richiesta delle opposizioni, ci ha messo meno di due secondi a scaricare il suo braccio destro e a calarsi nella parte della vittima e dell'amico tradito. Impossibile tuttavia discolparsi e parlare esclusivamente delle responsabilità personali di Rizzi per uno che è il presidente della Regione e che da mesi ha trattenuto per se' anche la delega alla Sanità!
I casi sono due: o è connivente ed ha consentito che si rubasse sotto i suoi occhi o non se n'è accorto dimostrando tutta la sua inadeguatezza.
In ogni caso, ha un'enorme responsabilità politica che non giustifica più la sua permanenza alla guida della Lombardia. Riconosca il suo fallimento e si dimetta.

LA LEGA

Forte imbarazzo e musi lunghi in aula. Il capogruppo Romeo, di solito assai ciarliero, è entrato in silenzio stampa dopo un'improbabile difesa d'ufficio. Nonostante le smargiassate di Salvini, la Lega ha un problema etico e politico grande come una casa. È tornata la Lega dei diamanti. O, forse, non se n'è mai allontanata.

IL SISTEMA SANITÀ

"Il sistema è sano. La sanità lombarda non paga tangenti! D'ora in avanti chi associa il termine tangenti al termine sanità lombarda, ne risponderà legalmente perché è una falsità!" Lo dichiarava con veemenza in aula solo qualche mese fa il presidente Maroni. I fatti, come sappiamo, purtroppo, l'hanno ampiamente smentito.
Il sistema è malato. La corruzione non è episodica. Non riguarda solo alcune "mele marce", se ogni volta ci si ritrova, punto e a capo, nella condizione di partenza.
È un sistema che va completamente ripensato e rigenerato. Non basta adesso correre dalla massima autorità anticorruzione, Raffaele Cantone per chiedere aiuto e perorare il miracolo, come ha fatto Maroni.
Intanto, dopo 20 anni di scandali e di sfracelli, dimissioni e tutti a casa!

DENTIERE SCADENTI ED ECCELLENZA LOMBARDA

Col passare dei giorni, emergono notizie sempre più sconcertanti sul giro d'affari di una cricca che, con la scusa dell'odontoiatria sociale e l'aiuto agli indigenti, finanziava solo se stessa con i soldi della Regione e, quindi, di tutti noi.
Appalti vinti sistematicamente con l'aiuto di funzionari compiacenti, una cabina di regia regionale guidata dal consigliere Rizzi e dal compagno di merende per convincere, blandire, sollecitare, ma soprattutto, liste d'attesa gonfiate ad arte per far propendere gli utenti verso la prestazione a pagamento, prestazioni non necessarie erogate solo per lucrare, uso esclusivo di materiali scadenti. Nessuno controllava.
È questa la tanto decantata eccellenza lombarda?

MOZIONE DI SFIDUCIA

Doverosa e inevitabile a questo punto la mozione di sfiducia al presidente che è stata sottoscritta da tutti i 22 esponenti dei gruppi PD e Patto civico e sotto la quale si sono aggiunte le firme del Movimento 5 stelle.
Togliamo la fiducia a chi ha dimostrato una grande inadeguatezza a governare e ha tradito la promessa fatta ai cittadini di interrompere la ventennale catena degli scandali nella sanità lombarda.
Prevedibile il ricompattamento della maggioranza, se non altro per mantenere la propria posizione.
Con quale coraggio sosterranno Maroni il primo marzo, però, non è dato sapere...

LA SETTIMANA IN REGIONE

In questo clima agitato, il gruppo PD ha comunque tenuto fede a tutti i suoi impegni.
Lunedì scorso ha incontrato una delegazione del gruppo regionale PD del Veneto. Una riunione proficua che ha avviato il dialogo necessario per affrontare i temi comuni alle due regioni, in particolar modo, quello del regionalismo differenziato su cui ci si è impegnati a presentare nelle rispettive assemblee un documento condiviso.
Il PD ha inoltre riunito gli amministratori dei Comuni e delle Province interessate dal passaggio di pedemontana per coordinare azioni comuni e richiamare la Regione alle proprie responsabilità.
È stata fatta approvare, infine, una mozione a sostegno dei lavoratori della Star che corrono il rischio del licenziamento.


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