26 febbraio 2016

Maroni, what else?

What else? Non abbiamo in mano una tazzina di caffè e non ci chiamiamo certo George Clooney, ma rivolgiamo con convinzione questa domanda al presidente Maroni: che altro? Che altro dobbiamo attendere per certificare che ormai il presidente non ha più l'autorevolezza e la credibilità per guidare la Lombardia?

Le vicende giudiziarie che hanno condotto all'arresto dell'ex presidente della commissione Sanità Fabio Rizzi hanno evidenziato come Maroni non sia stato in grado di garantire quella legalità di cui si era fatto paladino al momento della sua elezione.

La proposta di un'autorità regionale anticorruzione (ARAC) modellata su quella nazionale presieduta da Raffaele Cantone, non fa che alimentare i dubbi a carico del presidente Maroni, che denuncia la propria incapacità di garantire quello che dovrebbe essere naturale per chi guida la più importante regione italiana, ovvero la regolarità della gestione del sistema sanitario.
Commissioni, autorità, agenzie di controllo… Nella Lombardia di Maroni è tutto un proliferare di strutture che dovrebbero garantire correttezza e trasparenza. Una dichiarazione di impotenza da parte del governatore di fronte a un sistema che pare viaggiare su binari che scorrono ben lontani dalla proverbiale eccellenza lombarda.
Martedì in aula chiederemo conto a Maroni delle missioni estere della coppia Rizzi-Longo, tra Brasile, Cina e Russia: a nome di chi hanno stretto mani e siglato ipotesi di accordo? Davvero Maroni non sapeva nulla di incontri avvenuti nelle sedi istituzionali della regione?
Chiederemo poi a Maroni che, non dimentichiamolo, è anche assessore alla sanità, quanti soldi pubblici sono stati utilizzati per il progetto di odontoiatria sociale che ha spalancato le porte di vari ospedali pubblici lombardi a quella che i giornali hanno ribattezzato la zarina delle dentiere, Maria Paola Canegrati, titolare di affari per quasi 400 milioni di euro. Possibile che il sistema sanitario lombardo non sia riuscito a difendersi dall'assalto della famelica imprenditrice dentale?
Ci faremo anche spiegare perché oltre 500 appalti ospedalieri sono stati prorogati senza che passassero per una regolare gara per l'assegnazione, nonostante le ripetute e vane segnalazioni del Comitato per la trasparenza degli appalti attivo in regione.

Il presidente Maroni dà per scontata la conferma della fiducia da parte della sua maggioranza, ma crediamo non sia poi così tranquillo di fronte a quanto sta emergendo da inchieste che arrivano fino al cuore della sua amministrazione.

What else? Che altro dobbiamo attenderci nelle prossime settimane? Di che altro c'è bisogno per ammettere il fallimento di questa amministrazione a trazione leghista?
La bocciatura della cosiddetta legge antimoschee da parte della Corte Costituzionale non fa altro che confermare l'inadeguatezza di Maroni.

Il prossimo 21 marzo la Giunta intende celebrare il proprio terzo compleanno replicando l'iniziativa "Dillo alla Lombardia" che vuole essere, nelle intenzioni di Maroni, "un momento di riflessione collettiva con stakeholders e parti sociali".
Che si metta bene in ascolto, allora, presidente Maroni, perché dai territori lombardi emerge sempre più chiara la delusione e la disillusione nei confronti di un'amministrazione che doveva portare una ventata di novità e di legalità e che è, al contrario, sempre più invischiata in vicende opache e imbarazzanti.

L'aula del Pirellone, molto probabilmente, rinnoverà la fiducia a Maroni, ma tutti i lombardi si chiedono ormai "what else", che altro ci si deve aspettare da un presidente che pare preoccupato di difendere se stesso e non si fa scrupoli nello scaricare i suoi più stretti collaboratori per tentare di sopravvivere a scandali e difficoltà?

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