16 maggio 2016

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA


Sabato 14 Maggio 2016
Bravo Matteo
Non mi riferisco al Grande Capo (beh dai, bravino anche lui con le unioni civili), ma ad un semplice caporale di provincia (spero non si offenda): il sindaco di Giussano Matteo Riva. Già aver vinto nel 2014 in quella città in cui l'anno prima alle politiche il centrosinistra aveva avuto il 19,1% contro il 45,1% del centrodestra ha dello straordinario. Ora Matteo è in sella da un paio di anni e lavora con capacità e determinazione in un ambiente obiettivamente difficile. Qualche giorno fa è finito sulle pagine di un quotidiano nazionale per il suo intervento nel caso dei due quattordicenni beccati a scuola mentre si scambiavano mariuana, sospesi ed esclusi dall'esame di licenza media. "La scuola è inclusione, anche in presenza di comportamenti erronei": con queste parole ha annunciato di voler presentare i due ragazzi agli esami come privatisti. Questa è la buona scuola.
P.S. Menzione speciale anche per Pietro Cicardi, sindaco-gourmet di Triuggio che ha proposto di aggiungere un posto a tavola ai propri concittadini per accogliere a cena uno dei 47 profughi ospitati in paese. La Brianza che non ha paura.
La settimana in Regione
È finalmente arrivato il sostituto di Rizzi (che nel frattempo ha fatto sapere di voler patteggiare la pena) alla guida della commissione sanità. È un altro leghista e porta lo stesso nome: Fabio, ma fa Rolfi di cognome ed anzichè varesino è bresciano. Intanto in aula la maggioranza è andata in confusione sulla legge di semplificazione. Ogni anno, da regolamento, è previsto un provvedimento che abbia come obiettivo quello di rendere più semplice il rapporto tra i cittadini lombardi e la pubblica amministrazione. Quest'anno è diventata l'occasione per mettere insieme una serie di norme dal sapore prevalentemente elettorale. Siamo riusciti a farne slittare l'approvazione di una settimana, durante la quale nelle commissioni si sono approfonditi alcuni aspetti, sui quali anche l'avvocatura regionale ha sollevato obiezioni.
Massaggi in lingua
Uno dei punti più controversi riguarda la nuova normativa sui centri massaggio. In primo luogo non c'entra nulla con la semplificazione: la volontà, nemmeno troppo celata, è infatti quella di rendere più complicato l'esercizio  di attività gestite da stranieri (prevalentemente cinesi e thailandesi) che spesso nascondono altre finalità. Chiariamoci: è sicuramente necessaria la tutela del cliente (oltre che dei 'buoni costumi') ed è quindi giusto chiedere il rispetto di norme igieniche e professionali. Meno comprensibile l'imposizione di corsi per la conoscenza della lingua italiana, fatto peraltro di dubbia costituzionalità.
Coi soldi dello Stato
È stato deliberato il settimo accordo di programma quadro per l'edilizia sanitaria. Per la Lombardia sono previsti 21 interventi finanziati con risorse nazionali pari a 180.858.150 euro. A questi la Regione ha aggiunto esclusivamente la quota obbligatoria del 5% di co-finanziamento pari a 9.518.850 euro. L'intervento più importante è previsto per il San Paolo di Milano: una ristrutturazione da 38.950.000 euro. In Brianza è invece in programma la riqualificazione dell'Ospedale di Carate per 4.700.000 euro.
Pedemontana: se non ci credono neppure i soci
Per la quarta volta nel giro di due anni il cda di Pedemontana ha dovuto rinviare la chiusura della ricapitalizzazione, prevista per il 30 aprile scorso. Dei 267,6 milioni di aumento di capitale sociale deliberati ne sono stati sottoscritti solo 32,5, dal socio Milano-Serravalle-Milano Tangenziali che detiene il 79,87% della società. Gli altri soci (OldEquiter, Intesasanpaolo, Ubi Banca) non sembrano disposti a metter mano al portafoglio. In cassa non ci sono quattrini sufficienti per andare avanti, nè è possibile chiedere nuovi soldi allo Stato: le norme sulle concessioni pubbliche vietano che il contributo pubblico superi il 50%. A proposito: lo sapete che Pedemontana è stata appaltata con affidamento diretto, senza gara? Ovviamente tutto regolare, mica si trattava della gestione della piscina di Lodi.
Uova Sàssoni
Abbiamo ricevuto nei giorni scorsi una delegazione del Parlamento della Bassa Sassonia (in Germania le assìsi regionali sono considerate Parlamenti). Oggetto principale dell'incontro è stata la valutazione delle possibili ricadute nei rispettivi territori del trattato in corso con gli USA sul commercio (TTIP). Mi ha francamente sorpreso l'attenzione minuziosa ai dettagli, poco abituale dalle nostre parti. Ad esempio hanno particolarmente insistito sulla classificazione delle uova in base alle modalità di allevamento e sulla necessità di rafforzare la trasparenza verso i consumatori anche per indirizzarli ad un consumo più consapevole. La difesa della produzione locale, soprattutto nel campo alimentare, va condotta non tanto con politiche protezionistiche quanto con la valorizzazione della qualità.

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