3 febbraio 2018

Politiche 2018.

I "Fatti Concreti" del PD in questi 5 anni
Scritto da Redazione PD Monza

La campagna elettorale per le politiche 2018 è davvero alle porte. La data del voto – 4 marzo 2018 – si avvicina a grandi passi e il Partito Democratico vuole porre l'accento su quanto costruito durante questa legislatura. Cosa è stato fatto? Tanto. Anzi, tantissimo.

Industria 4.0
Sono stati stanziati 20 miliardi di euro fra incentivi, fondi per la ricerca e detrazioni per le start-up. Azioni concrete che hanno guardato a ricerca e innovazione, garantito investimenti e il conseguente aumento dei posti di lavoro. Risorse economiche che guardano al futuro. Per essere pronti e mettere, davvero, la priorità al lavoro.
Si legge sul sito "Deputati Pd Fatti Concreti": “Abbiamo puntato su Industria 4.0 venti miliardi di euro fra incentivi, fondi per la ricerca, detrazioni per le start-up. Il Piano nazionale ha un potenziale enorme perché guarda con coraggio al futuro, e comincia però a dare già con chiarezza i suoi frutti. Siamo la seconda realtà manifatturiera in Europa, la settima nel mondo, ma per crescere e restare competitivi di fronte all’esplosione di novità offerto dalla quarta rivoluzione industriale dobbiamo accettare la sfida del cambiamento e trasformarla in opportunità. Industria 4.0 significa questo. Il Piano nazionale del governo mette in campo un progetto che integra impresa e ricerca, lavoro e tecnologia avanzata”.

Reddito di inclusione
La prima misura nazionale di contrasto alla povertà attraverso un reddito mensile e progetti personalizzati. Le risorse per questo aspetto chiave delle politiche sociali ammontano a 1,5 miliardi nel 2017 e 2 miliardi nel 2018.
Contro la povertà c’è bisogno di agire, ma in troppi parlano e basta. I temi sociali sono prioritari nella nostra agenda di Governo. Non parole o slogan, piuttosto interventi specifici e leggi che possono aiutare chi è in difficoltà. Dal 1° dicembre 2017 è attivo il reddito di inclusione, la prima misura nazionale di contrasto alla povertà, uno strumento per l’inclusione sociale e la lotta all’emarginazione.
Il beneficio è rivolto alle persone in povertà assoluta, dando priorità alle famiglie con minori, disabili, donne in gravidanza a quattro mesi dal parto e over 55 disoccupati.
L’importo del beneficio è pari ad un massimo di 534 euro mensili (6.408 l’anno) e potrebbe aumentare l’anno prossimo a fronte di risorse ulteriori stanziate nella legge di bilancio fino a 540 euro.
Il beneficio economico è erogato tramite la carta REI che consente anche prelievi di contante entro la metà dell’importo massimo attribuito. La carta viene concessa dalle Poste. La domanda dovrà essere presentata presso i comuni o altri punti di accesso indentificati dai comuni stessi.

Tutele per le partite Iva
Lo statuto del lavoro autonomo approvato a giugno ha esteso a 2 milioni di lavoratori diritti essenziali: garantiti loro tutele e diritti, spese di formazione e aggiornamento deducibili al 100% e un fondo annuale di 50 milioni di euro.
Sono lavoratori come gli altri, ma non avevano gli stessi diritti né le stesse tutele. Lavoratori di serie B, partite Iva, freelance e professionisti, sono stati per vent’anni abbandonati nel far west della flessibilità. Lo Statuto del lavoro autonomo (non imprenditoriale) ha riempito il vuoto ed ha esteso a 2 milioni di lavoratori diritti essenziali come la maternità, la malattia, il giusto compenso e la disoccupazione.
Nuovi strumenti legali per proteggersi da eventuali scorrettezze dei committenti: 60 giorni per i pagamenti, oltre i quali scattano gli interessi di mora; divieto per il datore di lavoro di recedere o modificare unilateralmente il contratto che, se richiesto dal lavoratore, deve essere in forma scritta altrimenti è nullo; meccanismi per impedire compensi inadeguati; equiparazione degli autonomi alle imprese per partecipare a bandi e appalti pubblici e per accedere ai fondi europei.

Testamento biologico
Altra battaglia del nostro governo che ha portato alla prima misura nazionale per rispettare le volontà e la dignità del paziente. Attraverso una regolamentazione sull'accanimento terapeutico e il consenso informativo DAT. Una misura dedicata a tutti gli italiani.
Con umiltà e con rispetto, possiamo oggi dire che il testamento biologico è legge. Una legge che in alcun modo vuole introdurre l’eutanasia ma semplicemente evitare l’accanimento terapeutico. Accettare di non poter impedire la morte, accettare i limiti della condizione umana. C’è una crescente capacità terapeutica e sono stati fatti passi avanti enormi da parte della scienza e della medicina, e queste sono notizie positive. Quello che noi rifiutiamo è che la morte venga dilazionata con forme di accanimento. Questa legge rispetta la vita, con l’obiettivo di tutelare i pazienti, le loro famiglie, i medici e il personale sanitario. La nostra guida è stato l’art 32 della Costituzione, che al secondo comma stabilisce che “Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. Per i diritti civili questa è stata una legislatura straordinaria.

Periferie
Misure importanti atte a contrastare il degrado nelle periferie delle città. Come? Attraverso la rigenerazione urbana e le convenzioni con i comuni. Le risorse stanziate ammontano a 500 milioni nel 2017, che diventeranno 1,6 miliardi nel 2018 a testimonianza dell'impegno sottoscritto dal governo.

Dimissioni in bianco
Mai più dimissioni “in bianco”. Mai più far firmare al lavoratore - ma, più spesso, alla lavoratrice - la lettera di dimissioni all’atto dell’assunzione, dunque nel momento di massima debolezza, che permetteva poi al datore di lavoro di “liberarsi” di quel lavoratore o lavoratrice a sua discrezione e senza corrispondere alcuna indennità. La nascita di un figlio, una malattia o un infortunio, potevano essere tutti motivi per licenziare indiscriminatamente una persona. Con le nuove procedure introdotte non potrà più accadere. Dopo nove anni, abbiamo riconquistato una norma di civiltà varata nel 2007 e poi, come primo atto del suo Governo, abrogata da Berlusconi nel 2008.

Legge ecoreati
La nuova legge ha introdotto nel Codice Penale nuovi reati particolarente gravi. Disastro ambientale, inquinamento ambientale, impedimento al controllo ambientale, traffico e abbandono di materiali ad alta radioattività ed omessa bonifica. Una risposta positiva alle raccomandazioni dell’Ue che ci ha posto all’avanguardia in Europa con nuovi delitti, inasprimento del quadro sanzionatorio e raddoppio dei termini di prescrizione. Introdotta una speciale aggravante legata ai reati commessi dalla criminalità organizzata che ha l’obiettivo di colpire proprio le cosiddette ecomafie. Secondo i rapporti di Legambiente, in Italia ogni anno si registrano circa 30mila illeciti ambientali per un giro di affari stimato di circa 15 miliardi di euro e con circa 300 clan mafiosi coinvolti.

Lavoro pubblico
Chi lavora per lo Stato non è un perditempo, non guadagna cifre alte e viene punito se non adempie a suoi compiti. È così che abbiamo voluto cambiare veramente l’immagine (e la sostanza) dell’impiegato pubblico. Un processo di modernizzazione che fa crescere tutto il Paese. Per tutelare cittadini e lavoratori è stata adottata una procedura accelerata per chi viene sorpreso, in flagranza, a ingannare sulla presenza in servizio. Il dipendente viene sospeso nell’arco di 48 ore. Al termine del procedimento, che dura 30 giorni e rispetta pienamente il diritto alla difesa, se ritenuto responsabile è fuori dalla PA. Prevista la responsabilità del dirigente che non denuncia.

Unioni civili
Erano vent’anni che delle “Unioni civili” non si riusciva a discutere. Non solo in Parlamento, ma nemmeno all’interno del centrosinistra. PACS, DICO, sono tutte formule di tentativi falliti ancor prima di nascere. In questi MilleGiorni, abbiamo trasformato una lunga discussione in legge, con i voti pure di una parte del centrodestra. L’istituto delle unioni civili riguarda le persone delle stesso sesso. Consiste nell’estensione alle unioni omosessuali di una serie di norme che regolano il matrimonio. Si occupa, quindi, sia delle condizioni per cui l’unione possa essere ritenuta valida, che di quelle relative al suo annullamento e all’eventuale conseguente separazione. Come il matrimonio, prevede per i coniugi diritti e doveri, l’obbligo reciproco all’assistenza morale e materiale, e alla coabitazione, nonché di contribuire ai bisogno comuni. Stabilisce che la scelta della residenza comune sia concordata e la possibilità di assumere un cognome comune. Riconosce una serie di diritti di natura patrimoniale (diritti in materia di successione come la legittima, diritto al mantenimento e agli alimenti in caso di scioglimento dell’unione civile, diritto alla pensione di reversibilità, diritto al ricongiungimento familiare).

Energie rinnovabili
Negli ultimi anni il nostro Paese ha avuto una crescita significativa nel settore dell’energia da fonti rinnovabili, la cui quota sul consumo finale lordo ha raggiunto il 17,5% già alla fine del 2015, in rapporto al 13% del 2010, ed è destinata a crescere ancora. L’Italia ha, quindi, centrato e superato con largo anticipo il target del 17% previsto per il 2020 dall’Unione Europea. Il rapporto 2017 di Legambiente testimonia come l’Italia sia uno dei Paesi di punta nel mondo per installazioni: in dieci anni gli impianti da fonti rinnovabili sono passati da qualche centinaio a oltre un milione tra elettrici e termici. Crescono i comuni rinnovabili. Oggi in tutti i municipi è installato almeno un impianto. Su 7.978 comuni 3.021 producono più energia elettrica di quanta ne consumano le famiglie residenti, grazie a una o più fonti rinnovabili. Un investimento di oltre 400 milioni di euro annui per 20 anni per un totale di circa 9 miliardi di euro, ripartiti per un 50% sulle tecnologie più mature come l’eolico, un 25% sulle tecnologie di frontiera come il solare termodinamico, e un altro 25% per l’economia circolare, come le biomasse e le fonti di scarto.

Dopo di noi
Una rivoluzione nelle politiche sociali. Con la legge "DOPO DI NOI" finanziamo e accompagniamo progetti innovativi di vita autonoma per le persone con disabilità, per garantire cure e assistenza anche dopo la morte dei genitori. 270 milioni di euro stanziati per il triennio 2016-2018 e più del 95% delle risorse del 2016 già erogate. Finalmente un percorso di dignità intrapreso, da cui non si torna indietro. Per la prima volta vengono stanziate risorse strutturali per politiche di aiuto concreto e misure integrate che mettono la persona disabile al centro di un progetto individuale. La legge sul “dopo di noi” non è uno spot: le risorse messe in campo per il triennio 2016-2017-2018 sono complessivamente 270 milioni, tra il Fondo e le agevolazioni fiscali. L’obiettivo è di una progressiva presa in carico della persona con disabilità già durante l’esistenza in vita dei genitori e con il suo pieno coinvolgimento nelle scelte di vita.

Falso in bilancio
Il Governo Berlusconi l'aveva depenalizzato, con l’azione del Pd torna ad essere un reato punito con il carcere. Nessuna tregua nella lotta contro i reati economici, la corruzione, le tangenti, la formazione dei fondi neri. Questa legge sana un vulnus inferto alla giustizia da parte del centrodestra. Ed è particolarmente importante perché il falso in bilancio non è solo un atto grave, che mina la leale concorrenza, ma è anche il tipico reato attraverso il quale il corruttore si procura fondi neri per pagare tangenti.
La riforma si basa su 3 principi:
a) considera reato le false comunicazioni sociali;
b) elimina le soglie quantitative e qualitative quali condizioni per procedere;
c) stabilisce che il falso in bilancio è perseguibile d’ufficio.

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