27 ottobre 2018

Forum il Pd - Milano

Il PD cerca una nuova identità. I militanti:
"Basta litigi e più vicini alla gente"
Gentiloni neutrale sul nuovo segretario:
"Zingaretti o Minniti? Vinca il migliore".
A Milano i democratici ridefiniscono la loro carta dei valori in vista del congresso. In 24 mila hanno compilato un questionario online su come immaginano il partito. Nannicini: "Serve un riformismo radicale".
 
di CONCETTO VECCHIO - la Repubblica

Uguaglianza, solidarietà, democrazia, rispetto, giustizia e lavoro, soprattutto per i giovani. Ma anche una richiesta di unità e di una classe dirigente vicina alla gente. Sono alcune delle parole d'ordine emerse dalla campagna di ascolto fatta con 24mila questionari compilati da altrettanti iscritti sui valori che dovrà avere il Pd. Al questionario hanno risposto uomini, donne e ragazzi, da 15 anni a 89 anni, residenti in tutta Italia. Il 58% dei contributi è arrivato da cittadini non iscritti al Pd.
I risultati, presentati al Forum tematico del Pd in corso a Milano, indicano un orizzonte ideale dove non può esserci posto per corruzione, razzismo, ignoranza, mancanza di meritocrazia, ma nemmeno per la politica urlata. Un Paese con più "giustizia sociale, meno burocrazia e un forte senso civico".
Al Pd, ha detto Tommaso Nannicini, responsabile del Forum tematico, "serve un riformismo radicale".  Nannicini ha indicato quattro parole per declinare la nuova Carta dei valori: emancipazione, cittadinanza, ecologie, Europa.
La manifestazione, che stasera vedrà anche l'intervento di Walter Veltroni, dovrà ridisegnare l'identità del centrosinistra, uscito con le ossa rotte dalle elezioni politiche del 4 marzo. Oltre al segretario Maurizio Martina, alla due giorni parteciperanno tra gli altri il premier spagnolo Pedro Sanchez, il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans, l'economista Lucrezia Reichlin, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, l'ex ministro Graziano Delrio, il capogruppo al Senato Andrea Marcucci e l'europarlamentare Patrizia Toia.
La manifestazione si svolge in vista del congresso, dove dovrebbero sfidarsi per la segreteria Zingaretti, Minniti e con tutta probabilità anche Martina.  "Vinca il migliore". Così l'ex premier Paolo Gentiloni ha risposto, dal palco della Festa del Foglio, al giornalista che indicava alcuni nomi dei candidati per la segreteria del Pd, tra cui Zingaretti e Minniti. Gentiloni era sul palco della convention di Zingaretti due domeniche fa. Questa uscita sembrerebbe indicare un riposizionamento neutrale.

Oltre a un rinnovo della linea politica, il Pd, per uscire dall'attuale fase di difficoltà, deve avere una "profonda discontinuità" nella forma partito, puntando ad una organizzazione "digitale", avendo una propria "piattaforma", sulla quale dovrebbero impegnarsi tutti i candidati al congresso, tipo Rousseau, la piattaforma dei Cinquestelle. Lo ha detto il politologo Mauro Calise intervenendo al Forum su "Democrazia, tecnologia e partiti". "Come si spiega - si è domandato - che Salvini in pochi mesi abbia raddoppiato i propri consensi, almeno stando ai sondaggi? Non dico che si spieghi solo col fatto che faccia costantemente campagna su Facebook, ma in buona parte dipende da questo". Di qui l'invito al Pd a puntare a una "profonda discontinuità con la vecchia forma partito" che è "l'organizzazione dei vecchi partiti socialisti di 100 anni fa. I partiti digitali ci stanno facendo le scarpe", ha aggiunto tra gli applausi della platea. Calise ha ricordato che anche Obama e Macron hanno portato avanti delle campagne elettorali con i social.

"Dobbiamo archiviare la cultura dell'io e riproporre cultura del noi"
e "se vogliamo risalire la china dobbiamo dire agli italiani che abbiamo capito e che cambiamo", ha detto invece il governatore del Lazio e candidato alla segreteria del Pd, Nicola Zingaretti. Sulla Leopolda organizzata dall'ex premier Matteo Renzi, Zingaretti ha sottolineato: "La cosa più importante è avere un dibattito in cui prevale rispetto e capacità di ascolto. La missione deve essere "salviamo l'Italia". Questi che hanno vinto hanno preso voti con delle promesse e poi fanno l'opposto. L'accento della nostra discussione può cambiare". E a chi gli chiedeva se nel Pd non ci siano troppe liti, il governatore ha risposto: "Forse è proprio nel momento congressuale che è positivo che ci siano diverse idee che si confrontano, il problema semmai è che si continua anche dopo il congresso". Comunque "il Pd non ha padroni o società private che decidono chi fa il ministro", mentre Lega e M5s "stanno tradendo i motivi per cui hanno preso voti, da lotta povertà a onestà a vicinanza giovani".

Giorgio Gori, il sindaco di Bergamo, ha fatto un endorsement per Minniti: "Ho trovato in lui il costante richiamo al dialogo coi sindaci, sia sulla gestione dell'immigrazione, sia sulla sicurezza. Questo richiamo per me è una ragione di credibilità della sua candidatura".




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