9 settembre 2022

SettegiorniPD in Regione Lombardia

   La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale La sfera di cristallo

Di fronte alla pesantissima crisi energetica che si sta scatenando su famiglie e imprese, chi guida Regione Lombardia invoca l’intervento dell’Europa e dello Stato, quasi a dire che da qui non si possa fare nulla. Il pensiero non può che andare ai quasi 4 miliardi impiegati dal “Piano Lombardia” per rotonde, marciapiedi e altri interventi che i comuni hanno realizzato negli ultimi due anni. Lo scopo dichiarato era quello di rilanciare l’economia dopo la crisi della pandemia, l’effetto è stato quello di portare a termine progetti che erano da qualche anno chiusi nei cassetti degli uffici comunali. Provate a pensare se quei miliardi fossero stati impiegati per rendere più efficienti dal punto di vista energetico gli edifici lombardi e per promuovere forme più adeguate di illuminazione pubblica e utilizzo dell’energia. Non avremmo risolto il problema del gas, ma avremmo fatto decisi passi avanti verso una Lombardia più sostenibile. Dalla maggioranza di centrodestra, di fronte a queste considerazioni, si limitano ad allargare le braccia e a dire che non potevano certo avere la sfera di cristallo per prevedere quello che sarebbe successo con la guerra e i ricatti di Putin. In realtà, non ci voleva nessuna sfera di cristallo con annessi poteri divinatori, sarebbe stato sufficiente aprire gli occhi e ascoltare tutti coloro che da anni indicano la transizione energetica come l’unica strada per la sopravvivenza non solo della Lombardia, ma dell’intero pianeta. La Lombardia avrebbe le carte in regola per trainare questo cambiamento, ma il centrodestra ha sempre scelto di sostenere filiere e progetti inchiodati a un modello di sviluppo ormai superato, fatto di cemento e consumo, di suolo e non solo. Non serve una sfera di cristallo, serve una visione politica che vada oltre la pura gestione dell’esistente. In Lombardia, da almeno due decenni, non la si vede.

Verso il 25 settembre Come si vota?

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ANCHE LA REGIONE HA I SUOI EXTRAPROFITTI

Dall’idroelettrico canoni su del 50%, il Pd ottiene che vengano utilizzati per il caro bollette
Gli impianti idroelettrici, per legge, pagano un canone alla Regione per l’utilizzo dell’acqua accumulata negli invasi artificiali e utilizzata per la produzione di energia. L’aumento del costo dell’energia ha comportato anche l’aumento di quanto dovuto alla Regione che a luglio ha aggiornato le previsioni di introito, passando da 73 a 106 milioni di euro: 33 milioni in più. Il Pd ha chiesto che siano utilizzati per alleviare le bollette di famiglie e imprese e il Consiglio ha votato a favore. Non è tantissimo (una buona parte dei canoni va agli enti locali) ma è il primo impegno sul caro bollette che si riesce a ottenere dalla giunta Fontana.
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PER LA MAGGIORANZA SCUOLA E DISABILITÀ NON SONO UNA PRIORITÀ

All’avvio del nuovo anno scolastico da Regione Lombardia nessun segnale incoraggiante: bocciata la mozione dem per l’inclusione scolastica e ancora silenzio sulla sicurezza
Comincia un nuovo anno scolastico, ma da Regione Lombardia ancora non arriva nessun segnale incoraggiante: martedì, in aula consiliare, la maggioranza che governa la nostra regione ha bocciato la mozione dem che chiedeva un impegno concreto per l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità e disturbi specifici dell’apprendimento e oggi, a pochissimi giorni dall'inizio ufficiale di tutte le scuole, ancora non sappiamo quali misure siano state previste per un rientro in sicurezza, soprattutto negli istituti professionali che sono di competenza regionale.
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CASE DI RIPOSO A RISCHIO CHIUSURA

Il caro bollette potrebbe mettere in ginocchio il Terzo settore, la giunta intervenga quanto prima
Le case di riposo lombarde hanno lanciato l’allarme: il caro bollette rischia di farle chiudere. E non va meglio per le residenze per disabili. Insomma, il Terzo settore è in crisi. Ma la giunta regionale potrebbe intervenire facilmente, cominciando a coprire effettivamente tutta la retta che Regione dovrebbe stornare alle Rsa. E se questo non dovesse bastare, come ha fatto per l’emergenza Covid, dovrebbe deliberare un sostegno straordinario mirato anche per l’emergenza energia.
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ALLARME MAFIA IN LOMBARDIA

Ancora arresti e sequestri da parte delle forze dell’ordine, questa settimana a Bergamo e Milano, ma le infiltrazioni riguardano tutta la regione
La 'ndrangheta in Lombardia si è insediata ormai in tutte le province, soprattutto in quelle di Milano, Varese, Como, Lecco, Brescia, Pavia e anche Bergamo, dove lunedì i militari dei comandi provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza hanno effettuato 33 arresti per usura, ricettazione e fatture false. Ormai è risaputo che le infiltrazioni crescono insieme alla sofferenza economica e le organizzazioni criminali si arricchiscono proprio approfittando della crisi e delle difficoltà delle aziende. È tempo che politica e istituzioni intervengano sul serio per fermare una volta per tutte questa mano che si allunga sempre di più e che avvelena il tessuto economico e sociale dei nostri territori.
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ENERGIA, COMUNITÀ IN RITARDO

Regione Lombardia non ha ancora individuato il soggetto cui fare riferimento per la costituzione delle Cerl
In un momento di grave crisi come quello attuale, Regione Lombardia avrebbe uno strumento molto importante a disposizione: le Cerl, le Comunità energetiche regionali, utili a produrre e consumare energia mettendo in rete piccole realtà che già posseggono o vogliono installare pannelli solari. Ma, dopo sei mesi dall’approvazione della legge regionale sul tema, la Giunta non ha ancora individuato il soggetto che deve fornire indicazioni per la loro costituzione, perdendo di fatto tempo e un’occasione preziosa.
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UNITI PER LA METROTRANVIA

Il Pd chiede di attivare subito un Tavolo con tutti gli enti interessati per scongiurare la chiusura della Milano- Limbiate
Con un question time presentato giovedì in aula consiliare il Pd ha chiesto alla Regione di attivare un Tavolo per scongiurare la chiusura della metrotranvia Milano-Limbiate, coinvolgendo tutti gli Enti interessati: Comune di Milano, Atm, Comuni di Limbiate, Cormano, Paderno Dugnano, Senago, Varedo, Provincia di Monza e Brianza e Città Metropolitana. Questo per delineare un’azione comune e chiarire quali sono le risorse necessarie per evitare la chiusura di un servizio fondamentale per il territorio.
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