26 ottobre 2019

Servizio Civile Universale, approvato il Piano triennale 2020-2022

«Sono particolarmente soddisfatto dell’esito del paziente e impegnativo lavoro che abbiamo condotto in questi mesi», ha commentato il Ministro Vincenzo Spadafora, 
«e non solo  perché siamo finalmente giunti alla realizzazione del Piano triennale 2020-2022 e del Piano annuale 2020, che aspettavano da troppo tempo di venire alla luce, ma soprattutto per il metodo con cui abbiamo scelto di procedere. Anche nei momenti di discussione più intensi, quando si è trattato di trovare i giusti equilibri tra le esigenze di ciascuno, ci siamo ritrovati nell’approccio costruttivo e propositivo che deve necessariamente animare un mondo come il nostro. Nei prossimi giorni, quando verranno pubblicati i documenti approvati, si potrà apprezzare lo sforzo compiuto per contemperare le priorità del Paese, le esigenze dei territori, la capacità progettuale degli enti, la necessità di garantire un’esperienza di servizio civile che sia effettivamente formativa per i giovani e che ne valorizzi le competenze, e l’opportunità di rafforzare il sistema servizio civile nel suo complesso».

22 ottobre 2019

SettegiorniPD in Regione Lombardia

     La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia

L'Editoriale Che cosa pensano i pendolari quando viaggiano

Che cosa pensa un pendolare mentre calcola il ritardo del treno su cui viaggia per capire se e quando riuscirà arrivare al lavoro? Probabilmente al fatto che l’80 e passa per cento dei convogli in Lombardia sta viaggiando in orario. E probabilmente sorride soddisfatto. Questa pare l’opinione di chi ha la responsabilità politica del trasporto ferroviario lombardo. Ritardi, cancellazioni e disagi sui treni si possono senza alcun dubbio spiegare dal punto di vista tecnico, ma non basta: nel momento in cui un cittadino acquista un biglietto o, meglio ancora, un abbonamento, stipula un contratto con chi gestisce il servizio per conto della regione e ha il diritto di vederne rispettate le condizioni. Se il contratto non viene onorato, viene meno la fiducia tra le parti e per la politica questo è particolarmente grave. Ma non pare che chi governa da decenni la Lombardia se ne dia più di tanta pena.
I tecnici non possono fare miracoli se non hanno indicazioni e prospettive chiare e sostenibili da chi ha la responsabilità politica di programmare il servizio. Anni di mancati investimenti e di scarsa manutenzione delle infrastrutture hanno portato a una situazione difficile, anche a fronte della crescente domanda di trasporto pubblico. La mancanza di programmazione è il più grave errore che la politica può fare.
Per questo il Partito Democratico sarà nelle stazioni e nelle piazze per chiedere un servizio ferroviario più adeguato. Invece di difendere l’indifendibile, Regione Lombardia dovrebbe chiedere scusa ai pendolari e ammettere i propri errori.

20 ottobre 2019

Fermate il massacro del popolo curdo

L'appello di Roberto Saviano per Repubblica, firmato da intellettuali e premi Nobel, in difesa degli abitanti del Nord della Siria attaccati da giorni dalle forze militari turche. Con un impegno: "Non possiamo abbandonare i curdi al loro destino" 
di ROBERTO SAVIANO

In Turchia la parola guerra è vietata: Erdogan e i suoi seguaci hanno attaccato i civili curdi ma hanno chiamato l'invasione militare "operazione": anzi, Operazione Fonte di Pace, con uno sfacciato disprezzo della verità.

Chi parla di guerra dunque è un traditore. Per le poche voci libere in Turchia ci sono ritorsioni atroci, carcere, diffamazione, morte civile. Non è permessa alcuna dissidenza. Il massacro dei curdi, la cancellazione della loro indipendenza, dei loro diritti, dei loro sogni, è presentata da Erdogan come una necessità vitale per il popolo turco.
Ecco, contro tutto questo, contro il racconto falso della realtà l'Europa deve essere unita, forte e coesa. Non possiamo abbandonare i curdi al loro destino. Dopo il tradimento di Trump, l'Europa è l'unico argine possibile per il presente e il futuro.

La causa curda ci riguarda perché le guerre si combattono con armi fabbricate e vendute da noi (tardiva anche se necessaria la presa di posizione dei ministri contro la vendita delle armi), ci riguarda perché i curdi sono stati gli unici in grado di fermare l'avanzata di Isis, ci riguarda perché
la Turchia riceve soldi dall'Europa per fermare i migranti siriani.

Tutto questo ci riguarda perché l'Europa, che qualcuno vorrebbe distruggere, deve dimostrare di esistere come entità politica, territoriale, economica e soprattutto culturale. Un luogo in cui la democrazia esiste e, per quanto in pericolo, resiste.

Hanno promosso l'appello:
Svetlana Aleksievic    Fernando Aramburu    Marc Augé   Martin Caparros    Annie Ernaux
Elena Ferrante  Eugenio Scalfari    Bernard-Henry Levy   Hanif Kureishi   Herta Mueller
Salman Rushdie   Luis Sepúlveda    Mario Vargas Llosa Levante   Alessio Boni   Irvine Welsh
Catherine Dunne Valeria Luiselli   Erri De Luca   Gino Strada   Cecilia Strada
Francesco Vignarca (portavoce Rete Disarmo)



Dal PD avanti tutta per il progetto della metro fino a Vimercate

Con un incontro che ha visto coinvolti i rappresentanti a tutti i livelli del Partito Democratico in Parlamento, Consiglio Regionale, Provincia e dei Comuni coinvolti di Brugherio, Agrate, Concorezzo e Vimercate il 7 ottobre 2019 è emersa una solida condivisione del sostegno al nuovo progetto di collegamento tra Cologno Nord e Vimercate.

Ridurre i costi, accelerare i tempi di realizzazione, garantire un numero di fermate che permetta il collegamento anche tra i comuni e i principali punti attrattivi di lavoro e di aggregazione, garantire frequenza e velocità dei collegamenti.

Questi gli elementi chiave che porteranno a una scelta progettuale che deve avvenire entro ottobre per poter partecipare ai bandi di finanziamento e avere un obiettivo di realizzazione breve, magari collegato alle olimpiadi invernali.

Ci sono tutte le condizioni perché questo sia una delle due priorità sostenute anche dal Comune di Milano. La condivisione tra i diversi enti coinvolti e anche la trasversalità del sostegno politico sono uno dei punti di forza del progetto.

Dalla riunione, tenuta ed organizzata lunedì sera dalla Federazione Provinciale del PD di Monza e Brianza esce anche la divisione dei compiti che vedrà tutti i presenti coinvolti a sollecitare i propri livelli di governo, dal senatore Rampi, al Consigliere Ponti, ai Sindaci fino all'Assessore Granelli che, ancora una volta ha dimostrato disponibilità e concretezza.

19 ottobre 2019

La Lega attacca il PD e i sindaci per coprire il suo fallimento sui trasporti

Gettare fumo negli occhi: è quanto sta facendo la Lega per cercare di gestire le innumerevoli proteste dei 25.000 pendolari ferroviari che dal 1 ottobre si ritrovano un aumento del 40% per lo stesso inqualificabile servizio. È di ieri l’ultimo tentativo, ai limiti della spudoratezza, di cercare di addossare la responsabilità degli aumenti al Partito Democratico e ai sindaci del centrosinistra, a partire da quello di Milano Beppe Sala per arrivare a quelli della nostra provincia, in particolare a Roberto Corti, Alberto Rossi e Roberto Invernizzi, già Presidente della Provincia di Monza Brianza.

Facciamo chiarezza: grazie al lavoro degli amministratori locali e dell'agenzia di bacino, dal 15 luglio è in vigore la tariffazione integrata per i trasporti pubblici, che consente semplificazione e notevoli risparmi a chi utilizza treno, metropolitana, bus e tram in tutta la Città Metropolitana, nella Provincia di Monza Brianza e nel nord di quella di Lodi. Misura che aiuta notevolmente dal punto di vista economico i pendolari che tutti i giorni raggiungono Milano per studio o lavoro, e che infatti ha visto il sostegno convinto del Partito Democratico e di vari sindaci di centrosinistra della nostra provincia. Peccato che il 31 luglio, con una mossa a sorpresa in piena estate, la Lega in Regione Lombardia abbia deliberato che non fosse più possibile acquistare gli abbonamenti solo ferroviari da parte di chi invece del bus o della metro non ha bisogno: questo significa per chi utilizza solo il treno un aumento fino al 40% del costo dell’abbonamento. Il tutto a fronte dello stesso servizio ai limiti della decenza che da anni siamo costretti a vedere.

A fronte delle proteste crescenti e dopo un goffo tentativo da parte di Trenord di rimediare al danno proponendo farraginose procedure per fantomatici rimborsi, la Lega – al governo in Lombardia da 25 anni con i disastrosi risultati che vediamo sia nei trasporti sia in sanità - non trova di meglio da fare che attaccare il Partito Democratico e i sindaci protagonisti.

Da parte nostra, solidarietà ai sindaci attaccati, che hanno lavorato per il bene dei pendolari brianzoli a differenza della Lega che ha aumentato le tariffe del 40% e non fa nulla per migliorare il servizio, e l’impegno a tutti i livelli per cancellare questa ingiustizia.

Federazione provinciale PD di Monza e della Brianza

Una raccolta firme per dire basta a Trenord


18 ottobre 2019

LA NEWSLETTER DI ENRICO BRAMBILLA


Martedì, 15 Ottobre 2019

IL TAGLIO DELLE POLTRONE
L’aspetto più negativo, a mio avviso, della legge con cui è stato ridotto il numero dei parlamentari è la sua “narrazione”. Il solo motivo che ne avrebbe potuto motivare l’opportunità, cioè il rendere più efficienti i lavori delle Camere, non è stato per nulla considerato. Forse lo sarà attraverso la riforma dei regolamenti parlamentari, certamente non con la differenziazione delle funzioni nè col superamento del bicameralismo perfetto. Tutto è stato ridotto alla mera ragione economica: un risparmio poco più che simbolico facilmente ottenibile in altro modo. Ma il punto è proprio questo: ai 5 stelle importava il simbolo, tanto da averlo preteso quale precondizione dell’accordo di governo. E l’equazione seggio parlamentare = poltrona è simbolo manifesto di cultura antiparlamentare, populista, in sintesi antidemocratica. Purtroppo questa è la cultura di fondo ancora prevalente tra i pentastellati: spero che il mio partito dopo aver dovuto bere l’amaro calice ora sappia arginare nuove derive.

15 ottobre 2019

Fermiamoli. Stop alla guerra. Solidarietà con il popolo curdo


Una fiaccolata di solidarietà con il popolo curdo e contro l’offensiva siriana martedì 15 ottobre alle ore 19 al Pantheon: a lanciare l’appello sono forze politiche e sociali, dal Pd a +Europa, da Carlo Calenda ad Articolo 1.

Fermiamoli. Stop alla guerra. Solidarietà con il popolo curdo“, viene spiegato nell’appello: “L’offensiva turca contro il Kurdistan siriano è inaccettabile e rischia di far precipitare la Siria in una nuova spirale di violenze, insicurezza e distruzione che sta già causando i primi morti e migliaia di profughi.

“I curdi”, sottolineano i promotori, “in questi anni sono stati una delle forze sul campo che hanno fermato e sconfitto Daesh e hanno stabilizzato e pacificato il nord-est della Siria. Un attacco ingiustificato contro di loro è inconcepibile e va fermato.

In gioco non c’è solo il futuro di un paese, la Siria, che ha già sofferto troppo, c’è anche la stabilità della regione e la lotta contro il terrorismo di Daesh.

Il voltafaccia del presidente Trump che ha abbandonato le forze curde e il ricatto di Erdogan non devono spaventarci. L’Europa deve rispondere unita e con fermezza a una azione sconsiderata”.

Di qui l’invito: “Scendiamo in piazza al fianco del popolo curdo per dire no alla guerra e per chiedere che l’Italia, insieme agli alleati europei, faccia il possibile nelle sedi europee, NATO e ONU per fermare questa invasione, evitare il disastro umanitario e i rischi di sicurezza.