21 agosto 2010

S.O.S. PAKISTAN

Il Pakistan ha bisogno del nostro aiuto. La solidarietà internazionale al momento è insufficiente per affrontare adeguatamente la straordinaria catastrofe che ha colpito questo paese. Si rischia un ecatombe di persone. I più esposti sono i bambini.

Maurizio Giuliano portavoce dell’ OCHA in Pakistan : “Non c’è acqua potabile per 5 milioni di persone, e non abbiamo i soldi per assistere 8 milioni. Dai 6 agli 8 milioni non hanno cibo”. Per la prima emergenza sono stati stanziati dalla comunità internazionale 460 milioni di dollari, non sono assolutamente sufficienti ed inoltre ne sono arrivati solo 125. Lo scorso anno il Governo Americano ha stanziato 1 miliardo di dollari per la lotta ai talebani del Pakistan. Sembrerebbe che qualcosa non abbia funzionando come avrebbe dovuto. Se pensiamo al terremoto di Haiti in poche ore erano mobilitati eserciti, protezioni civili di tutto il mondo, star del cinema, due ex presidenti degli USA. Non è avvenuto così per il Pakistan.

Cosa manca a questo paese per meritare le stesse umane doverose attenzioni?

Segnaliamo che AGIRE onlus ha lanciato un appello per una raccolta straordinaria di fondi.

Per informarsi, e contribuire fare clic qui: AGIRE APPELLO RACCOLTA FONDI.

20 agosto 2010

Settembre/Ottobre: MOBILITAZIONE PORTA A PORTA NAZIONALE PER INFORMARE I CITTADINI.


Contro i falsi annunci, le bugie, e le opere di distrazione di massa allestite dal Governo Berlusconi, il Pd organizzerà per settembre/ottobre una grande mobilitazione per raggiungere più cittadini possibili. Si tratterà di incontrare i cittadini casa per casa. Lo scopo è informare sui disastri prodotti dall’esecutivo Berlusconi e illustrare la proposta di Governo del Partito Democratrico.
Sarà la più grande manifestazione porta a porta che un partito abbia mai promosso.La manifestazione sarà presentata dal Segretario Bersani alla festa nazionale di Torino.

CL MEETING: il 70% del finanziamento sarà a carico dalla Lombardia.

Formigoni piange miseria ma di fatto conferma di 234mila euro per il meeting di Cl (il movimento cattolico a cui fa riferimento il governatore Lombardo) che prossimamente si svolgerà a Rimini.

In questo grave momento di ristrettezze economiche le poche risorse andrebbero spese con ponderazione e oculatezza ed esclusivamente nell’interesse dei cittadini residenti. Infatti secondo regione Lombardia il 70% degli 800mila visitatori sono lombardi e questo fatto è più che sufficiente per giustificare l’impegno.

Il meeting dell’”Amicizia tra i popoli” (questa è l’esatta definizione della manifestazione di Cl) anche per quest’anno è più semplicemente il meeting dell’ “amicizia tra amici” con buona pace della Lega e di tutti i Lombardi non informati.

Per approfondire ecco il link dell’articolo di Michele Sasso.


18 agosto 2010

SOLIDARIETA' AL PRESIDENTE.


Il Circolo PD di Sulbiate esprime solidarietà al Presidente Giorgio Napolitano accusato in questi giorni ingiustificatamente da importanti esponenti del PDL di tradire la Costituzione.

Il presidente Napolitano non si è mai piegato a nessuna pressione, e svolge il suo mandato onorando la Costituzione.


La Costituzione non è una legge ad personam, ma è la Legge di un popolo intero.

Non si interpreta secondo convenienza, né si intende in modo discrezionale per favorire i disegni di qualcuno ora in chiare difficoltà, ma, rigorosamente si applica nell’interesse di tutti gli italiani.


Nell’Art. 1 la nostra Carta Costituzionale dice che la sovranità appartiene al popolo, ma aggiunge anche, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

Forme e limiti a quanto pare non graditi da Berlusconi e dal suo Governo.


La Costituzione Italiana va rispettata.

Il Capo della Stato è il suo autorevole custode e il più autentico e rigoroso interprete.


Presidente Napolitano, mortificati per quanto sta accadendo, siamo con Lei.


La Costituzione ART. 87

Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale.


17 agosto 2010

Foto notizia Sulbiate: Parcheggio o piscina?


A cantiere non ancora ultimato il recente parcheggio adiacente al Cimitero dopo i temporali degli ultimi giorni si è trasformato in un nuovo laghetto Bianzolo o per i più spiritosi in pubblica piscina per allietare gli ultimi giorni di Agosto per tutti i sulbiatesi rimasti in paese.
Alcuni, armati di costume e asciugamano ieri pensavano di poter fare il bagno, ma non essendo presente nessun bagnino hanno preferito non correre il rischio.
La sicurezza prima di tutto! ;-)

Pubblicato da Virus

Terremoti Marche-Umbria e Abruzzo: ricostruzioni a confronto.

12 agosto 2010

AMIANTO IN 2400 SCUOLE ITALIANE. Cinque edifici su 100 sono contaminati.


Anche se il problema non riguarda la scuola di Sulbiate pubblichiamo l’articolo del Messaggero del 09/08 che ben denuncia il grave rischio della presenza dell’amianto in 2400 edifici scolastici italiani.

I 358 milioni di euro stanziati per la messa in sicurezza sono stati cancellati nell’ultima manovra finanziaria.

La sicurezza della salute dei ragazzi e dei lavoratori che vivono in queste strutture, per questo governo, non sono una priorità ma una spesa accessoria da tagliare e per fare cassa.



IL MESSAGGERO ROMA (9 agosto) -

L’amianto nelle scuole dei nostri ragazzi è uno scandalo lungo

almeno 18 anni, una di quelle vergogne che rispuntano a intervalli lunghissimi, che una

legge avrebbe dovuto cancellare -la legge n. 257, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del

13 aprile 1992- e invece neanche la legge ce l’ha fatta.

Se la norma fosse stata applicata e rispettata -se cioè, oltre che dichiarare fuori legge

l’amianto, si fosse proceduto a una seria operazione di bonifica- non saremmo oggi qui

a osservare il baratro nel quale siamo finiti: 2.400 scuole italiane sono ancora a rischio,

c’è amianto nelle loro strutture. Sui tetti, nelle palestre, nei muri è stata accertata la

presenza di quel materiale molto comune e molto usato negli anni del Boom «per la

sua resistenza al calore e la sua struttura fibrosa», che provoca con le sue polveri -

ormai è fin troppo accertato- tumori della pleura e carcinoma polmonare.

Duemilaquattrocento scuole su 41.902 edifici scolastici sparsi per la nostra Penisola.

Vuol dire che cinque scuole su cento -e anche qualcosa di più- aprono i battenti ogni

mattina, facendo correre agli alunni, agli insegnanti, a tutto il personale questo terribile

rischio. Il dato è tremendamente serio, contenuto in dossier riservato del Ministero

della pubblica istruzione che fa il punto sullo stato -disastroso- dell’edilizia scolastica

italiana.

Un dossier che fotografa bene il dramma dell’amianto soprattutto quando fornisce i dati

sugli anni di costruzione degli edifici scolastici. Il 44 per cento delle scuole oggi aperte

e funzionanti in Italia, infatti, sono state costruite fra il 1961 e il 1980, una su due o

poco meno. Negli anni cui l’amianto andava che era un piacere, formidabile garanzia di

isolamento termico e acustico, quasi un piccolo mito di “modernità”. E pensare che già

allora eravamo molto indietro. La prima nazione al mondo -dicono i libri- a riconoscere

la natura cancerogena dell’amianto e a prevedere un risarcimento per i lavoratori

danneggiati fu addirittura la Germania nazista nel 1943.

«Ma in quegli anni, per l’incremento demografico galoppante -ricorda Lello Macro, delle

segreteria nazionale della Uil scuola, fonte inesauribile di dati sull’edilizia scolastica

italiana- bisognava costruire tante nuove scuole e soprattutto costruirle in fretta. Così,

senza troppi scrupoli, si fece massiccio ricorso all’amianto». E dopo? «Fortuna ha

voluto che comuni e province -ricorda ancora Macro- decidessero di fare da soli,

nonostante l’assenza di divieti e di controlli, e di realizzare nuove scuole secondo i

nuovi dettami, e cioè senza amianto». Ma sono soltanto il 23 per cento del totale quelle

costruite dal 1980 in poi.

Eppure c’è stato un giorno della primavera scorsa -il 29 aprile per l’esattezza- in cui la

soluzione del problema è sembrata davvero a un passo. Quel giorno il ministro

dell’Istruzione Mariastella Gelmini volle esprimere pubblicamente la sua «massima

Il Messaggero articolo Page 1 of 2

http://www.ilmessaggero.it/stampa_articolo.php?id=114086 10/08/2010

soddisfazione per l’intesa politica raggiunta dopo l’incontro al ministero degli Affari

regionali con il ministro Fitto e il sottosegretario alle Infrastrutture Mantovani per lo

sblocco di 350 milioni di euro a favore del piano straordinario per la messa in sicurezza

degli edifici scolastici».

«Messa in sicurezza», quindi, anche dall’amianto, con la completa rimozione delle

strutture pericolose in tutte le 2.400 scuole segnalate. Sembrava fatta, poco poteva

interessare -in quel momento- che i 350 milioni fossero lo stralcio di uno stralcio, che i

fondi per l’edilizia scolastica italiana continuavano ad arrivare così, in maniera

sporadica e disorganica. C’erano i soldi per l’amianto e questo bastava.

Tre mesi dopo, la doccia fredda. I 350 milioni di euro -358 per la precisione- sono

svaporati dalla manovra finanziaria appena approvata. Potrebbero anche essere

reinseriti nella manovra “invernale” per il 2011-2013, ma per adesso non ci sono. Come

è svanita la speranza -e chissà mai se tornerà- di togliere l’amianto dalle nostre scuole.

Scuole che stanno per riaprire come se nulla fosse accaduto, scuole nelle quali già dal

dicembre scorso è scaduta l’ultima proroga che forniva a enti locali e capi d’istituto una

sorta di “copertura legislativa” a proteggerli dalla mancata messa in regola delle

strutture. «Oggi dovrebbero solo segnalare le magagne e chiudere tutto» sintetizza

Osvaldo Roman, anche lui grande esperto di edilizia scolastica, per dieci anni membro

del Consiglio superiore della Pubblica istruzione.

Secondo i dati degli ultimi rapporti ufficiali il rischio amianto ha una diffusione per aree

della Penisola esattamente inversa a quella delle carenze di edilizia scolastica in

generale. E’ al Nord infatti che si tocca il picco più alto, il 10 per cento degli edifici. Al

centro meno dell’uno per cento, al Sud pure, mentre nelle Isole la percentuale di scuole

a rischio amianto supera di poco il 3 per cento.

Ma a rileggere le cronache di questo anno scolastico appena trascorso l’allarme è

generale. A Roma è scoppiato il caso della “Bitossi”, una scuola media della Balduina: i

genitori hanno denunciato presenza di amianto nella pavimentazione. E sempre a

Roma l’amianto è stato segnalato all’Istituto “Villa Flaminia” -dove poi è partita una

bonifica- alla media “Anna Magnani”,al liceo del Cinema “Rossellini” e perfino al

“Tasso”.

Poi Milano, dove anche grazie a rilevazioni aree è stata accertata la presenza di

amianto in 34 scuole e avviata la bonifica. Ma altri 15 istituti sarebbero a rischio. E a

Palermo, in almeno due scuole -la media “Domenico Scinà“ e il professionale “Luigi

Einaudi”- ci sono stati giorni di scioperi e assemblee, senza che la bonifica sia stata

ancora avviata.

Infine Torino, forse la situazione più difficile, dove la Procura sta indagando sulla morte

di 27 docenti, nel sospetto che sia legata alla presenza di amianto nelle aule. Tutto è

partito da Domenico Mele, maestro in pensione delle elementari “Don Milani”, colpito

da un tumore «riconducibile al prolungato contatto con l’amianto». Prima di morire, due

anni fa, a 76 anni, volle farsi ascoltare dai magistrati. E a loro rivelò che i lavori di

bonifica in quella scuola erano stati fatti, sì, «ma quando la scuola era in piena attività

con insegnati e scolari presenti». Ecco, in Italia l’amianto si combatte ancora così.