Il Pakistan ha bisogno del nostro aiuto. La solidarietà internazionale al momento è insufficiente per affrontare adeguatamente la straordinaria catastrofe che ha colpito questo paese. Si rischia un ecatombe di persone. I più esposti sono i bambini.
Maurizio Giuliano portavoce dell’ OCHA in Pakistan : “Non c’è acqua potabile per 5 milioni di persone, e non abbiamo i soldi per assistere 8 milioni. Dai 6 agli 8 milioni non hanno cibo”. Per la prima emergenza sono stati stanziati dalla comunità internazionale 460 milioni di dollari, non sono assolutamente sufficienti ed inoltre ne sono arrivati solo 125. Lo scorso anno il Governo Americano ha stanziato 1 miliardo di dollari per la lotta ai talebani del Pakistan. Sembrerebbe che qualcosa non abbia funzionando come avrebbe dovuto. Se pensiamo al terremoto di Haiti in poche ore erano mobilitati eserciti, protezioni civili di tutto il mondo, star del cinema, due ex presidenti degli USA. Non è avvenuto così per il Pakistan.
Cosa manca a questo paese per meritare le stesse umane doverose attenzioni?
Segnaliamo che AGIRE onlus ha lanciato un appello per una raccolta straordinaria di fondi.
Contro i falsi annunci, le bugie, e le opere di distrazione di massa allestite dal Governo Berlusconi, il Pd organizzerà per settembre/ottobre una grande mobilitazione per raggiungere più cittadini possibili. Si tratterà di incontrare i cittadini casa per casa. Lo scopo è informare sui disastri prodotti dall’esecutivo Berlusconi e illustrare la proposta di Governo del Partito Democratrico. Sarà la più grande manifestazioneporta a porta che un partito abbia mai promosso.La manifestazione sarà presentata dal Segretario Bersani alla festa nazionale di Torino.
Formigoni piange miseria ma di fatto conferma di 234mila euro per il meeting di Cl (il movimento cattolico a cui fa riferimento il governatore Lombardo) che prossimamente si svolgerà a Rimini.
In questo grave momento di ristrettezze economiche le poche risorse andrebbero spese con ponderazione e oculatezza ed esclusivamente nell’interesse dei cittadini residenti. Infatti secondo regione Lombardia il 70% degli 800mila visitatori sono lombardi e questo fatto è più che sufficiente per giustificare l’impegno.
Il meeting dell’”Amicizia tra i popoli” (questa è l’esatta definizione della manifestazione di Cl) anche per quest’anno è più semplicemente il meeting dell’ “amicizia tra amici” con buona pace della Lega e di tutti i Lombardi non informati.
Il Circolo PD di Sulbiate esprime solidarietà al Presidente Giorgio Napolitano accusato in questi giorni ingiustificatamente da importanti esponenti del PDL di tradire la Costituzione.
Il presidente Napolitano non si è mai piegato a nessuna pressione, e svolge il suo mandato onorando la Costituzione.
La Costituzione non è una legge ad personam, ma è la Legge di un popolo intero.
Non si interpreta secondo convenienza, né si intende in modo discrezionale per favorire i disegni di qualcuno ora in chiare difficoltà, ma, rigorosamente si applica nell’interesse di tutti gli italiani.
Nell’Art. 1 la nostra Carta Costituzionale dice che la sovranità appartiene al popolo, ma aggiunge anche, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Forme e limiti a quanto pare non graditi da Berlusconi e dal suo Governo.
La Costituzione Italiana va rispettata.
Il Capo della Stato è il suo autorevole custode e il più autentico e rigoroso interprete.
Presidente Napolitano, mortificati per quanto sta accadendo, siamo con Lei.
La Costituzione ART. 87
Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale.
A cantiere non ancora ultimato il recente parcheggio adiacente al Cimitero dopo i temporali degli ultimi giorni si è trasformato in un nuovo laghetto Bianzolo o per i più spiritosi in pubblica piscina per allietare gli ultimi giorni di Agosto per tutti i sulbiatesi rimasti in paese. Alcuni, armati di costume e asciugamano ieri pensavano di poter fare il bagno, ma non essendo presente nessun bagnino hanno preferito non correre il rischio. La sicurezza prima di tutto! ;-)
Anche se il problema non riguarda la scuola di Sulbiate pubblichiamo l’articolo del Messaggero del 09/08 che ben denuncia il grave rischio della presenza dell’amianto in 2400 edifici scolastici italiani.
I 358 milioni di euro stanziati per la messa in sicurezza sono stati cancellati nell’ultima manovra finanziaria.
La sicurezza della salute dei ragazzi e dei lavoratori che vivono in queste strutture, per questo governo, non sono una priorità ma una spesa accessoria da tagliare e per fare cassa.
IL MESSAGGERO ROMA (9 agosto) -
L’amianto nelle scuole dei nostri ragazzi è uno scandalo lungo
almeno 18 anni, una di quelle vergogne che rispuntano a intervalli lunghissimi, che una
legge avrebbe dovuto cancellare -la legge n. 257, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del
13 aprile 1992- e invece neanche la legge ce l’ha fatta.
Se la norma fosse stata applicata e rispettata -se cioè, oltre che dichiarare fuori legge
l’amianto, si fosse proceduto a una seria operazione di bonifica- non saremmo oggi qui
a osservare il baratro nel quale siamo finiti: 2.400 scuole italiane sono ancora a rischio,
c’è amianto nelle loro strutture. Sui tetti, nelle palestre, nei muri è stata accertata la
presenza di quel materiale molto comune e molto usato negli anni del Boom «per la
sua resistenza al calore e la sua struttura fibrosa», che provoca con le sue polveri -
ormai è fin troppo accertato- tumori della pleura e carcinoma polmonare.
Duemilaquattrocento scuole su 41.902 edifici scolastici sparsi per la nostra Penisola.
Vuol dire che cinque scuole su cento -e anche qualcosa di più- aprono i battenti ogni
mattina, facendo correre agli alunni, agli insegnanti, a tutto il personale questo terribile
rischio. Il dato è tremendamente serio, contenuto in dossier riservato del Ministero
della pubblica istruzione che fa il punto sullo stato -disastroso- dell’edilizia scolastica
italiana.
Un dossier che fotografa bene il dramma dell’amianto soprattutto quando fornisce i dati
sugli anni di costruzione degli edifici scolastici. Il 44 per cento delle scuole oggi aperte
e funzionanti in Italia, infatti, sono state costruite fra il 1961 e il 1980, una su due o
poco meno. Negli anni cui l’amianto andava che era un piacere, formidabile garanzia di
isolamento termico e acustico, quasi un piccolo mito di “modernità”. E pensare che già
allora eravamo molto indietro. La prima nazione al mondo -dicono i libri- a riconoscere
la natura cancerogena dell’amianto e a prevedere un risarcimento per i lavoratori
danneggiati fu addirittura la Germania nazista nel 1943.
«Ma in quegli anni, per l’incremento demografico galoppante -ricorda Lello Macro, delle
segreteria nazionale della Uil scuola, fonte inesauribile di dati sull’edilizia scolastica
italiana- bisognava costruire tante nuove scuole e soprattutto costruirle in fretta. Così,
senza troppi scrupoli, si fece massiccio ricorso all’amianto». E dopo? «Fortuna ha
voluto che comuni e province -ricorda ancora Macro- decidessero di fare da soli,
nonostante l’assenza di divieti e di controlli, e di realizzare nuove scuole secondo i
nuovi dettami, e cioè senza amianto». Ma sono soltanto il 23 per cento del totale quelle
costruite dal 1980 in poi.
Eppure c’è stato un giorno della primavera scorsa -il 29 aprile per l’esattezza- in cui la
soluzione del problema è sembrata davvero a un passo. Quel giorno il ministro
dell’Istruzione Mariastella Gelmini volle esprimere pubblicamente la sua «massima