20 settembre 2019
18 settembre 2019
Perché i migranti scappano da casa loro
La povertà in Nigeria, il terrorismo in Mali, le guerre che lacerano il paese nel Sudan. E ancora, i migranti «invisibili» dalla Tunisia e la repressione in Afghanistan. Dietro alla fuga di milioni di cittadini ci sono motivi che ignoriamo. O non riusciamo ancora a capire
di Valentina Furlanetto - ilsole24ore.com
Veniva dal Mali, aveva 14 anni e la speranza, sotto forma di una pagella scolastica, cucita nella giacca. Veniva dal Mali ed è morto nel Mediterraneo il 18 aprile 2015. A raccontare la storia di questo piccolo naufrago è stata Cristina Cattaneo, medico legale che negli ultimi anni si è occupata di riconoscere i corpi dei migranti annegati in mare.
Ci sono domande che ci facciamo poco. Ad esempio perchè quel ragazzino venisse dal Mali. Perché sui barconi che arrivano (sempre meno per la verità) non ci siano mai ragazzini (o uomini o donne) della Namibia, del Rwanda, del Botswana o anche della poverissima Sierra Leone. Ma ci sono spesso cittadini del Sudan, della Nigeria, dell'Eritrea, del Mali. Se ci facessimo queste domande scopriremmo che dai paesi in cui convivono pacificamente gruppi etnici e religiosi diversi (come in Sierra Leone) dove c'è un'economia vivace e governi stabili e poco corrotti (come in Bostwana) e nessuna crisi idrica o ambientale (come in Rwanda) nessuno vuole andarsene.
Nessuno lascia casa se sta bene a casa sua. Nessun quattordicenne si mette nella giacca una pagella e affronta il deserto, le carceri libiche, il rischio concreto di affogare se sta bene a casa sua. Allora perché alcuni scappano? Il continente africano è composto da 54 paesi. Molti non li sentiamo mai nominare perchè da quei paesi nessuno arriva sotto casa nostra. Altri paesi attraversano crisi profonde umanitarie, politiche, economiche, climatiche o nella sfera dei diritti umani. Ed è da questi e per queste ragioni che si creano i flussi migratori.
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di Valentina Furlanetto - ilsole24ore.com
Veniva dal Mali, aveva 14 anni e la speranza, sotto forma di una pagella scolastica, cucita nella giacca. Veniva dal Mali ed è morto nel Mediterraneo il 18 aprile 2015. A raccontare la storia di questo piccolo naufrago è stata Cristina Cattaneo, medico legale che negli ultimi anni si è occupata di riconoscere i corpi dei migranti annegati in mare.
Ci sono domande che ci facciamo poco. Ad esempio perchè quel ragazzino venisse dal Mali. Perché sui barconi che arrivano (sempre meno per la verità) non ci siano mai ragazzini (o uomini o donne) della Namibia, del Rwanda, del Botswana o anche della poverissima Sierra Leone. Ma ci sono spesso cittadini del Sudan, della Nigeria, dell'Eritrea, del Mali. Se ci facessimo queste domande scopriremmo che dai paesi in cui convivono pacificamente gruppi etnici e religiosi diversi (come in Sierra Leone) dove c'è un'economia vivace e governi stabili e poco corrotti (come in Bostwana) e nessuna crisi idrica o ambientale (come in Rwanda) nessuno vuole andarsene.
Nessuno lascia casa se sta bene a casa sua. Nessun quattordicenne si mette nella giacca una pagella e affronta il deserto, le carceri libiche, il rischio concreto di affogare se sta bene a casa sua. Allora perché alcuni scappano? Il continente africano è composto da 54 paesi. Molti non li sentiamo mai nominare perchè da quei paesi nessuno arriva sotto casa nostra. Altri paesi attraversano crisi profonde umanitarie, politiche, economiche, climatiche o nella sfera dei diritti umani. Ed è da questi e per queste ragioni che si creano i flussi migratori.
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16 settembre 2019
SettegiorniPD in Regione Lombardia
La Newsletter del Partito Democratico del Consiglio regionale della Lombardia
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14 settembre 2019
Rapporto. Onu: in Libia la polizia vende i profughi ai trafficanti, ma l'Europa tace
Nello Scavo venerdì 13 settembre 2019 - Avvenire.it
Un meccanismo diabolico che produce guadagni illeciti, torture, stupri e sparizioni di massa senza che nessuno si senta in dovere di intervenire
L'Onu ha le prove: «La Guardia costiera libica trasferisce migranti in centri di detenzione non ufficiali», dove si ritiene che funzionari del governo «vendano i migranti ai trafficanti». Non prima di avere torturato, schiavizzato, stuprato. L’ultimo rapporto del segretario generale sulla Libia è già sul tavolo del procuratore del Tribunale internazionale dell’Aja. E non piacerà ai leader europei.
I crimini sono stati documentati e riassunti nelle 17 pagine che costituiscono un pesante atto d’accusa che Antonio Guterres ha messo nero su bianco, dopo avere raccolto le informazioni di tutte le agenzie Onu sul campo, coordinate dall’Unsmil, la missione delle Nazioni Unite a Tripoli. La sequenza di violazioni chiama in causa la responsabilità di quei Paesi, come l’Italia, che finanziano ed equipaggiano a fondo perduto le autorità libiche, senza mai riuscire a ottenere neanche il minimo impegno per il rispetto dei diritti fondamentali. Il 7 giugno l’Alto commissario per i diritti umani «ha invitato il governo di accordo nazionale - rivela Guterres - a lanciare immediatamente un’indagine indipendente per individuare le persone scomparse». Centinaia di migranti intercettati in mare, infatti, vengono regolarmente fatti sparire. Ma dell’inchiesta, nessuno sa nulla.
Un meccanismo diabolico che produce guadagni illeciti, torture, stupri e sparizioni di massa senza che nessuno si senta in dovere di intervenire
L'Onu ha le prove: «La Guardia costiera libica trasferisce migranti in centri di detenzione non ufficiali», dove si ritiene che funzionari del governo «vendano i migranti ai trafficanti». Non prima di avere torturato, schiavizzato, stuprato. L’ultimo rapporto del segretario generale sulla Libia è già sul tavolo del procuratore del Tribunale internazionale dell’Aja. E non piacerà ai leader europei.
I crimini sono stati documentati e riassunti nelle 17 pagine che costituiscono un pesante atto d’accusa che Antonio Guterres ha messo nero su bianco, dopo avere raccolto le informazioni di tutte le agenzie Onu sul campo, coordinate dall’Unsmil, la missione delle Nazioni Unite a Tripoli. La sequenza di violazioni chiama in causa la responsabilità di quei Paesi, come l’Italia, che finanziano ed equipaggiano a fondo perduto le autorità libiche, senza mai riuscire a ottenere neanche il minimo impegno per il rispetto dei diritti fondamentali. Il 7 giugno l’Alto commissario per i diritti umani «ha invitato il governo di accordo nazionale - rivela Guterres - a lanciare immediatamente un’indagine indipendente per individuare le persone scomparse». Centinaia di migranti intercettati in mare, infatti, vengono regolarmente fatti sparire. Ma dell’inchiesta, nessuno sa nulla.
11 settembre 2019
8 settembre 2019
4 settembre 2019
GOVERNO CONTE BIS
• Interno: Luciana Lamorgese (tecnica, 66 anni, lucana);
• Economia e Finanze: Roberto Gualtieri (Pd, 53 anni, romano);
• Affari Esteri e Cooperazione internazionale: Luigi Di Maio (M5S, 33 anni, campano);
• Lavoro e Politiche Sociali: Nunzia Catalfo (M5S, 52 anni, siciliana);
• Sviluppo Economico: Stefano Patuanelli (M5S, 45 anni, triestino);
• Difesa: Lorenzo Guerini (Pd, 52 anni, lombardo);
• Rapporti con il Parlamento: Federico D’Incà (M5S, 43 anni, veneto);
• Innovazione: Paola Pisano (M5S, 42 anni, piemontese);
• Pubblica Amministrazione: Fabiana Dadone (M5S, 35 anni, piemontese);
• Affari regionali: Francesco Boccia (Pd, 51 anni,pugliese);
• Sud: Giuseppe Provenzano (Pd, 37 anni, siciliano);
• Pari Opportunità e Famiglia: Elena Bonetti (Pd, 45 anni, lombarda);
• Affari europei: Vincenzo Amendola (Pd, 45 anni, campano);
• Giustizia: Alfonso Bonafede (M5S, 43 anni, siciliano);
• Ambiente: Sergio Costa (M5S, 60 anni, campano);
• Infrastrutture e Trasporti: Paola De Micheli (Pd, 46 anni, emiliana);
• Politiche Agricole, Alimentari e Forestali: Teresa Bellanova (Pd, 61 anni);
• Istruzione, Università e Ricerca: Lorenzo Fioramonti (M5S, 42 anni, romano);
• Beni e Attività Culturali e Turismo: Dario Franceschini (Pd, 60 anni, lombardo);
• Salute: Roberto Speranza (Leu, 40 anni, lucano);
• Sport e Politiche Giovanili: Vincenzo Spadafora (M5S, 45 anni, campano).
• Sottosegretario alla presidenza del Consiglio: Riccardo Fraccaro (M5S, 38 anni, veneto).
2 settembre 2019
Con Sassoli il Pd garantisce l’Italia in Europa
Sassoli presidente del Parlamento europeo. Indubbiamente una bella notizia e un grande successo del nostro Paese, con il Partito Democratico che ha garantito all’Italia una figura autorevole.
Il segretario Zingaretti dalle pagine del suo sito: “Condivido le parole del presidente Mattarella sull’orgoglio dell’Italia. Sulle nomine dei vertici Ue governo ha sbagliato tutto per tanti motivi: si è privilegiato il blocco, quello di Visegrad, prediligendo i suoi interessi e non degli italiani. Si è detto no a Timmermans per poi sostenere una candidatura caratterizzata dal rigore, dai conti che questo governo diceva di voler combattere. È un errore che l’Italia pagherà e credo che questa sia una grande responsabilità. Continuiamo a vivere nell’incertezza: l’entusiasmo della maggioranza per la procedura di infrazione evitata è fuori luogo perché i conti arriveranno a ottobre. Occorre dire la verità: il governo ha preso atto che i rilievi dell’Ue erano veri e ha fatto una manovra correttiva ma le manovre non creano lavoro e sviluppo. Intanto però nessuno si illuda perché i conti arriveranno ad ottobre. Noi vigileremo affinché nella manovra di ottobre non ci siano tagli a sanità, scuola e welfare. Per fortuna il Pd sta giocando una sua partita in Europa. Anche di questo parleremo nell’assemblea del 13 luglio che avrà come cuore la Costituente delle Idee”.
Il segretario Zingaretti dalle pagine del suo sito: “Condivido le parole del presidente Mattarella sull’orgoglio dell’Italia. Sulle nomine dei vertici Ue governo ha sbagliato tutto per tanti motivi: si è privilegiato il blocco, quello di Visegrad, prediligendo i suoi interessi e non degli italiani. Si è detto no a Timmermans per poi sostenere una candidatura caratterizzata dal rigore, dai conti che questo governo diceva di voler combattere. È un errore che l’Italia pagherà e credo che questa sia una grande responsabilità. Continuiamo a vivere nell’incertezza: l’entusiasmo della maggioranza per la procedura di infrazione evitata è fuori luogo perché i conti arriveranno a ottobre. Occorre dire la verità: il governo ha preso atto che i rilievi dell’Ue erano veri e ha fatto una manovra correttiva ma le manovre non creano lavoro e sviluppo. Intanto però nessuno si illuda perché i conti arriveranno ad ottobre. Noi vigileremo affinché nella manovra di ottobre non ci siano tagli a sanità, scuola e welfare. Per fortuna il Pd sta giocando una sua partita in Europa. Anche di questo parleremo nell’assemblea del 13 luglio che avrà come cuore la Costituente delle Idee”.
1 settembre 2019
31 agosto 2019
C'è un'Italia più bella a cui vogliamo dare voce
Abbiamo espresso al Presidente della Repubblica il sostegno al tentativo di dare vita a un nuovo governo con una nuova maggioranza politica. Alla luce degli equilibri parlamentari, abbiamo riferito al Presidente di aver accettato la proposta del Movimento Cinque Stelle di indicare, in quanto partito di maggioranza relativa, il nome del Presidente del Consiglio dei Ministri. Questo nome c'è stato indicato dal Movimento 5 Stelle nei giorni scorsi.
Abbiamo altresì risolutamente confermato al Presidente Mattarella, in sintonia con quanto detto in occasione del nostro primo incontro, l'esigenza di costituire un governo di svolta e di discontinuità per questo Paese.
A seguito di un confronto tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle, nei giorni scorsi abbiamo definito un primo comune contributo politico e di indirizzo da offrire al Presidente incaricato.
Deve essere chiaro che non c'è alcuna staffetta da proseguire e non c'è alcun testimone da raccogliere. C'è semmai una nuova sfida da cominciare. L'inizio per l'Italia di una nuova stagione politica, civile e sociale.
Abbiamo altresì risolutamente confermato al Presidente Mattarella, in sintonia con quanto detto in occasione del nostro primo incontro, l'esigenza di costituire un governo di svolta e di discontinuità per questo Paese.
A seguito di un confronto tra Partito Democratico e Movimento Cinque Stelle, nei giorni scorsi abbiamo definito un primo comune contributo politico e di indirizzo da offrire al Presidente incaricato.
Deve essere chiaro che non c'è alcuna staffetta da proseguire e non c'è alcun testimone da raccogliere. C'è semmai una nuova sfida da cominciare. L'inizio per l'Italia di una nuova stagione politica, civile e sociale.
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