“L'essenza dell'ottimismo non è soltanto guardare al di là della situazione presente, ma è una forza vitale, la forza di sperare quando gli altri si rassegnano, la forza di tenere alta la testa quando sembra che tutto fallisca, la forza di sopportare gli insuccessi, una forza che non lascia mai il futuro agli avversari, il futuro lo rivendica da se.”
Dietrich Bonhoffer *
*Pastore luterano tedesco che si oppose attivamente al regime nazista. Poteva salvarsi rimanendo all’estero non lo fece ma per coerenza prese una nave e tornò in patria per essere vicino alla sua gente e aiutare il suo paese. Fu uno dei cospiratori che volevano fermare Hitler. Venne impiccato nel campo di concentramento di Flossenbürg all'alba del 9 aprile 1945, pochi giorni prima della fine della guerra. Premessa: Decido di candidarmi non per ambizione né per convinzione personale ma per senso di responsabilità e perché voglio bene a questo circolo e credo all’importanza del suo lavoro.
Urgenza di nuova politica. Condiderazioni generali. Oggi più che mai la Politica, ha bisogno di persone nuove, con visione ampia, che guardano con coraggio e con fiducia al futuro, in grado di immaginare orizzonti lontani ma raggiungibili e possibili. Persone che non si limitano ad attingere dal passato le esperienze migliori, ma lasciandosi interpellare dalle stesse, le rielaborano, le rinnovano, le attualizzano sulla base delle conoscenze e delle esperienze personali e collettive, e alla luce delle complessità per le soluzioni richieste dagli inediti problemi del nostro tempo. Occorrono persone che hanno l’ardire di rischiare, di proporre e di indicare strade nuove, perché quelle del passato, sono evidentemente inadeguate, e insufficienti. Questa denuncia non vale solo per la politica nazionale, ma secondo il mio modesto parere, si rivolge in particolare anche alla politica locale, e ancora di più interpella quella dei piccoli centri, dove spesso è più difficile estirpare il tarlo della conservazione, e modificare radicate abitudini retaggio di vecchie procedure. E’ necessario rinnovare lo stile dell’agire politico di una classe dirigente, che si è formata secondo logiche del secolo passato e forse per questo ancora oggi vittima di fantasmi e di categorie politiche che da qualche tempo non esistono più. Un reale rinnovamento politico sarà veramente tale se saprà confrontarsi con le persone e intercettare urgenze, speranze e bisogni reali. Non dovrà essere autoreferenziale e dovrà partire dal basso, quindi, dal livello municipale e comunale. Il livello politico di cui ci dobbiamo occupare. Il nostro Circolo pur riconoscendo la diversità di ruolo e di competenze tra i due ambiti in cui è presente ed attivo, quello amministrativo con i suoi cinque eletti, e quello “politico militante” con i partecipanti al circolo, deve individuare tra le sue priorità e tra le sue principali ragioni d’essere, l’ urgenza del rinnovamento, per mostrare concretamente il suo tratto di novità e qualificare ancora di più la presenza e l’azione politica in paese. Se il Pd nasce con l’ambizione e l’idea l’ispirazione di fare l’Italia nuova(il discorso di Veltroni al Lingotto), il circolo locale di Sulbiate, idealmente si deve impegnare a immaginare e costruire una Sulbiate nuova. Possiamo fare la nostra parte. Dobbiamo operare non solo per la realizzazione del programma, per cui ci siamo impegnati, ma coinvolgendo i nostri alleati, amici e compagni di viaggio, con i quali condividiamo un importante tessuto comune di valori e principi fondamentali, come la solidarietà, l’accoglienza, la comunità, il volontariato…(e i valori sono l’ambito, nel quale è possibile e necessario sfidare la destra) per essere ancora più qualificante dovrà ottenere risultati positivi anche nella direzione dell’innovazione. Perché a fine mandato, uno dei criteri con cui saremo giudicati dagli elettori sarà il grado d’innovazione di politica locale che la nostra presenza in amministrazione ha saputo produrre. La responsabilità di rinnovare grava principalmente sulle nostre spalle, perché della squadra di governo rappresentiamo la novità. Mancando questo risultato il Pd di Sulbiate perderebbe buona parte della sua credibilità politica, con conseguenti e imprevedibili danni per il suo futuro. Abbiamo la necessità della novità, contro la conservazione e contro un modello e un metodo di intendere e fare politica, personalistico e autoreferenziale. Occorre invece una nuova Visione, che sappia interrogare le intelligenze, la coscienza dei nostri concittadini, coinvolgendoli e responsabilizzandoli direttamente nell’elaborazione delle decisioni finali che riguardano il loro quartiere, il paese, e più in generale la vita di tutti i giorni, aumentando e favorendo possibilità di partecipazione, di ascolto e d’incontro, non solo formale e di facciata ma praticabile, sostanziale, concreta, reale.
Formazione morale e civica dei cittadini.
La politica locale, per sua natura e definizione, si deve sì occupare in modo pragmatico ed efficiente dei contingenti problemi locali, ma non può chiudere gli occhi rispetto a tutto ciò che la circonda anche se apparentemente lontano e irrilevante ai fini dell’ordinaria amministrazione. La politica locale, in altri termini, non più fingersi neutra, sempre e comunque sopra le parti, onnicomprensiva delle diverse istanze e sensibilità. La politica locale, di partito o di lista civica che sia, non può esimersi dal compito di responsabilità di formazione civica, volta alla crescita della coscienza critica e politica dei suoi cittadini, senza mancare una sua importante missione. Le urgenze cui far fronte sono molteplici: crisi della rappresentanza politica; perdita di fiducia nel rapporto cittadino e amministrazione; esclusiva attenzione per l’individualistico interesse privato e disinteresse per quello pubblico e collettivo… Preoccupante è il dato dell’astensionismo verificatosi anche a Sulbiate nelle ultime elezioni regionali. In questa battaglia d’Idee e Valori come circolo ci stiamo già impegnando mentre per il livello comunale amministrativo, penso sia possibile fare di più, rispetto al positivo che in ogni modo si sta tentando di produrre, coinvolgendo e confrontandosi necessariamente anche con i rappresentati della minoranza nell’elaborazione e nella discussione volta alla ricerca di soluzioni praticabili. Questa non è questioni di destra o di sinistra, ma è un’emergenza di tutta la comunità civile e politica. Senza questa tensione al rinnovamento della moralità civica dei cittadini, la politica locale svilisce la sua azione amministrativa a quella di semplice comitato politico del fare, che è si pragmatico e forse efficiente, ma a mio parere incompleto perché disattende l’importante ruolo d’indirizzo e di guida ora sempre più indifferibile e necessario. Ci sono questioni essenziali non più rinviabili che interpellano tutti. Penso alle emergenze sociali, ambientali, culturali e politiche del nostro tempo che attendono, per un immediato futuro, risposte urgenti e ineludibili. Il livello politico locale deve fare la sua parte, e osare delle risposte.
Il circolo a Sulbiate Persone nuove.
Dicevo all’inizio che c’è urgente bisogno di nuova politica e quindi di persone nuove. Non si è nuovi solo perché sconosciuti, giovani, o si è appena arrivati. Quella che intendo è una novità di testa, di apertura, di coscienza e di volontà. Per questo spesso s’incontrano anziani di novant’anni molto più giovani di tristi preoccupati adolescenti. Abbiamo il dovere di cercare, trovare e provocare queste persone, il compito incoraggiare e dare futuro e speranza ai nostri giovani. Il circolo di Sulbiate può, e deve essere un luogo libero, uno spazio d’incontro e pensiero, il volano da cui far ripartire e rilanciare l’immagine positiva del nostro paese, l’ambiente in cui immaginare strade da percorrere per tentare di realizzare il volto della Sulbiate del futuro. Noi del PD abbiamo voluto cogliere questa sfida. E’ la ragione fondante del nostro stare insieme. A Sulbiate siamo liberi da vincoli perché non dobbiamo ringraziare niente e nessuno. Solo noi stessi, il nostro lavoro, impegno e volontà. Siamo partiti da zero, e non siamo continuazione, proseguimento, di precedenti esperienze di presenza politica locale, verso le quali inizialmente abbiamo cercato un approccio che purtroppo non si è mai, non per colpa nostra, potuto realizzare. Ero molto preoccupato di quest’aspetto ora invece è una delle ragioni che alimenta la nostra forza e ci permette di svolgere ragionamenti politici liberi senza pregiudiziali condizionamenti. Tutto questo è forza, è novità, ed è freschezza. E’ un argomento comprensibile e facile da comunicare che ancora a oggi non ha perso nei confronti dei sulbiatesi l’efficacia di messaggio positivo, e che ha suscitato in molti nostri elettori attese e aspettative che non si devono deludere. Massima attenzione a non dilapidare, quest’apertura di credito, e importante capitale politico! Occorre trovare il modo, operazione difficile, però, urgente e necessaria, di mantenere al più alto livello possibile, questo tratto di “diversità politica”, dovuta principalmente al fatto di non aver mai contribuito direttamente all’azione amministrativa. Attende, però, di essere confermato, testimoniato concretamente. Perché alla prossima scadenza elettorale oltre alla novità, potremmo spendere e vantare anche una buona conoscenza pratica. Se riusciremo a cogliere quest’obiettivo, allora per il nostro futuro tutto sarà possibile. L’ambizione è quella di diventare il punto di riferimento di una lista civica che avrà per le alleanze il centro della sua costruzione, l’asse attorno a cui ruotare, nel Circolo del PD di Sulbiate. Quindi non più una lista civica semplicemente e da parte di qualcuno forzatamente orientata al centrosinistra ma finalmente che si presenti dichiaratamente e orgogliosamente tale. Possibilmente senza dover rinunciare al simbolo come invece ora si è dovuto fare per regole imposte dell’attuale lista di programma. Insomma una sorta di realizzazione della vocazione maggioritaria Veltroniana applicata alla politica locale. L’ispirazione originaria del nostro Pd che auspico non sia accantonata definitivamente ma ripensata e rilanciata anche a livello nazionale. Nei confronti della minoranza occorrerà, come ho già sopra accennato, se sarà possibile, promuovere una giusta modalità di relazione, e attivare una dinamica di dialettica e polemica politica sempre orientata, nonostante i diversi punti di vista, al reciproco rispetto e alla corretta considerazione. E’ importante. Questo modo di agire corretto e rispettoso delle altrui idee/posizioni è un’esigenza per noi irrinunciabile. Ne va della nostra credibilità, onorabilità ma ancora di più del nostro futuro.
Passione politica.
Penso non possa esistere buona politica senza passione. Se la politica si riduce a calcolo e ragionamento senza una sana passione è come un corpo senza spirito, come preghiera senza fede, poesia senza ispirazione una narrazione senza contenuto. Dobbiamo tentare, senza paura, di diventare portatori sani di passione politica. Ed inoculare questo positivo virus in tutte le persone con cui avremo a che fare. Dobbiamo essere orgogliosi della nostra forza che nasce dalla consapevolezza della comune appartenenza a un grande progetto politico popolare e nazionale, (ancora oggi in fieri in cantiere), e che noi proviamo a esprime concretamente in paese grazie al nostro circolo. Circolo che ha saputo sempre, anche nei momenti difficili, come poi è avvenuto nella preparazione di questo congresso, trovare concretamente sintesi e unità e visione comune. Ci sono interessi generali e collettivi che per la loro portata, importanza, e valore, devono superare e annullare quelli egoistici, privati e personali. La democratica o il democratico che crede nel nostro partito non può non riconoscersi in quest’assunto.
Difficoltà.
Eravamo tutti consapevoli, all’inizio di questa esperienza amministrativa, che ci sarebbero state difficoltà. Nessuno di noi però immaginava di questo spessore e intensità. Qualcuno fa fatica a riconoscere l’evidente valore aggiunto da noi portato alla vecchia composizione della precedente lista civica per competenza, intelligenza, pensiero, e professionalità. Fatto ancora più curioso e singolare, è l’incapacità di comprendere l’evidente discontinuità di orientamento politico che ha provocato l’elezione nei banchi della maggioranza di tutte e cinque le persone da noi indicate e regolarmente iscritte al partito. Tanto che in alcuni articoli di giornale non conoscendo bene la nostra realtà locale qualificano impropriamente la giunta attuale in quota al centrosinistra. Non è vero, non è così. La nostra presenza non è mai stata scomposta e fin qui si è mossa con tutte le cautele del caso, in punta di piedi, senza particolari pretese, con intento collaborativo, conoscitivo e costruttivo. In ogni modo al momento del voto sempre e comunque leale anche quando si sarebbero potute esprimere delle perplessità, però su questioni non così rilevanti, conseguenza di precedenti amministrazioni, e quindi sostanzialmente accettabili e inappellabili. Inizialmente avevamo chiesto la carica di vice sindaco. Non torno al passato, in un discorso che deve essere solo orientato al futuro, per spirito di sterile polemica ma perché mi sembra una questione semplice e paradigmatica. La carica di vice sindaco era un aspetto volutamente non definito negli accordi. Pensavamo, sbagliando, che prima di chiedere troppo occorresse dimostrare lavoro, impegno e risultato. Poi In considerazione di quello che abbiamo ottenuto, non si poteva non avanzare, perché politicamente sarebbe stato incomprensibile. Avevamo la persona giusta per il ruolo, e un risultato di preferenze importante che immaginavamo non così facilmente trascurabile. A quanto pare, però, non eravamo a conoscenza di un precedente accordo. Accordo non pubblico, legittimo ma deciso privatamente, senza avvertire la necessità e la correttezza di informare e coinvolgere in fase preliminare il circolo PD. E’ possibile che si sia pagato troppo la nostra inesperienza, forse c’è stata da questo punto di vista una nostra eccessiva apertura di fiducia nei confronti dei nostri futuri alleati, ma a risoluta e negativa risposta, pur non comprendendo le motivazioni politiche, non ne abbiamo fatto un dramma e disciplinatamente, e responsabilmente, abbiamo deciso di procedere e di andare avanti.
Ottimo lavoro Maurizio.
RispondiEliminaUn saluto.
Angela Parrinello
Ma dopo due anni di lavoro dell'Osservatorio, che cosa è stato prodotto ?
RispondiEliminaNon manca forse qualcuno che sa come lavorare coi ragazzi e giovani per dare qualche suggerimento concreto ?
Fa spece che un ex-assessore si costruisca un "posto" in cui essere defilato ma mantenere una posizione di "visibilità"...
un amico del grillo
Ciao Angela grazie per il complimento.
RispondiEliminaRispondo anche al secondo post.
Caro "Amico del Grillo", la tua è una domanda mal posta. Concretamente l'Osservatorio dei minori di Sulbiate, per quello che ho compreso, non deve produrre niente di aggiuntivo se non osservare, appunto, monitorare la realtà giovanile, e segnalare difficoltà, disagi urgenze, necessità, agli organi esecutivi che successivamente anche sulla base dei dati raccolti decideranno come procedere.
Il lavoro del precedente anno dell'ex Assessore Daniela Mattavelli secondo me è stato importante e prezioso per tentare di mettere a fuoco la realtà degli adolescenti del nostro Paese. Insomma prima non c'era nulla ora invece esiste un luogo ed un gruppo di persone che lavorano per questo obiettivo. Non è poco.
Certamente si può migliorare ma criticarlo a prescindere non mi sembra corretto.
Per quel poco che conosco di Daniela Mattavelli oso affermare che non è persona a cui piace "defilarsi" perchè i problemi li sa afrontare con competenza,passione e determinazione. Io credo sia per questa ragione che giustamente è stata riconfemata alla Presidenza dell'Osservatorio.
Infine assicuro il gentile amico del Grillo che Mattavelli è talmente conosciuta a Sulbiate che non ha bisogno di alcuna vetrina per mettersi in mostra e per avere "visibilità".
grazie
a ben risentirci
msarchielli