Cari Circoli,
in questa settimana ci sembra di dover mettere l’accento principalmente sull’allarmante situazione emersa in Lombardia dopo che le autorità giudiziarie hanno sferrato un colpo durissimo alla criminalità organizzata presente nella nostra Regione. Ne dobbiamo concludere che la ‘Ndrangheta in Lombardia c’è ed è ramificata come una piovra proprio nel modo in cui tanti studi negli ultimi anni hanno raccontato e mostrato. Più ancora: i blitz delle forze dell’ordine mostrano con chiarezza come le intercettazioni telefoniche siano uno strumento del tutto essenziale per le indagini, nonostante la destra le attacchi ormai da molte settimane come fossero l’unico problema del nostro Paese.
Il quadro che emerge giorno dopo giorno mostra inoltre i legami quotidiani e costanti fra criminalità organizzata e alcuni politici locali. Il primo dovere che sentiamo è quello esprimere tutto il ringraziamento e l’apprezzamento del Partito Democratico lombardo alle Direzioni distrettuali antimafia di Reggio Calabria e di Milano, che hanno condotto un lavoro straordinario grazie al quale tutti noi siamo chiamati una volta di più alla consapevolezza che la Lombardia è una terra di trincea nella lotta ai fenomeni criminali organizzati, il che ci dimostra che il nostro ruolo è fondamentale: le Istituzioni e la politica tutta non possono permettersi per nessuna ragione di sottovalutare un fenomeno gravissimo e pericoloso per la stessa convivenza civile.
Ma se la Lombardia rischia di diventare una delle colonie della 'Ndrangheta, allora emerge con forza l’imperativo di difendere questa nostra terra, di tutelarla contro ogni compromesso con fenomeni mafiosi che rifiutiamo con tutte le nostre energie, in particolare per quanto concerne i traffici di stupefacenti, le ecomafie, i racket. E’ desolante vedere come persino un Circolo dedicato a Falcone e Borsellino sia stato utilizzato impunemente per summit criminali.
A questo punto le dimissioni di Massimo Ponzoni dall’Ufficio di Presidenza della Regione non sono derogabili oltre: visto che il suo partito, il Popolo delle libertà, gli ha già chiesto di lasciare la poltrona di segretario provinciale di Monza e Brianza, a noi sembra che a maggior ragione debba esserci subito il parallelo abbandono dell’Ufficio di Presidenza della Regione Lombardia, il luogo da cui l’assemblea legislativa lombarda è guidata e coordinata e che certo non può essere sfiorato dal dubbio di ospitare ai suoi vertici figure “avvicinabili” dalla criminalità organizzata.
Non ci sembra il caso di parlare di altro, questa settimana. I fatti emersi sono così preoccupanti e gravi che tutto il resto scivola in secondo piano. Solo vi ricordiamo gli ultimi due giorni della nostra Festa a Desenzano del Garda (su http://www.pdlombardia.it/nota_politica/2010/07/04/festa-democratica-lombarda/ trovate il programma) che ospita da oggi il corso di Formazione “Giorni Migliori”: alla luce dei fatti c’è da auspicare davvero che ne arrivino. Tocca anche al Pd far sì che ciò accada.
Con amicizia,
Maurizio Martina
Segretario regionale PD lombardo
Roberto Rampi
Responsabile Organizzazione PD Lombardo
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