4 marzo 2011

Mignottocrazia, pizza, tarantella e mandolino. By Virus,

Devo tornare a parlare di politici che amano cambiare bandiera di partito ogni qual volta lo desiderano, dimenticandosi di essere stati eletti grazie ai cittadini che hanno votato il partito al quale appartenevano durante la campagna elettorale.
Quindi per i cittadini sentirsi rappresentati diventa un’impresa sempre più difficile.

Questa volta scendiamo di livello istituzionale e passiamo ai consiglieri del comune di Napoli. Il sindaco Rosa Russo Jervolino, PD, ha infatti abbandonato la poltrona 3 mesi prima della scadenza del suo mandato. È stata infatti sfiduciata dai consiglieri.
Consiglieri che però, almeno in parte, sono tutto meno che stabili e fermi nelle loro idee, soprattutto le loro idee politiche! (potrebbero cambiare lavoro no?!).

Il consiglio comunale di Napoli è costituito da 60 consiglieri dei quali 20, dopo essere stati eletti con un partito o con una lista civica, hanno iniziato a trotterellare qua e la alla ricerca della poltrona più comoda, chissà se l’hanno mai trovata…

Ecco un breve riepilogo (con classifica) degli spostamenti ,
molti dei quali sono avvenuti nell’arco di poche settimane:

- medaglia d’oro al poliedrico Pietro Mastranzo, nel corso della tormentata legislatura ha cambiato otto partiti, dall’Udc è passato al Misto, poi ad Iniziativa Popolare, alla Margherita, a Pd, Udeur, Popolari per il Sud per approdare a Forza Italia ormai partito confluito nel Pdl. Si sarà fermato adesso? Se non per aderire agli ideali di quest’ultimo partito sarà almeno fermo a rifocillarsi dopo tutto quel viaggiare!

Medaglia d’argento a qualcuno che non ha voluto essere da meno e stiamo parlando di Roberto De Masi con un andirivieni poco invidiabile da Misto a Sdi di nuovo Misto, Pd ancora Misto, Udc, Fli. Ci dispiace per lui ma è fermo a sette spostamenti (per ora).

Ora è la volta dei bronzi che hanno accumulato un totale di cinque cambiamenti e sono Raffaele Scala; Ciro Varriale; Ciro Monaco; Mariano Malvano.

Ora invece tutti quelli che sono arrivati nelle ultime posizioni:
Quattro volte: Vincenzo Ruso, Salvatore Galero; Alfredo Giordano.
Tre volte: Carlo Migliaccio; Francesco Minisci; Fabio Benincasa; Mario D’Esposito; Achille De Simone; Antonio Funaro; Emilio Montemarano; Francesco Moxedano; Salvatore Parisi; Diego Venanzoni, Carmine Simeone. Quest’ultimo è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso, che però era già stracolmo. Infatti dopo aver appoggiato, pochi giorni fa, il sindaco Jervolino in un articolo su "il mattino" ieri ha deciso di unirsi ai 30 che hanno consegnato le firme.

Tutto il mio appoggio ai cittadini di Napoli, splendida città, che sono dispiaciuti per l’accaduto e che non si sono sentiti rappresentati dai politici che coi loro voti sono stati eletti in una lista e che poi li hanno in qualche modo traditi cambiando, non una ma ripetute volte il loro schieramento.

Che dire...
A Napoli tutto è eccessivo...passione, pizza, tarantella e mandolino.

Altro che Mignottocrazia!

Bene essere eletti senza vincolo di mandato ma...
un po di pudore che dite
non guasterebbe?




by Virus






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