18 luglio 2011

Attività in Provincia di Monza Brianza. N° 24/2011.

Settimana dal 11 al 15 luglio 2011

a cura del Consigliere Vittorio Arrigoni.

1)Lunedì 11 luglio ’11 in Commissione 7 don Augusto Panzeri, responsabile Caritas di Monza, ci ha illustrato le iniziative dell’istituzione da lui guidata.

I temi più importanti perché più richiesti dalle persone bisognose sono il lavoro e la casa.

Oggi tra le persone bisognose non ci sono solo gli emarginati, ma anche persone normali.

A Monza mancano case popolari. Caritas ha fondato una fondazione “ Casa Ospitalità” con lo scopo di affittare case private di cui Caritas paga l’affitto e garantisce il proprietario circa l’affidabilità dell’inquilino. Per il lavoro si rivolge ai centri per l’impiego provinciali o alle agenzie: non da indicazioni dirette perché la crisi è grave.

Caritas Monza ha istituto un centro di recupero della serenità per le donne che vivono momenti di degrado, violenza e abbandono. Stanno aiutando le famiglie immigrate in particolare i loro figli adolescenti che faticano ad inserirsi e che tendono a costituirsi in bande violente.

Stanno seguendo una trentina di giovani adolescenti immigrati e offrono loro anche un doposcuola.

L’interazione con gli immigrati è più decisiva della loro integrazione.

2)Martedì 12 luglio ’11 in Commissione 9 il rag. Pallara del settore finanza e bilancio, ci ha illustrato alcuni aspetti pratici applicativi del federalismo provinciale definito dai recenti decreti dello Stato. L’imposta sulla RC auto potrà passare, dal 2011, dal 12,5% al 16,00% portando le entrate della provincia di MB da 20 a 28 milioni di euro.

A settembre la provincia di MB dovrà decidere come variare questa imposta.

Sarà una imposta propria e non derivata, pertanto potrà essere regolamentata dalla Provincia che potrà controllare le targhe con l’assicurazione relativa. Oggi questo non è possibile.

L’IPT degli autoveicoli verrà parametrata sulla potenza dell’autoveicolo con 4,5 euro per kW di potenza, mentre oggi una Panda ed una BMW pagano la stessa imposta (190 euro).

Manca però il decreto applicativo che sembra addirittura frenato.

L’ addizionale sull’energia elettrica passa allo Stato e verrà sostituita da una compartecipazione all’IPERF locale, ma come?

3)Giovedì 14 luglio ’11 in consiglio provinciale l’assessore Colombo ha risposto ad una mia interrogazione sugli FTS e sugli ITS presentata tempo addietro.

A seguito di bando della Regione Lombardia nel a.s. 2010/2011 sono stati presentati tre progetti di formazione tecnica superiore, da parte di istituti secondari della provincia. Sono stati finanziati solo due istituti: l’Olivetti di Monza ed un istituto di Cesano Maderno.

Per gli ITS, la Regione Lombardia non ha finanziato il progetto presentato dall’istituto Meroni di Lissone. La provincia assicura più impegno su questo fronte, in coordinamento con gli istituti secondari del territorio.

Nell’ambito delle comunicazioni ho commentato la decisione della Cassina di Meda (poltrona Frau) di delocalizzare in Bulgaria la cucitura degli imbottiti dei loro divani, mettendo a rischio 50 posti di lavoro diretto e molto più nell’indotto.

Il settore non è in crisi: le richieste sono alte e la concorrenza non fa spavento per questi prodotti di qualità del made in Italy. Non c’è esigenza di ridurre i costi. Gli azionisti vogliono solo alzare i profitti. La gravità di questa scelta sta nel rappresentare il primo cedimento di un settore di eccellenza come il distretto del mobile brianzolo.

Dopo questa scelta, cosa faranno i Minotti, i T Settanta, i Molteni e le tante aziende di qualità del settore?

I nostri imprenditori, contrariamente ai loro colleghi francesi e tedeschi che sostengono un mercato vincente a costi più alti ma con prodotti di qualità, delocalizzano all’estero per qualche euro in più fregandosene del sistema Italia.

La Provincia, la Regione Lombardia e il MSE devono intervenire per sostenere l’innovazione e la qualità del distretto del mobile brianzolo, dicendo anche qualche no alle manovre di delocalizzazione speculativa fatte sulle spalle dei lavoratori e del sistema produttivo brianzolo.

Nell’ambito delle interrogazioni ho sollecitato la GP ad intervenire attivamente sulla situazione di crisi delle aziende informatiche del Vimercatese, anche in vista dell’incontro previsto per il 25 luglio p.v. presso la Regione Lombardia per definire un accordo di programma per la reindustrializzazione dell’area.

IBM, arrivata a Vimercate nel 1965, dopo aver ceduto nel 2000 l’impianto e la produzione a Celestica, e dopo che questa ha delocalizzato in Cechia tutte le attività produttive, cedendo nel 2007 le poche attività rimaste a Bames/Sem, ora IBM vuole spostare a Segrate 900 dipendenti dei 1150 rimasti a Vimercate.

La città di Vimercate ha fatto di tutto per agevolare la presenza di IBM nel territorio: lo stabilimento è stato insediato in una località isolata e tutta immersa nel verde, ha creato servizi sociali e culturali di qualità in un ambiente cresciuto in modo sostenibile per i suoi cittadini, ma anche per i dipendenti IBM. E questo è il ringraziamento IBM dopo 46 anni di permanenza tra noi.

L’Italia è troppo arrendevole verso le multinazionali presenti sul nostro territorio.

ST Microelectronics di Agrate ha recentemente definito con Enel e Sharp un accordo per realizzare a Catania uno stabilimento per la produzione di pannelli fotovoltaici, con un investimento di circa 400 milioni di euro finanziato con 70 milioni ciascuno, più 49 milioni del CIPE e il resto sostenuto da IMI, Centrobanca e Unicredit.

STM fa business ad Agrate ed investe a Catania! Perché in Lombardia non è previsto nulla?

Ricordiamoci che STM ha ceduto all’americana Micron il settore non più strategico delle grandi memorie di Agrate, mettendo su un percorse ricco di incognite 800 ricercatori circa.

Questo per scorporare dal core business un settore che contribuiva a tenere basso sul mercato finanziario il valore dell’azione STM.

Bames/Sem su 600 dipendenti in organico ne ha posti in CIGS ben 400.

Sono falliti almeno due accordi di reindustrializzazione soprattutto per inadeguatezza della stessa Bames. Di fronte a ciò, grazie alle sollecitazioni delle OO.SS. e del comune di Vimercate, il MSE ha proposto alla Regione Lombardia, alla Provincia di MB e la Comune di Vimercate di definire in accordo di programma per il rilancio dell’area Bames.

A fronte di questa grave situazione le OO.SS. hanno indetto uno sciopero di tutte le aziende del sito di Vimercate (IBM, Bames, Borghi e Sem) per mercoledì 20 luglio p.v. con presidio presso la sede della Regione Lombardia

Per avviare questo accordo è previsto un primo incontro lunedì 25 luglio a cui la provincia di MB si deve presentare con tutta la volontà di contribuire a risolvere una crisi delicatissima per il Vimercatese.

Vimercate, 23 luglio 2011

AV

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