2 luglio 2011
Emergenza profughi nel Vimercatese. Mariani Sindaco di Monza non collabora.
Il Vimercatese è l'unico territorio della Brianza che si è organizzato per gestire l'emergenza profughi. I nuovi invii forzosi imposti dal Prefetto di Monza Renato Saccone, secondo Paolo Brambilla, Sindaco di Vimercate, stanno indebolendo le capacità di reale accoglienza e di autentica solidarietà espressa per volontà dal patto dei sindaci del nostro distretto ASL, elaborato dal terzo settore. Recentemente al patto si è aggiunto anche Correzzana.
Mancano all'appello solo Concorezzo (che però partecipa manifestando grandi perplessità), Lesmo, e Roncello.
Paolo Brambilla insiste a difendere la logica condivisa con gli altri Sindaci:"Accolgienza di piccoli gruppi, secono criteri di equità e ripartizione, e nel'ambito di progetti di accoglienza integrata, quindi strutturata".
Mariani Sindaco di Monza, no. Individua quale miglior soluzione possibile l'ex ospedale di Vimercate. Secondo Mariani la richiesta fatta a gran voce da alcuni sindaci della provincia di convocare l'Assemblea è solo strumentalizzazione politica.
Paolo Brambilla:"Le dichiarazioni di Mariani sono una provocazione assurda e gratuita. Insistere con l'ipotesi dell'ex ospedale di Vimercate è fuori dalla logica condivisa da tutti...potrei proporre anch'io l'ex ospedale di Monza...preferiamo un approccio più serio e fondato sulle questioni...auspico che Mariani operi per alimentare la sinergia anche in sede Assemblea dei Sindaci e non per frantumarla".
L'ultimo invio forzoso di sedici persone si è vericato ad Arcore. Il Sindaco è stato informato dal prefetto solo 24 ore prima. I profughi sono stati accolti in un albergo.
Rosalba Colombo ha subito espresso riserve sulle modalità del prefetto:"Incontreremo le parrocchie, la Caritas, le associazioni del volontariato. Credo che riusciremo ad alleggerire la situazione ma non in numero sufficiente per tutti. Capisco la concitazione di questa fase e la necessità per la prefettura di gestire l'emergenza, ma non dimentichiamoci che si tratta di persone. Ora persone chiuse in stanze di un albergo, che non parlano una parola di italiano. Occorrono soluzioni umanamente adeguate. Per quanto ci riguarda non possiamo sederci e attendere che le cose accadano. Dobbiamo gestirle".
La Croce Rossa ha avviato una roccolta di indumenti: chi intende aderire può scrivere all'indirizzo: presidente@crimonza.it
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