Per la prima puntata (magari prima e ultima, chissà) de "L'uovo di Colombo", riprendo il dibattito sulla cementificazione del territorio (nata su questo post).
In particolare alcuni commenti mi suggeriscono che il consumo del territorio, la crescita della popolazione e via dicendo, siano linee di tendenza destinate a non mutare mai, che la "crescita zero" è una mera utopia, o peggio pura propaganda politica.
A dire il vero altri commenti, gustosissimi, mi danno una classica definizione della dialettica politica che negli ultimi anni caratterizza il paese (Sulbiate e Italia). La lotta continua per chiarire chi è stato peggiore nel consumo del territorio, il conteggio dei metri quadri e cubi rubati alla città. Cifre enormi, sparate come noccioline.
- "Voi avete buttato un miliardo di metri cubi"
- "E voi allora? che avete fatto quella schifezza di 2 miliardi..."
Il risultato rimane comunque che i cittadini si ritrovano una bella serie di schifezze di calcestruzzo, e la colpa è sempre di "qualcun'altro".
Vogliamo iniziare ad essere propositivi? Fare un piano di crescita e governo del territorio? Attenzione alle parole: Territorio. Smettiamola di parlare di crescita del centro urbano, del numero di posti letto, posti auto, eccetera.
La "crescita zero" è utopia? Secondo me, si. Anche il "consumo zero" è irraggiungibile. Per consumare zero dovremmo tutti smettere di respirare...
Però, però, però... Una crescita intelligente è possibile, un consumo intelligente anche.
Basta avere volontà politica e buone idee.
Un esempio, tanto per non parlare in astratto...
Sulbiate in vent'anni ha visto il raddoppio della popolazione, e la crescita prevede di arrivare a 5000 residenti nei prossimi anni.
Nell'eterna battaglia degli amministratori locali, che sentono il bisogno di essere ricordati per una grande opera, i piani hanno previsto la costruzione di caseggiati per fronteggiare questa invasione di "stranieri".
Oggi però i cartelli di vendita e affitto sono tanti, la popolazione si è più o meno attestata sulle 4000 anime, e per alcune costruzioni in corso ci si domanda chi mai le occuperà (anche perchè son brutte forte).
Non sarebbe stato meglio urbanizzare diversamente? Impostare il progetto del territorio intorno all'uomo e ai servizi che lo rendono un essere pensante? Iniziare ad immaginare una cultura del bello e funzionale, intelligente ed elegante?
Se io fossi un sindaco mi piacerebbe essere ricordato come quello che ha costruito... un parco!
Di esempi in questo senso, a Sulbiate, se ne trovano a decine, in ogni punto del paese. Io oggi prendo questi due casi, entrambi a Sulbiate Superiore e vicini uno all'altro. Un area dove ancora non è sorto un palazzo (ma sono certo che prima o poi arriverà), ed una dove un palazzo è in costruzione (ferma) da almeno 6 anni.
Mi piace pensare che un'amministrazione che ci tiene a fare bella la propria città, non consenta di costruire sul praticello se prima non viene completata la costruzione interrotta, e magari sul praticello non costruisce proprio nulla, ma trasforma rovi & sterpaglie in un elegante parco, magari con due lampioni ed un canestro dove i ragazzi possano giocare, invece che essere costretti a tirare due calci al pallone per strada, durante le sere estive.
Vogliamo fare un contro-esempio, tanto per dire che certe cose si possono immaginare e realizzare? Nel 1855 una città che aveva visto quadruplicare la popolazione in vent'anni, decise che serviva un parco dove gli abitanti potessero respirare aria pura e tranquillità. Il parco non era nel piano regolatore, ma gruppi di cittadini (i comitati di quartiere, in alcune zone del mondo, funzionano alla grande e decidono davvero le sorti di un paese) suggerirono l'idea di un grande parco e la città sottrasse (attenzione alle parole: sottrasse!) agli agenti immobiliari un area di quasi 3,5 km quadrati - ancora attenzione: tre virgola cinque kilometri quadrati! Non so se mi spiego, cari i miei scialacquatori di metri cubi cementificati...
(dall'archivio fotografico di SempliceMistero, per gentile concessione)
Era nato Central Park! Non credo abbia bisogno di presentazioni. Gli stessi immobiliaristi, amareggiati dalla sottrazione di aree edificabili, divennero felicissimi di poter costruire intorno al parco a prezzi esorbitanti!
E parliamo di una grande metropoli che, non ci si crede, ha una marea di spazi verdi piccoli e grandi, in mezzo a quelle sue famose torri di acciaio.
Sulbiate potrebbe fare, nel suo piccolo, la stessa cosa? E perchè no? Le casette intorno ad un parco saranno valutate meglio? Gli oneri per costruire saranno più alti o no? E chi ci abita sarà più felice se abita in un paese-dormitorio o in un posto dove crescere una famiglia?
Non iniziate a dire: "eh ma noi non siamo New York"! perchè è la stessa, patetica, scusa che un sindaco mi buttò lì in una risposta qualunquista.... "eh ma noi non siamo Monza che ha un grande parco".
La risposta, per me, è una sola: possiamo diventare quello che vogliamo e che decidiamo di essere, tanto vale puntare in alto.
Voi cosa ne pensate e che idee avete? Fareste un (o più di uno) parco a Sulbiate? Vedete ogni giorno un'area che vi "rode" stia nello stato in cui è?
Scrivetemi e Fatemelo sapere.
@SempliceMistero
Nessun commento:
Posta un commento