13 febbraio 2012

Atene brucia. La Grecia dice sì al piano austerità.


Atene

Il Parlamento greco dice sì al piano di austerità mentre tutt’intorno Atene brucia, ostaggio della violenza e dei saccheggi dei black bloc che, per ore, hanno messo a ferro e fuoco piazza Syntagma, occupata da almeno cinquantamila persone. La manifestazione parte tranquilla, gli scontri divampano quando una colonna di black bloc, al grido di «maiali assassini», fa irruzione nella piazza, tra gli applausi della gente, lanciando molotov e bombe carta. I neri devastano tutto, è una battaglia. Lacrimogeni, segnali in codice, assalti organizzati. La polizia, schierata a difesa del Parlamento da ore con le maschere antigas e in assetto antisommossa reagisce caricando. La piazza di riempie di fumo, i manifestanti scappano lasciando la piazza in balia dei gruppi di anarchici e degli scontri. Il caffè Starbucks brucia, la filiale della banca greca Eurobank è in cenere. Fuoco anche nella biblioteca universitaria: a tarda notte il bilancio parla di 54 feriti.



La tv ha riferito di violenze anche a Corfù, Creta (a Eraklion) e Salonicco, dove 20.000 persone avevano marciato contro l’austerità. Una banca è stata data alle fiamme nella città di Volos, nel centro-nord del Paese. Scontri anche ad Agrinio (Grecia centrale).

Contemporaneamente, il Parlamento diceva sì alle misure di austerity da 3,3 miliardi di euro necessarie per ottenere da Bce, Ue e Fmi i 130 miliardi, che serviranno a scongiurare il fallimento del Paese e la sua uscita dall’euro. «È l’ora delle decisioni» ha detto il premier Papademos prima della conta. «Abbiamo davanti un piano che ci aiuterà ad uscire dalla crisi economica». Il premier ha ripetuto che una decisione sbagliata del voto sul piano avrebbe portato a un «catastrofico default, all’isolamento e all’uscita dall’euro».

Fonte La Stampa.

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