6 febbraio 2012

Bersani al Governo Monti: "No alle prese in giro".

Il segretario Pd a Piacenza per votare alle primarie del centrosinistra: «Siamo leali, sosteniamo il governo, ma non ci lasciamo prendere in giro. Monti durerà fino al 2013».




Una serie di provvedimenti del governo sono stati approvati «con meccanismo di vecchia maggioranza, anche contro le indicazioni del governo stesso: questo è un problema. Siamo leali, sosteniamo il governo, ma non ci lasciamo prendere in giro»: lo ha detto il segretario Pd Pierluigi Bersani, rispondendo ai giornalisti.


«La socialdemocrazia è una grandissima esperienza, che come tutte le grandi esperienze deve essere rinnovata. Noi come Pd abbiamo una voce nel quadro delle socialdemocrazie europee, ma che ha una sua peculiarità, la nostra esperienza è al crocevia di una tradizione democratica popolare, di una tradizione socialista e di sinistra e anche - perchè no? - con una scorza di liberalismo, che è sempre stato tradito in Italia perchè i conservatori italiani non sono mai stati veramente liberali». Il segretario del Pd Pierluigi Bersani a Piacenza questa mattina ha votato alle primarie del centrosinistra e ha risposto a una domanda dei giornalisti che gli chiedevano se la socialdemocrazia è un modello, e se sì, con quale ruolo.


«In questi giorni sento ripartire un dibattito come se fossimo negli anni '80, quando si diceva 'arriverà la flessibilita», 'bisognerà adeguarsì. Ma qui lo tsunami è già arrivato! Uno che ha trent'anni oggi, se ha un lavoro mediamente ce l'ha flessibile, precario e sottopagato, anche se ha una laurea. La realtà di oggi è questa«.

«Il governo Monti durerà fino al 2013, per noi almeno». È l'opinione di Bersani. «Ogni tanto - spiega Bersani - vedo che subisce qualche provocazione, perchè credo che anche gli episodi recenti di questi voti anche contro l'opinione del Governo è chiaro che sono un pò più di punture di spillo. Mi sembrano provocazioni belle e buone, quindi qualche problemino c'è, inutile negarlo. C'è una ex maggioranza evidentemente nervosa che deve dimostrare che alla fine le cose non sono cambiate, quando si parla di Rai, di giudici, di liberalizzazioni. Questo ovviamente non è buona salute per un Governo. Tuttavia - sottolinea il segretario Pd - sono sicuro che il Governo arriverà fino al 2013».

«La richiesta di ringiovanimento nel Pd »è legittima, ma noi abbiamo già tanti giovani nelle liste e nelle amministrazioni. Tutti chiedono giovani e non vedono che ormai tra segretari regionali, provinciali e amministratori siamo una generazione di trenta-quarantenni, amche nella direzione del partito. Dopo di che bisogna continuare su questo solco, magari convincendo anche le televisioni a far vedere qualcuno dei nostri giovani, perchè tutti continuano a lamentarsi che non si vede la nuova generazione del Pd, ma poi di questi giovani io non riesco a mandarne uno in tv perchè tutti vogliono il personaggio 'sicurò quello, che crea audience. Quindi non è solo una questione di partiti, c'è un meccanismo intorno che non gira nel modo giusto«. Lo ha detto il segretario del Pd Pierluigi Bersani, rispondendo ai giornalisti a Piacenza, a margine delle primarie del centrosinistra. »Detto questo, ringiovaniamo pure, però - ha aggiunto Bersani - io ho in testa anche un'altra cosa importante: l'altro giorno è morto Scalfaro, ormai è finita la generazione dei Costituenti, 'grandi vecchì che hanno dato una mano importantissima alla Repubblica in questi ultimi anni. Pensiamo anche a questo, cioè a chi ci darà domani l'orgoglio delle radici istituzionali, della nostra storia repubblicana, quell' orgoglio così diffuso in Inghilterra, in Francia, negli Stati Uniti e che garantisce la continuità di una democrazia. Chi ce lo darà domani? Ci vogliono dei partiti che si rinnovino e prendano in mano questa bandiera, perchè alla fine il futuro te lo dai se sei consapevole, orgoglioso di quello che sei oggi, che non può essere buttato via tutti i giorni. Questa è una forza di tutte le grandi democrazie, per l'Italia temo che sia ancora un problema non risolto al cento per cento. Quindi bisogna che questa bandiera venga raccolta dai collettivi, noi dobbiamo fare un collettivo stabile con partiti non personalistici. Dopo Bersani c'è il Pd e tutti i partiti devono potersi fare questa domanda: dopo il loro capo cosa c'è?«. »Le democrazie - ha concluso il segretario del Pd - funzionano così, altrimenti andiamo in un film che non è conosciuto in altre parti del mondo«.

fonte l'Unità

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