Roberto Rampi |
Sono ufficialmente candidato alla Camera dei Deputati, circoscrizione di Milano e Monza Brianza.
La posizione in lista, la 17, mi piace molto, la trovo stimolante. E’ una posizione in cui il risultato è tutto da conquistare. Come essere all’inizio di una bella camminata sulle dolomiti: la strada davanti è lunga e faticosa ma in cima si possono fare tante cose interessanti. Quindi avanti, con passo di montagna, sempre costante.
Queste primarie sono state un esperimento ai confini del possibile per tempi e date. L’idea è azzeccata, perfettibile ma straordinaria. Un pezzo di competenze e un pezzo di rappresentanza da mixare. Il mix non è facile, c’è sempre qualcosa che non torna. Personalmente sono convinto che occorra tornare ai collegi uninominali. Ma è chiaro che col grimaldello, il che non è mai indolore, abbiamo forzato il meccanismo perverso di questa legge elettorale.
E ora all’opera. Nel merito. Sui contenuti. Per la Lombardia e per questo Paese. Perché le due sfide sono strettamente collegate. Quarantacinque giorni per iniziare una nuova stagione.
Pensando innanzitutto ad alcuni temi cui dare il giusto peso: innanzitutto il tema del lavoro e dello sviluppo, che s‘incrocia con le questioni dell'hi-tech e delle vicende IBM/Bames, ST, Alcatel e di tutto il comparto. E’ un paradigma: più sviluppo tecnologico e civile significa più lavoro.
Poi il ripensamento della mobilità d'area e l’arrivo della metropolitana fino a Vimercate. Questo significa ridisegnare gli stili di vita delle persone per tutta la metropoli. Accorciare i tempi morti dei tragitti. Restituire ore di vita, benessere e qualità. Ridurre l’inquinamento e le polveri sottili.
C’è il tema della riorganizzazione dei Comuni, favorendo le unioni e le fusioni. Ho scoperto che ne avevo scritto già nel 2007. La riforma affossata delle provincie ci permette e ci costringe a ripartire da qui. Un lavoro coeso tra Parlamento e assemblee regionali per individuare gli ambiti adeguati per dare risposte ai cittadini.
Su questo ho promosso una campagna sulla stampa locale e attivato il blog beneincomune.wordpress. com. Sono convinto che di qui passi un pezzo del rinnovamento delle forme di democrazia e rappresentanza.
Ancora c’è il tema delle politiche culturali come modello di sviluppo civile ed economico. La più grande risorsa del Paese. Da qui occorre ripartire per un riscatto e una rinascita.
Infine l'esperienza delle reti per i cittadini, dal sistema bibliotecario, a Offerta Sociale, al mondo della scuola, il vimercatese ha dimostrato come si fa sinergia e buona amministrazione senza carrozzoni e con un'idea etica e rigorosa della Politica. E’ tempo di esportare questo modello.
In tutto questo la mia esperienza di amministratore locale, a contatto ogni giorno con i problemi dei cittadini e con i limiti che oggi i Comuni devono affrontare, diventa, credo, un’opportunità. Perché anche leggi ispirate da ottimi obiettivi e finalità spesso hanno conseguenze negative se non le si sa misurare con il quotidiano. In questo uno stretto rapporto tra legislatori e territorio diventa essenziale.
Insomma, non va certo di moda, ma io credo nella Politica, che in ultima istanza è la capacità di coniugare l’universale al particolare, l’esperienza quotidiana e concreta dentro a un quadro di valori e di principi in una visione complessiva. Sono convinto che il nodo sia il bisogno di maggiore equità sociale e di una maggiore alleanza tra le generazioni. Che sia cruciale avvicinare le istituzioni ai cittadini con una presenza continua sul territorio. Questo il senso del mio impegno.
Roberto Rampi
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