3 ottobre 2013

Civati sulla fiducia di ieri...

Civati diserta la fiducia: "Letta ha parlato con Renzi e Cuperlo ma non con me"

Intervista a Giuseppe Civati di Giovanni Mari - Il Secolo XIX

di Giuseppe Civati
In mezzo alla bufera del Pdl, un unico parlamentare del Pd non ha votato la fiducia al governo Letta, scegliendo di non partecipare al voto alla Camera. Non è un deputato qualsiasi, ma il candidato segretario Pippo Civati, tra i primissimi, insieme a Matteo Renzi, a mettere la sua bandierina sulle primarie dell`8 dicembre. Tant`è che il parlamentare ligure Mario Tullo è stato il primo a protestare: «Sarò un vecchio peone, ma trovo assurdo che un aspirante segretario del Pd voti contro questo governo dopo ciò che è accaduto».

Civati, niente fiducia al governo di Enrico Letta: neppure questa volta, con Berlusconi all`angolo. 

«Vero, non ho votato la fiducia, ma senza drammatizzare».

L`unico nel Pd.

«Ripeto, non ho preso parte al voto, come l`altra volta, ma senza accendere i fari».

Nel pomeriggio aveva detto di essere indeciso.

«Ci ho pensato. Volevo vedere se eravamo al cospetto di una novità di rilievo. Poi, però, ho capito che eravamo di fronte a un nuovo pasticcio, tutto terribilmente in linea con quanto accaduto negli ultimi mesi». 

Non dica così, il Pdl si è spaccato e Berlusconi è finito in minoranza tra i suoi. Probabilmente nasceranno nuovi gruppi "liberati" dal Cavaliere ma fedeli al governo.

«Sì, sì, ho visto questo gioco nel dire che Berlusconi non c`è più. Ma non mi risulta che sia del tutto così vero. Noto, anzi, un futuro di eterna democrazia cristiana, dove si paleseranno i laici del Pd che chineranno la testa».

Non le pare di esagerare?

«Nella realtà non vedo il cambiamento di cui si parla. Vedo invece un governo che va avanti sine die, sento Cicchitto il governista che però subito lancia accuse sulla Giustizia. Non vedo un grande salto sul piano politico, solo questo insistere sulla stabilità, per altro neppure così tanto certificata».

Cosa c`è di male se il governo va avanti?

«Nulla di male, non fosse che alla vigilia della fiducia si era parlato di altro. Di una "tenuta" fino a marzo, di un accompagnamento alle nuove elezioni».

Invece?

«Invece ecco questo nuovo governicchio, ci siamo ricaduti dentro».

Scusi, non le sembra incompatibile che un aspirante segretario del Pd voti contro il governo Letta?

«Non ho votato contro, solo non l`ho votato. E comunque non vedo incompatibilità».

Di certo non è un esempio di lealtà.

«Ma avete visto le "convocazioni" di Letta a Palazzo Chigi? Ha chiamato Renzi, ha chiamato Cuperlo. Loro sono candidati segretario, ma anche io: però nessuno mi ha filato».

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