Civati diserta la fiducia: "Letta ha parlato con Renzi e Cuperlo ma non con me"
Intervista a Giuseppe Civati di Giovanni Mari - Il Secolo XIX
di Giuseppe Civati
In mezzo alla bufera del Pdl, un unico parlamentare
del Pd non ha votato la fiducia al governo Letta, scegliendo di non
partecipare al voto alla Camera. Non è un deputato qualsiasi, ma il
candidato segretario Pippo Civati, tra i primissimi, insieme a Matteo
Renzi, a mettere la sua bandierina sulle primarie dell`8 dicembre.
Tant`è che il parlamentare ligure Mario Tullo è stato il primo a
protestare: «Sarò un vecchio peone, ma trovo assurdo che un aspirante
segretario del Pd voti contro questo governo dopo ciò che è accaduto».
Civati, niente fiducia al governo di Enrico Letta: neppure questa volta, con Berlusconi all`angolo.
«Vero, non ho votato la fiducia, ma senza drammatizzare».
L`unico nel Pd.
«Ripeto, non ho preso parte al voto, come l`altra volta, ma senza accendere i fari».
Nel pomeriggio aveva detto di essere indeciso.
«Ci
ho pensato. Volevo vedere se eravamo al cospetto di una novità di
rilievo. Poi, però, ho capito che eravamo di fronte a un nuovo
pasticcio, tutto terribilmente in linea con quanto accaduto negli ultimi
mesi».
Non dica così, il Pdl si è spaccato
e Berlusconi è finito in minoranza tra i suoi. Probabilmente nasceranno
nuovi gruppi "liberati" dal Cavaliere ma fedeli al governo.
«Sì,
sì, ho visto questo gioco nel dire che Berlusconi non c`è più. Ma non
mi risulta che sia del tutto così vero. Noto, anzi, un futuro di eterna
democrazia cristiana, dove si paleseranno i laici del Pd che chineranno
la testa».
Non le pare di esagerare?
«Nella
realtà non vedo il cambiamento di cui si parla. Vedo invece un governo
che va avanti sine die, sento Cicchitto il governista che però subito
lancia accuse sulla Giustizia. Non vedo un grande salto sul piano
politico, solo questo insistere sulla stabilità, per altro neppure così
tanto certificata».
Cosa c`è di male se il governo va avanti?
«Nulla
di male, non fosse che alla vigilia della fiducia si era parlato di
altro. Di una "tenuta" fino a marzo, di un accompagnamento alle nuove
elezioni».
Invece?
«Invece ecco questo nuovo governicchio, ci siamo ricaduti dentro».
Scusi, non le sembra incompatibile che un aspirante segretario del Pd voti contro il governo Letta?
«Non ho votato contro, solo non l`ho votato. E comunque non vedo incompatibilità».
Di certo non è un esempio di lealtà.
«Ma
avete visto le "convocazioni" di Letta a Palazzo Chigi? Ha chiamato
Renzi, ha chiamato Cuperlo. Loro sono candidati segretario, ma anche io:
però nessuno mi ha filato».
Fonte: Il Secolo XIX
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