Perde chi ha giocato allo sfascio Vince il Paese
di Guglielmo Epifani
Così ha esordito il segretario del Pd Guglielmo Epifani, intervenendo in Aula alla Camera durante le dichiarazioni di voto sulla fiducia al governo Letta.
“Quando tutto il Paese chiede che non venga aperta la crisi – ha aggiunto -, vuole dire che tutto un Paese sente il bisogno di stabilità e di cambiamento. Aprire la crisi oggi sarebbe stato un gesto inconsulto di irresponsabilità contro il Paese e contro i cittadini”.
Per il segretario democratico “è stata isolata e battuta la pretesa di subordinare gli interessi generali a quelli personali. L'onorevole Berlusconi ha perso innanzitutto nel Paese e nell'opinione pubblica. Oggi vince il Paese, chi ha saputo difendere il principio dello Stato di diritto, il principio dell'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge”.
“Vincono anche quanti nel centrodestra, lo dico con rispetto, decidono che può esistere un'altra destra, moderata. Perdono quanti hanno voluto giocare allo sfascio. Dal travaglio di oggi mi auguro che possa uscire un'Italia più matura”.
“Chi ha avuto il coraggio morale di dire 'no' a Berlusconi per dire sì al Governo –è stata l’esortazione di Epifani - non si faccia inghiottire di nuovo nel gorgo della furbizia e del tatticismo".
E, rivolto al premier Letta: "Dobbiamo fare di più per il lavoro, l'occupazione, gli investimenti, l'istruzione”.
“Basta con la commistione tra la sfera della politica e quella della giustizia. Tiri dritto presidente, e troverà chi vuole bene all'Italia. Se è una vera e buona maggioranza, si rivolga con fiducia e troverà le risposte".
“Da domani – ha infine concluso il leader del Pd - non si può tornare a ieri: no al logoramento, no al tira e molla, no al ricatto e all'instabilità. Basta con la commistione tra la sfera della politica e quella della giustizia. Tiri dritto, presidente del Consiglio, e troverà comunque chi vuole bene all'Italia e agli italiani. Forse è questa la nuova maggioranza di cui ha parlato lei nel discorso. Non possiamo mettere in condizione chi ha giocato allo sfascio di ripetere ancora una volta il gioco che oggi è fallito".
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