19 ottobre 2013

Testimone di Giustizia - Scelte di Coraggio

Perché sarò ai funerali di Lea Garofalo

Garofalo (2)  Garofalo (2)
Lea, la mia cara mamma, ha avuto il coraggio di ribellarsi alla cultura della mafia, la forza di non piegarsi alla rassegnazione. Il suo funerale pubblico, al quale vi invito, è un segno di vicinanza non solo a lei, ma a tutte le donne e uomini che hanno rischiato e continuano a mettersi in gioco per la propria dignità e per la giustizia di tutti”. Denise Cosco

A Milano si terranno i funerali di Lea Garofalo, testimone di giustizia per ribellarsi alla ‘ndrangheta, poi uccisa e fatta sparire nel 2009.
Quella di Lea è una storia di donne. Lea, innanzitutto, figlia e compagna di feroci uomini di ‘ndrangheta, che a 28 anni, dopo i troppi orrori a cui assiste – tra cui l’uccisione del fratello ad opera del cognato - decide di dire basta. Una donna di un coraggio straordinario, Lea, che dopo anni spesi tra processi e fughe, nel 2009 viene attirata in un tranello e barbaramente uccisa proprio da quello che era stato il compagno della sua vita.
Ed è anche la storia di Denise, la figlia di quell’amore sbagliato. E’ forse per quella bambina che Lea aveva scelto di ribellarsi. Ed è grazie alla testimonianza di Denise che, nel 2012 suo padre, Carlo Cosco, insieme agli altri autori dell’omicidio, verranno condannati all’ergastolo.
Oggi Denise vive protetta e sotto falso nome, come sua madre anni prima. Forse ha ereditato gli occhi o il sorriso della madre, non potremo mai saperlo. Ma sappiamo con certezza che ne ha ereditato il coraggio e la forza e in qualche modo, con Denise, Lea continua ad esserci.

Infine è la storia di una giovane giornalista, Marika Demaria, l’unica che, nel silenzio dell’opinione pubblica, prima che il mondo si accorgesse di questa storia tragica, ha raccolto e raccontato la storia di Lea e di quel processo nel libro ‘La scelta di Lea’, in uscita in questi giorni.
Nulla potrà cancellare la tragedia, ma noi abbiamo oggi il dovere di ricordare Lea, la sua storia, la sua solitudine, la sua sofferenza. Abbiamo il dovere di chiedere mille volte scusa, perché tutti- istituzioni, politici, cittadini- abbiamo un debito enorme nei confronti di questa giovane donna coraggiosa.
Lea non c’è più, ma i suoi semi hanno dato buoni frutti e dobbiamo fare in modo che continuino a germogliare.
Per questo domani a nome del Partito democratico sarò in piazza a Milano, insieme a Don Ciotti, per ricordare Lea e per dire con lei a voce alta ‘Io parlo, io vedo, io sento’.
Un’incitazione che non deve durare lo spazio di un giorno, ma che deve continuare a vivere senza interruzione dentro ciascuno di noi.
Sarà il modo migliore per ricordare Lea, il suo coraggio, per continuare a stringere forte Denise. E per dire grazie a entrambe.

Pina Picierno
Responsabile Pd Lotta alle mafie e Legalità, componente ella Commissione Antimafia

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