Femminicidio, ora il via a un nuovo piano antiviolenza
Oltre alle norme che introducono maggiori tutele sul piano penale, il cuore del nostro impegno è l’avvio di un vero piano nazionale antiviolenza,
costruito con il contributo delle associazioni e degli operatori, che
contenga politiche di formazione, politiche di prevenzione, la
costituzione di un Osservatorio, la sperimentazione di progetti
per la presa in carico degli uomini violenti; inoltre - con l’articolo
5bis - si riconosce e si rafforza, anche attraverso la previsione di uno
specifico fondo, l’attività dei centri antiviolenza che in questi anni
hanno garantito non solo l’indispensabile servizio di accoglienza delle
donne vittime ma sono stati dei veri e propri laboratori dove,
attraverso una metodologia dell’accoglienza, si è fatta prevenzione e
cultura, troppo spesso in solitudine.
Sappiamo bene
che la violenza affonda le radici in una discriminazione profonda verso
le donne e che serve un forte cambiamento culturale che deve essere
supportato da azioni concrete; per questo continueremo a lavorare, a
partire dalla legge di Stabilità, per chiedere al governo di trovare
ulteriori risorse necessarie per finanziare una strategia nazionale
contro la violenza sulle donne”.
Delia Murer,
componente della commissione Affari sociali, sottolinea l'importanza
del passo che si è compiuto, ricordando il lavoro fatto per migliorare
il testo del governo attraverso i numerosi emendamenti accolti: “Un
passo importante, un buon provvedimento. C’ è ancora da fare ma per
combattere la violenza di genere, in Italia, abbiamo uno strumento in
più. Il provvedimento passa ora al Senato. Mi auguro che sia approvato
in tempi rapidissimi e che non decada.
Abbiamo
lavorato intensamente, nelle commissioni, per migliorare il testo del
Governo che, nella sua versione originaria, era carente. Siamo riuscite
ad ottenere, con emendamenti mirati, norme di maggiore tutela per le
donne, finanziamenti per la rete di centri antiviolenza e case rifugio
con il Piano che sarà costruito in modo partecipato e il Fondo per le
politiche relative ai diritti e alle pari opportunità che sarà
finanziato in automatico. La legge – conclude la deputata – è per noi
solo un primo passo. La convenzione di Istanbul, che abbiamo
ratificato ad inizio di legislatura, comincia a trovare concreta
attuazione. C’è ancora da lavorare e lo faremo a partire dalla legge di
Stabilità. Ma il tema è ormai una chiara priorità per l’agenda
politica”.
La violenza contro le donne esce finalmente dal silenzio, ricorda Fabrizia Giuliani,
che spiega: "L'approvazione delle norme contro la violenza è un passo
avanti importante sotto il profilo giuridico e politico. Nel quadro
delle linee programmatiche della Convenzione di Istanbul, la violenza domestica esce definitivamente dal silenzio
della sfera privata, troppo a lungo tollerata o sottovalutata e viene
riconosciuta in tutta la sua gravità. La garanzia della sicurezza delle
donne, la tutela della libertà le loro scelte, senza zone franche, è ora
assunta dallo Stato.
I fondi stanziati per il
rafforzamento della protezione delle vittime, la creazione di una
corsia preferenziale per i processi, il permesso di soggiorno alle
straniere colpite, il piano concepito nel quadro della programmazione
comunitaria e il rafforzamento della rete dei centri – continua la
Giuliani - sono sono strumenti essenziali per dare il via ad una seria
azione di contrasto. Non ci fermiamo qui, abbiamo chiesto attraverso un
odg di dare sistematicità alla normativa, e carattere stabile ai
finanziamenti. Anche sul capitolo della prevenzione ci impegneremo a
fondo. Ma il diritto è parte della cultura di un Paese, e le norme che
abbiamo approvato sono parte di cambiamento atteso e troppe volte
mancato. Ora il testo passa al Senato dove auspico la sua rapida
approvazione visto i tempi stringenti per la sua conversione. Fate
presto”.
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