19 novembre 2013

Un abbraccio ai nostri concittadini Sardi

Sardegna, dal cielo cade anche il suolo

Proclamato lo stato d'emergenza ma adesso più risorse per proteggere il territorio

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Mentre si aggrava di ora in ora il bilancio delle vittime in Sardegna, devastata dal nubifragio, il presidente del Consiglio Enrico Letta ha annunciato che il Consiglio dei ministri dichiarerà subito "lo stato di emergenza che consente due cose: regole per interventi più rapidi e l'individuazione del primo ammontare delle risorse per le primissime esigenze”.
“Sicuramente andrò in Sardegna” – ha aggiunto.

Il ministro della Difesa Mario Mauro si recherà oggi in Sardegna per stare al fianco delle Forze Armate: “a cui va il nostro ringraziamento per il lavoro che stanno facendo. L'apparato dello Stato sta facendo di tutto per cercare di venire incontro alle drammatiche esigenze determinate da una situazione assolutamente straordinaria".

"In questo momento ci sono due priorità – per il prefetto Franco Gabrielli capo della Protezione Civile - ovvero far raggiungere tutte le persone attraverso il corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e le squadre di volontari che portino quanta più assistenza e poi mettere in campo il maggior numero di idrovore e di pompe per soccorrere quanto prima le zone allagate e soprattutto le centraline dell'Enel sommerse dall'acqua che provocano l'interruzione dell'energia elettrica”.

Sul problema degli sfollati Gabrielli ha riferito che nella zona di Olbia si stanno "utilizzando strutture alberghiere, di cui è particolarmente ricca, mentre nella zona del nuorese si le strutture comunali come scuole o palestre. La nostra priorità è che entro sera tutte le persone possano essere nelle condizioni di vedere una forma di assistenza nelle loro abitazioni".

“Sono intervenuto a Radio Capital – scrive Matteo Renzi su Facebook- e ho espresso la solidarietà mia e di Firenze alle popolazioni sarde colpite dalle bombe d'acqua di queste ore. Non è tempo di parole, adesso, e la sfida delle prossime ore sarà mantenere vivo il canale di solidarietà e non far scendere il silenzio”.

Quattro sono le priorità indicate da Renzi: “1) L'evento è eccezionale, non c'è dubbio: pare che in poche ore sia caduto l'equivalente di sei mesi di pioggia 2) Indipendentemente dalle zone colpite, c'è un problema di fondi per la difesa del suolo. Ho fatto una proposta quindici giorni fa, commemorando l'Alluvione del 1966 a Firenze: il Governo recepisca l'ordine del giorno della Commissione Ambiente approvato da tutti i partiti all'unanimità: 500 milioni anziché 30. L'ho detto in tempi non sospetti, quando non era di moda. Lo urlo adesso.
3) In casi come questi dobbiamo avere una cultura diversa di protezione civile: il servizio civile per tutti che vogliamo introdurre è un'occasione preziosa in questo senso. 4) Negli ultimi 50 anni le alluvioni hanno travolto circa 1.500 centri urbani provocando 4.200 morti e quasi mezzo milione di sfollati.

Per Gianni Cuperlo si è discusso “per anni di un ponte inesistente da costruire, e quasi ogni settimana per qualche centimetro di pioggia in più il nostro territorio viene massacrato e ci sono inondazioni e tragedie come quella sarda. Una delle nostre priorità deve essere quella di costruire un ponte tra il territorio del paese più bello del mondo e la civiltà della difesa del territorio che vuol dire salvaguardia di un patrimonio importante e difesa della vita di tante persone. 30 milioni – ha aggiunto - nella legge di stabilità sono troppo pochi per la prevenzione e per le opere che servono per proteggere il nostro territorio".

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