21 dicembre 2013

Gli orti di Expo

Diecimila orti per la Lombardia

ortoDiecimila orti didattici, sociali, urbani e collettivi da qui a fine 2014. E’ il progetto di legge del Gruppo regionale del Pd “Gli orti di Expo”. Gli obiettivi sono valorizzare, condividere e diffondere le conoscenze in campo alimentare e agricolo, portando al centro del dibattito dei cittadini il tema dell’esposizione universale, che si svolgerà a Milano dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, ‘Nutrire il pianeta, energia per la vita’.
Volevamo spostare l’attenzione dagli interventi puramente infrastrutturali, legati a Expo, ai contenuti. E per fare questo già da tempo abbiamo avviato il cosiddetto Protocollo Milano, una proposta articolata che spiega le buone pratiche per un’alimentazione sana e una produzione in proprio che permetta anche di risparmiare. Ma il successo di questo tipo di iniziative passa attraverso il coinvolgimento dei cittadini che ancora non hanno compreso cosa sarà Expo, cosa porterà loro, soprattutto nelle province. Ebbene, con la nostra proposta cerchiamo di far diventare realtà lo spirito di questa grande manifestazione.

Il progetto di legge chiede di stanziare 3 milioni di euro da destinare a Comuni, scuole ed enti di gestione dei parchi per la creazione di almeno 10mila orti didattici, sociali, urbani e collettivi in tutta la Lombardia. Stimiamo che, attraverso i Comuni, cittadini, scuole e parchi possano sperimentare l’autoproduzione di frutta e ortaggi sani e nutrienti, recuperando tradizioni ed esperienze che un tempo erano patrimonio delle famiglie. Un orto di 25 metri quadri produce almeno 180 chili di ortaggi l’anno. E autoprodurre frutta, verdure ed erbe aromatiche permetterebbe alle famiglie di risparmiare oltre il 10 per cento sulla spesa ortofrutticola. E nel contempo il finanziamento potrà garantire anche la trasmissione ad almeno 20mila studenti dei saperi legati alla cultura del cibo e alla salvaguardia dell’ambiente.
L’obiettivo finale è riprendere possesso della terra, attraverso una rivoluzione gentile che ha uno scopo sociale e comunitario che nelle città si sta perdendo. Sull’esempio di quanto già avvenuto negli Stati Uniti e in nord Europa, nei tanti ampi spazi liberi che spesso finiscono a fare da discarica o diventano sacche di ritrovo del disagio sociale, dobbiamo creare, invece, un’occasione di coesione sociale.Il tramite sono gli orti, ovvero l’agricoltura di ritorno, piccoli appezzamenti di terreno dove i cosiddetti hobby farmer coltivano ortaggi e frutta per la famiglia, gli amici e i parenti, tutelando nel contempo l’ambiente sperando che questo sia solo il primo passo e che Regione Lombardia intenda continuare a sostenere gli orti anche dopo Expo.
Marco Carra, consigliere regionale e Fabrizio Santantonio, responsabile delle politiche agricole del Pd lombardo

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