4 gennaio 2014

Cambogia, spari su operai che chiedono aumento salariale

Cambogia: spari su operai in sciopero, tre morti

Operai tessili manifestano per chiedere un aumento salariale


Cambogia: spari su operai in sciopero, tre morti Una protesta degli operai tessili cambogiani per un raddoppio salariale è stata repressa nel sangue a Phnom Penh, dove la polizia militare ha sparato su centinaia di lavoratori causando almeno tre morti e due feriti. L'escalation della violenza, arrivata dopo due settimane di scioperi che stanno paralizzando il settore cardine dell'export nazionale, fa salire la tensione politica in un Paese dove la lotta dei lavoratori è ormai confluita nel più ampio movimento di opposizione al governo di Hun Sen, che chiede nuove elezioni dopo quelle viziate da diffusi brogli lo scorso luglio. Gli scontri di oggi sono avvenuti a Veng Sreng, un sobborgo industriale a sud della capitale. Dopo manifestazioni sparse da metà dicembre, nei giorni scorsi c'erano già stati alcuni tafferugli tra operai e agenti in un'altra zona.
I lavoratori hanno difeso le loro barricate armati di sassi, bastoni, fionde e molotov; un portavoce delle forze di sicurezza ha dichiarato che nove agenti sono rimasti feriti negli scontri.
Sotto attacco, è la sua versione, la polizia ha prima sparato dei colpi di avvertimento, e poi ha aperto il fuoco ad altezza d'uomo. Secondo Chan Soveth, un attivista locale per i diritti umani, i lavoratori feriti in modo grave sono almeno dieci. Le violenze sono state prontamente condannate dall' opposizione. "E' un inaccettabile tentativo di spezzare non solo uno sciopero ma l'intero movimento dei lavoratori, oltre al movimento democratico che si sta sviluppando in Cambogia dopo le elezioni di luglio", ha dichiarato Sam Rainsy, leader del "Partito di salvataggio nazionale della Cambogia" (Cnrp), che negli ultimi sei mesi ha organizzato più volte manifestazioni pacifiche nella capitale a cui hanno partecipato decine di migliaia di persone.

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