16 gennaio 2018

Il sindacato ha perso la propria identità ?

Il mondo del lavoro sta cambiando, ma cambia molto anche il pensare e sentire dei lavoratori
Da La Repubblica del 13 gennaio
“Requiem per quel grande strumento di promozione non solo economica e sociale, ma politica, culturale, democratica che è stato il sindacato nel secolo scorso. Qui, non è in discussione il ruolo nella difesa e nella valorizzazione economica del lavoro, con i meriti e i demeriti delle battaglie per i contratti. Si tratta, piuttosto, del sindacato come luogo e veicolo di intesa e solidarietà degli strati sociali meno ricchi e più svantaggiati e come laboratorio di massa per la definizione e la diffusione di modelli di comportamento sociale ispirati ai valori democratici. Per il progressivo svanire sui luoghi di lavoro, per quel che riguarda i sindacati storici italiani, come Cgil, Cisl e Uil, o per omissione, più o meno deliberata – si può sospettare – altrove, oggi, invece, uno sguardo di insieme sull'Europa sembra indicare la sindacalizzazione come via più breve all'intolleranza e al populismo.”
e ancora…
“I numeri sono ancora quelli delle elezioni del 2014, ma, visto che, nel voto dello scorso settembre, l'Afd ha raddoppiato i consensi, è difficile che siano mutate le tendenze. Nella Sassonia-Anhalt (ex Ddr, ma cuore dell'industria chimica tedesca e una regione che beneficia di imponenti investimenti dall'estero) la Merkel ha avuto il 27 per cento dei voti operai, i radicali di sinistra della Linke il 17 per cento, la Spd il 12 per cento. I populisti dell'Afd hanno rastrellato il 30 per cento. In generale, in Germania, secondo Stoess, il 20 per cento dei lavoratori si dichiara in sintonia con l'estrema destra: poco gli impiegati, più spesso i lavoratori a bassa qualifica. Se, tuttavia, i lavoratori non qualificati sono iscritti al sindacato, la sintonia schizza al 34 per cento. E' il punto su cui insiste Stoess: non stupisce che il rancore che alimenta populismo e intolleranza sia più forte fra i lavoratori a minor reddito e a minor educazione.
….
In quello  che la ricerca definisce “il segmento di mezzo”, ovvero i diplomati con un reddito medio, un lavoratore ha una volta e mezza più probabilità di simpatizzare con i radicali di destra se è iscritto al sindacato, piuttosto che se non lo è. Il 13 per cento dei lavoratori di questo segmento mostra, infatti, un'anima populista. Ma la percentuale sale al 19 per cento se quello stesso lavoratore sta nel sindacato. Buon reddito, buona cultura, l'impegno sociale testimoniato dalla tessera sindacale non sono dunque un vaccino contro il virus populista, neanche dove il sindacato conta e pesa. Come se il sindacato stesso avesse perso di vista la propria natura non solo di sportello di interessi, ma di comunità di valori.

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